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Quanto incidono i giorni di malattia sulla pensione?

Quirino De Angelis
Quirino De Angelis
2025-07-23 11:48:34
Numero di risposte : 12
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Il lavoratore ha diritto non solo alla retribuzione e all'indennità di malattia, ma ha anche diritto all'accredito dei contributi per la pensione. Nella maggior parte dei casi, se il lavoratore dipendente ha diritto di percepire l'indennità di malattia, l'Inps provvede ad accreditare i contributi figurativi per malattia, contributi utili ai fini della determinazione della pensione. L'utilità di tali contributi, ai fini pensionistici, dipende da diversi fattori: categoria di appartenenza dell'iscritto, anzianità contributiva e i contributi posseduti. Il limite massimo previsto è pari a 22 mesi di contributi corrispondenti a 96 settimane. E'possibile superare tale limite massimo: il limite massimo è superabile nel caso in cui al dipendente assente per malattia sia riconosciuta una inabilità totale e permanente allo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, a causa di infortunio sul lavoro.
Deborah Greco
Deborah Greco
2025-07-23 11:32:47
Numero di risposte : 13
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I lavoratori dipendenti iscritti all'assicurazione generale obbligatoria e ai fondi ad essa sostitutivi godono di una copertura figurativa ai fini pensionistici per i periodi di assenza dal lavoro per malattia o infortunio sul lavoro. Tale contribuzione, riconosciuta ai sensi dell'articolo 56, co. 1, lett. a) n. 2 del r.d.l. 4 ottobre 1935 n. 1827 è utile tanto ai fini del diritto che della misura della pensione e può essere riconosciuta sia ove le assenze abbiano dato luogo al pagamento della relativa indennità di malattia sia ove l'indennizzo non sia stato erogato. I periodi di malattia ed infortunio hanno talvolta una valenza ridotta ai fini del diritto alla pensione. Essi, infatti, al pari dei contributi da disoccupazione indennizzata, non sono utili al perfezionamento del requisito contributivo dei 35 anni per l'accesso alla pensione di anzianità liquidata nel sistema misto. Nella pratica tale limitazione a volte può impedire il raggiungimento del requisito contributivo di 1820 settimane necessario per l'opzione donna o per l'accesso alla pensione con le cd. quote riservate ai lavoratori usuranti. L'indicato limite, tuttavia, opera solo per i lavoratori del settore privato non essendo previsto negli ordinamenti delle Casse dei lavoratori pubblici. In origine tali periodi potevano essere accreditati fino ad un massimo di 12 mesi in tutto l'arco della vita lavorativa. L'articolo 1 del Dlgs 564/1996 ha incrementato detto periodo, a partire dal 1° gennaio 1997, nella misura di due mesi ogni tre anni fino al raggiungimento di 22 mesi per eventi verificatesi nei rispettivi periodi. Dal 2012 il periodo massimo accreditabile figurativamente per la pensione è pari a 22 mesi indipendentemente dal periodo temporale in cui si collocano gli eventi di malattia.
Rosita Grasso
Rosita Grasso
2025-07-23 09:44:55
Numero di risposte : 16
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I contributi figurativi rappresentano una sorta di paracadute previdenziale accreditato dall’INPS. Questi periodi sono considerati validi sia per il raggiungimento dei requisiti pensionistici sia per il calcolo dell’importo della pensione, evitando che la malattia abbia un impatto negativo sul futuro economico del lavoratore. Se sei assente dal lavoro per diverse settimane a causa di un infortunio, ad esempio, i contributi figurativi ti consentiranno di continuare ad accumulare il tempo necessario per la pensione senza interruzioni. In generale, i contributi figurativi per malattia sono utili per maturare il diritto alla pensione e per determinarne l’importo finale. I contributi figurativi non sono sempre utili per tutti i tipi di pensione. Nelle pensioni anticipate o di anzianità è richiesto un requisito contributivo di 35 anni al netto degli accrediti per malattia, infortunio e disoccupazione. Recenti sentenze della Cassazione hanno stabilito che per la pensione anticipata ordinaria non è necessario rispettare il requisito dei 35 anni effettivi, ampliando così le possibilità per i lavoratori.
Joannes Marini
Joannes Marini
2025-07-23 09:05:42
Numero di risposte : 13
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Il sistema previdenziale italiano prevede che i periodi di malattia o infortunio non penalizzino il lavoratore ai fini della pensione. L'INPS, infatti, accredita dei contributi figurativi per questi periodi di assenza, in modo che il tempo trascorso senza lavorare per motivi di salute venga comunque preso in considerazione nel calcolo del trattamento pensionistico. I contributi figurativi per malattia o infortunio sono utili sia per raggiungere il requisito contributivo necessario per la pensione, sia per determinare l’importo della pensione stessa. Dal 1° gennaio 2012, il periodo massimo di contributi figurativi per malattia o infortunio è stato fissato a 22 mesi durante tutta la vita lavorativa. Le norme precedenti stabilivano che i periodi di malattia e infortunio non venissero conteggiati per i 35 anni di contribuzione "effettiva" richiesti per la pensione anticipata. Tuttavia, due recenti sentenze della Corte di Cassazione hanno cambiato la situazione: ora, per la pensione anticipata ordinaria, non è più necessario sottrarre i periodi di malattia dal calcolo della contribuzione.