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Cosa comporta la decontribuzione mamme?

Felice Rossi
Felice Rossi
2025-07-11 09:09:49
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La legge rende strutturale un aiuto già introdotto nel 2024, ma lo amplia e ne modifica alcune regole. Dal 2025, le lavoratrici madri con almeno due figli potranno beneficiare di uno sconto sui contributi previdenziali (IVS) a loro carico. Questo vale sia per le dipendenti sia per le lavoratrici autonome, includendo anche imprenditrici e titolari di redditi da partecipazione. Sono esclusi, invece, i rapporti di lavoro domestico. La durata del beneficio economico per le madri con due o più figli si estende fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo. Tuttavia, a partire dal 2027, per le madri con tre o più figli, l’esonero sarà prolungato fino al diciottesimo anno di età del figlio più giovane. Questo sostegno è accessibile alle lavoratrici con un reddito imponibile ai fini previdenziali non superiore a 40mila euro annui, sebbene per le lavoratrici autonome il reddito venga valutato secondo criteri specifici. L’esonero si applica a molte categorie: Dipendenti pubbliche e private, con contratti a tempo indeterminato o determinato; Lavoratrici autonome, incluse imprenditrici; Titolari di redditi da partecipazione. Restano escluse le lavoratrici domestiche e le mamme che operano con partita IVA in regime forfettario. Per le lavoratrici, questa misura rappresenta un aiuto concreto nella gestione delle spese familiari. Per le aziende, invece, significa adattare le procedure di elaborazione delle buste paga già da gennaio 2025. Gli uffici del personale dovranno verificare l’età e il numero di figli delle lavoratrici, oltre al rispetto del limite di reddito.