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Cosa cambia da gennaio 2025 in busta paga?

Kristel Ferrara
Kristel Ferrara
2025-07-28 15:56:30
Numero di risposte : 11
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La Manovra 2025 ha reso strutturale l’impatto in busta paga del taglio del cuneo fiscale. Il taglio del cuneo fiscale previsto dalla Legge di Bilancio 2025 è una detrazione che riduce i contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti, sia nel settore pubblico che privato. Si tratta di uno “sconto” che va ad abbassare l’importo dei contributi che vengono normalmente trattenuti dallo stipendio e che, in questo modo, fa aumentare il netto in busta paga. L’aumento di stipendio netto, a partire dalle buste paga di gennaio 2025 può così essere calcolato: Redditi fino a 20mila euro: viene riconosciuta una somma aggiuntiva esentasse in busta paga, con percentuale: 7,10% fino a 8mila 500 euro annui; 5,30% fra 8mila 500 e 15mila euro; 4,80% fra 15mila e 20mila euro. Ai sensi dell’art 1 comma 6, lettera a) della legge di bilancio 2025, ai lavoratori dipendenti con reddito complessivo fra 20mila e 32mila euro, spetta una detrazione fiscale di mille euro. L’art 1 comma 6, lettera b) della legge di bilancio 2025, prevede per i lavoratori con l’ammontare del reddito complessivo superiore a 32mila euro ma non superiori a 40mila euro, una detrazione pari al prodotto tra mille euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 40mila euro, diminuito del reddito complessivo, e 8mila euro. In base a quanto previsto dal comma 7 dell’articolo 1 i sostituti di imposta riconoscono in via automatica la somma di cui al comma 4 e la detrazione di cui al comma 6.
Marzio Lombardi
Marzio Lombardi
2025-07-17 14:45:15
Numero di risposte : 13
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A partire dal 1° gennaio 2025, il Governo ha implementato un nuovo sistema di riduzione del cuneo fiscale, modificando l’approccio adottato negli anni precedenti. In particolare, la manovra ha trasformato il taglio da contributivo a fiscale, con implicazioni diverse per i lavoratori a seconda del loro reddito. Si tratta di una manovra che comporterà quasi 13 miliardi di minori entrate per lo Stato e che non porterà significativi vantaggi in busta paga, ma molto in linea con quelli del 2024. Tuttavia, la manovra attuale permette che il beneficio sia esteso a circa un milione e 300 mila lavoratori in più. Ampliamento di platea dovuto all’innalzamento della soglia di reddito a cui è destinata l’agevolazione, che nel 2025 arriva a 40.000 euro. Le nuove disposizioni avranno effetti differenti sulle buste paga dei lavoratori, a seconda della fascia di reddito: i lavoratori con redditi fino a 25.000 euro beneficeranno di un aumento netto in busta paga, grazie alla riduzione dell’aliquota fiscale; i lavoratori con redditi tra 25.001 e 35.000 euro vedranno un incremento del netto, sebbene in misura minore rispetto alla fascia precedente; infine, i lavoratori con redditi superiori a 35.000 euro non subiranno variazioni significative nella retribuzione netta dell’anno precedente. È importante notare che, nonostante l’obiettivo sia di aumentare il netto in busta paga per la maggior parte dei lavoratori, alcune categorie potrebbero non beneficiare pienamente di queste misure. In particolare, i lavoratori con redditi molto bassi potrebbero non trarre vantaggio dalla riduzione fiscale, poiché già esenti o con imposte molto basse.
