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Quanto incide la cassa integrazione sulla pensione?

Selvaggia Guerra
Selvaggia Guerra
2025-08-11 05:37:47
Numero di risposte : 28
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La contribuzione figurativa che viene accreditata nel caso di fruizione di cassa integrazione ordinaria, di assegno ordinario erogato dai fondi bilaterali e dal FIS, nonché in caso di cassa integrazione in deroga non determina alcun danno sulla futura pensione dei lavoratori. Infatti, tale contribuzione è pienamente valida sia ai fini del diritto alla pensione sia ai fini della misura. Per quanto riguarda le settimane accreditate nella posizione assicurativa dei lavoratori, la contribuzione da CIG è effettiva, dunque utile alla maturazione dei 35 anni di contribuzione richiesti per opzione donna, così come per la quota di contribuzione effettiva necessaria per Quota 100 e per la pensione anticipata. Sono contributi dunque pienamente validi a tutti gli effetti. Dal punto di vista della misura della futura pensione, il dlgs. 148/2015 ha chiarito non solo che i periodi di sospensione o riduzione dell'orario di lavoro per i quali è ammessa l'integrazione salariale danno diritto all'accredito della contribuzione figurativa, ma anche che la contribuzione figurativa si calcola sulla base della retribuzione globale cui si riferisce l'integrazione salariale. In questo caso dunque la retribuzione figurativa si proporziona sulla base della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per tutte le ore lavorative non effettuate a causa della CIG, che vengono precisamente quantificate ed esposte dal datore di lavoro nei flussi mensili.
Domenico Sala
Domenico Sala
2025-08-05 23:34:27
Numero di risposte : 17
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La cassa integrazione non è un trattamento di accompagnamento alla pensione che determina un qualsivoglia obbligo per il lavoratore. Così come il raggiungimento dell’età pensionabile o di un altro diritto a pensione non comporta necessariamente l’adesione del lavoratore. Ci sono solo alcuni casi in cui questo è prevista una correlazione, in corrispondenza di particolari trattamenti di flessibilità in uscita. Ad esempio, l”APE Sociale decade nel momento in cui l’assistito matura un diritto a pensione. Ma il caso della cassa integrazione è diverso: è un ammortizzatore sociale che spetta a lavoratore che perde il lavoro, indipendentemente dall’età e dalla contribuzione maturata. La CIG è uno strumento che viene finanziato per lo più dalle stesse imprese, e serve a coprire periodo nei quali il lavoratore resta senza lavoro. Ci sono casi in cui interviene anche lo Stato, ma questo non comporta alcun particolare obbligo per l’assistito che matura un diritto a pensione. Quindi, lei può percepire il trattamento di integrazione salariale fino alla fine de 2025, come previsto, anche se nel frattempo raggiunge il diritto alla pensione di vecchiaia o anticipata. E anche successivamente, sarà lei a decidere quando eventualmente esercitare il diritto a pensione.
Radio Fontana
Radio Fontana
2025-07-25 01:09:08
Numero di risposte : 21
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Il periodo della cassa integrazione 2024 non penalizza il lavoratore con il mancato riconoscimento di contributi validi ai fini pensionistici perché durante la cassa integrazione il lavoratore ha diritto all’accredito di contributi figurativi, generalmente calcolati sull’80% del reddito percepito in caso di lavoro ordinario e a volte non cambia il calcolo dell’importo finale della pensione ma nella maggior parte dei casi porta ad una riduzione dell’importo della pensione dovuta ad una minore somma di contributi versati. Il periodo di cassa integrazione 2024 incide sul calcolo della pensione finale sia per importo e sia per contributi tramite riconoscimento dei contributi figurativi che l’Inps accredita in particolari momenti della vita lavorativa di ogni lavoratore, compresi quelli di disoccupazione e cassa integrazione. Il lavoratore in cassa integrazione 2024 è tutelato dall’accredito dei contributi figurativi e il calcolo dei contributi figurativi durante la cassa integrazione avviene sulla base della retribuzione globale per cui avviene l’integrazione salariale. Il lavoratore in cassa integrazione a zero ore percepisce generalmente l’80% dello stipendio e ha diritto al riconoscimento dei contributi figurativi validi ai fini pensionistici e utili sia per maturare il diritto alla pensione sia per il calcolo dell’importo del trattamento pensionistico finale. Il riconoscimento dei contributi figurativi in cassa integrazione incide sull’importo finale di pensione spesso con una riduzione dell’assegno dovuto ad un accredito di contributi inferiore a quelli che si sarebbero versati durante un periodo di lavoro ordinario percependo il proprio stipendio pieno. Ma a volte la cassa integrazione 2024 non incide particolarmente sull’importo di pensione.
Muzio Orlando
Muzio Orlando
2025-07-24 21:32:37
Numero di risposte : 22
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La «cassa integrazione» non taglia la pensione dei lavoratori. Il relativo periodo, infatti, è coperto con contributi del fondo di solidarietà utili ai fini del diritto e della misura di tutte le pensioni, inclusa quella anticipata, dei lavoratori beneficiari. Una buona notizia per i lavoratori: durante i periodi di erogazione dell’Ais, il Fondo versa la c.d. «contribuzione correlata» alla prestazione, che è utile sia per il diritto che per la misura della pensione, compresa quella anticipata. Tale contribuzione è determinata sulla retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore, in caso di prestazione lavorativa, nel mese in cui cade l’evento. L’aliquota della contribuzione correlata per i lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti dell’Inps è pari al 33%.