Dindo Monti
Dindo Monti
2025-07-17 13:10:24
Numero di risposte : 16
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Dal 1° gennaio 2025 cambia la gestione delle procedure di elaborazione delle buste paga a causa delle novità in materia di detrazioni IRPEF. Sono diverse le novità della Legge di Bilancio 2025 che, a partire dallo scorso 1° gennaio, incidono nel calcolo degli importi in busta paga dei lavoratori dipendenti. Tra le più importanti c’è la conferma, con modifiche, del taglio del cuneo fiscale e contributivo. Lo sgravio contributivo già previsto per lo scorso anno è diventato strutturale, ma dal 1° gennaio 2025 agisce sulla componente fiscale in maniera diversa a seconda dell’importo delle retribuzioni. Per il 2025 il taglio del cuneo fiscale si applicherà con le seguenti percentuali: 7,1 per cento per i redditi di lavoro dipendente non superiore a 8.500 euro; 5,3 per cento tra gli 8.500 e i 15.000 euro; 4,8 per cento oltre i 15.000 euro. Una formula diversa è invece prevista per le retribuzioni tra i 20.000 e i 40.000 euro. In questo caso è previsto un aumento delle detrazioni per lavoro dipendente pari a 1.000 euro fino a 32.000 euro. Per i lavoratori con retribuzioni tra 32.000 e 40.000 euro l’ulteriore detrazione dall’imposta lorda, rapportata al periodo di lavoro, è di importo pari al prodotto tra 1.000 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 40.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 8.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 32.000 euro ma non a 40.000 euro. In altre parole l’importo della detrazione di 1.000 euro diventa inversamente proporzionale al reddito complessivo, con riduzione fino all’azzeramento alla soglia di 40 mila euro. Oltre al taglio del cuneo fiscale, nell’elaborazione delle buste paga è necessario considerare anche le novità introdotte sul fronte delle detrazioni per i carichi di famiglia di cui all’art. 12 del TUIR. Partendo dalle detrazioni per i figli a carico, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi, affiliati o affidati, la Legge di Bilancio 2025 ha introdotto un limite anagrafico. A partire dal 1° gennaio sono erogate solo dai 21 anni e fino al compimento dei 30 anni di età del figlio. Unica eccezione è prevista per i figli con disabilità accertata ai sensi della legge 104, per i quali le detrazioni sono riconosciute senza limiti di età. Dalla Manovra 2025 è arrivata anche un’ulteriore novità: sempre con decorrenza dal 1° gennaio, le detrazioni spettano anche per i figli conviventi del coniuge deceduto, a partire da 21 anni e fino al compimento dei 30 anni di età. Queste novità dovranno essere recepite nella modulistica relativa al riconoscimento delle detrazioni sulle retribuzioni erogate ai dipendenti. Un’ulteriore novità riguarda le detrazioni per i lavoratori extra UE o extra SEE, che vengono meno in relazione ai familiari residenti all’estero. Inoltre, per gli altri familiari a carico, dal 1° gennaio 2025 la detrazione di 750 euro spetta solo per gli ascendenti conviventi, quali ad esempio genitori e nonni. Sono esclusi quindi gli altri familiari, tra cui fratelli, sorelle, nuore, generi e nipoti. I limiti di reddito e le condizioni per la determinazione dei familiari a carico restano le stesse: il soggetto non deve aver percepito un importo superiore a 840,52 euro, al lordo degli oneri deducibili; la soglia di reddito è innalzata a 000 euro nel caso di figlio con età fino a 24 anni. In parallelo alla conferma dell’IRPEF a tre aliquote, la Legge di Bilancio 2025 ha reso strutturali anche le novità relative alle detrazioni da lavoro dipendente. Nel caso di redditi fino a 15.000 euro è quindi confermato il passaggio da 1.880 a 1.955 euro dell’importo massimo della detrazione. Superata la soglia dei 15.000 euro, l’importo si riduce in modo progressivo: per i lavoratori che guadagnano tra 15.000 e 28.000 euro, la detrazione parte da 910 euro e si riduce in maniera graduale all’aumento del reddito; per i lavoratori con redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro, la detrazione continua a ridursi fino all’azzeramento. In ogni caso la detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 690 euro o a 1380 euro nell’ipotesi di rapporti di lavoro a tempo determinato. Chi ha un reddito superiore a 50.000 euro non ha diritto ad alcuna detrazione.