Cosa fare se l'inquilino non libera l'immobile a locazione finita?

Xavier Verdi
2025-07-26 02:08:41
Numero di risposte
: 10
Quando siamo in presenza di un regolare contratto di locazione, alla sua scadenza, se l'inquilino non va via dall'immobile, il proprietario potrà rivolgersi al giudice, avviando la procedura di sfratto per finita locazione. Il giudice si pronuncia sulla base di un accertamento fatto in modo meno approfondito. Al conduttore sarà notificata un'intimazione a lasciare libero l'appartamento, con la citazione per la convalida. Se l'inquilino non compare all'udienza oppure se l'inquilino compare e non si oppone all'intimazione, il giudice pronuncia ordinanza con cui convalida lo sfratto. Con l'ordinanza di convalida, il giudice stabilisce la data di rilascio dell'immobile, fissando una data per l'esecuzione della liberazione dell'appartamento. Il proprietario non deve agire per risolvere la questione da sé.

Andrea Longo
2025-07-26 00:41:51
Numero di risposte
: 13
In prima istanza, il proprietario può procedere inviando una lettera di diffida all’affittuario, intimando di lasciare l’appartamento entro tempi ragionevolmente brevi e sottolineando che in caso di mancata restituzione dell’immobile entro la data fissata verrà avviato lo sfratto per finita locazione.
Ricordiamo che però nel caso di specie, la lettera di diffida non è obbligatoria per legge, come nel caso di inquilino moroso, ma è solo un’opzione.
Molto spesso la lettera di diffida è sufficiente a convincere l’inquilino a lasciare l’immobile.
Qualora anche dopo la lettera di diffida l’inquilino persista nella volontà di non liberare l’immobile, il proprietario può procedere avviando la procedura di sfratto per finita locazione che prevede l’intervento del giudice.
Successivamente alla richiesta di intervento del tribunale, all’inquilino verrà inoltrato atto di intimazione allo sfratto per finita locazione unitamente a una citazione per l’udienza di convalida davanti al giudice.
Il tribunale, al momento della convalida dello sfratto stabilisce le tempistiche per il rilascio dell’immobile che possono essere anche piuttosto lunghe, fino a 12 mesi.
Ricordiamo, infine, che il proprietario di casa non può in alcun caso provvedere in autonomia a cacciare l’inquilino, ad esempio procedendo a cambiare le serrature, per non cadere nel reato di esercizio abusivo delle proprie ragioni.
Quindi è sempre opportuno chiedere un parere legale per risolvere la questione.

Francesca Conte
2025-07-26 00:12:12
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: 13
Il processo di sfratto inizia con la notifica di un atto di citazione all’inquilino, in cui si intima di liberare l’immobile entro una data specifica oppure di presentarsi in tribunale.
Questo documento, che deve essere conforme alla normativa vigente, avvisa l’inquilino della necessità di lasciare l’appartamento entro un certo periodo di tempo.
È cruciale che questa notifica sia eseguita seguendo le procedure legali, per evitare complicazioni future nel processo di sfratto.
Se l’inquilino non libera l’immobile, è opportuno rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto immobiliare.
L’avvocato può fornire consulenza legale dettagliata e avviare le procedure necessarie per ottenere uno sfratto giudiziale.
In questa fase, è importante avere tutta la documentazione in ordine, inclusi il contratto di locazione, le comunicazioni inviate e qualsiasi risposta ricevuta dall’inquilino.
Se il giudice decide a favore del locatore, emetterà un’ordinanza di sfratto.
Questo documento è un titolo esecutivo che autorizza il locatore a procedere con lo sfratto forzato, se necessario.
In alcuni casi, può essere richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per assicurare che l’inquilino lasci l’immobile.

Annunziata Serra
2025-07-25 23:51:34
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: 13
Se l'inquilino non libera l'immobile ad affitto terminato, il proprietario può richiedere lo sfratto per locazione finita.
Il proprietario ha due possibilità a propria disposizione: inoltrare una lettera di diffida, intimando l'abbandono dell'appartamento in tempi relativamente brevi; avviare la procedura di sfratto per finita locazione.
Innanzitutto, per poter accedere allo sfratto per finita locazione, bisogna rispettare quanto stabilito dall'articolo 657 del Codice di Procedura Civile.
Di norma, è necessario che il contratto di locazione sia valido e regolarmente registrato; il contratto sia giunto a scadenza, quindi non si può ricorrere allo sfratto per rientrare in possesso dei locali prima che la locazione si sia conclusa;
sia stata inoltrata opportuna comunicazione di mancato rinnovo entro sei mesi dalla scadenza del contratto d'affitto.
Di solito, è lo stesso tribunale che, al momento della convalida, stabilisce le tempistiche per il rilascio dell'immobile.
Ancora, all'inquilino potrebbe essere imposto di pagare tutte le spese processuali; versare i canoni di locazione per tutti i mesi aggiuntivi di permanenza in casa oltre al termine del contratto;
risarcire il proprietario per eventuali introiti perduti e opportunamente documentati, ad esempio l'impossibilità di affittare l'appartamento a terzi.
È quindi sempre indispensabile chiedere consiglio al proprio avvocato di fiducia e rivolgersi al tribunale per la richiesta di sfratto per finita locazione.

David Battaglia
2025-07-25 22:25:02
Numero di risposte
: 14
Quando l’inquilino non libera l’immobile, prima di procedere con qualsiasi misura, è essenziale avere una chiara comprensione delle leggi che disciplinano le locazioni e gli sfratti. L’articolo 1590 del Codice Civile, che disciplina la restituzione del bene locato, non richiede formalità specifiche per la restituzione, ma impone che il locatore riacquisti il possesso del bene per poterne disporre liberamente.
Quando l’inquilino non libera l’immobile, ove possibile è sempre consigliabile agire in modo bonario, contattandolo per comprendere le ragioni del ritardo e cercare di trovare una soluzione consensuale.
Potrebbe essere utile inviare una lettera formale di sollecito, indicando chiaramente le conseguenze legali della mancata liberazione dell’immobile.
Se la comunicazione amichevole non porta a risultati, il passo successivo è inviare una lettera di diffida tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, intimando formalmente di liberare l’immobile entro un termine specifico.
Se l’inquilino non libera l’immobile anche dopo la diffida, è necessario ricorrere alla procedura legale di sfratto.
Per avviare uno sfratto per finita locazione, il primo passo è la notifica all’inquilino di un atto giudiziale, come un atto di citazione, che gli intima di lasciare l’immobile.
Se non lo fa, deve comparire davanti al Tribunale per il provvedimento di sfratto.
Durante l’udienza, se l’inquilino non si presenta o non contesta, il giudice emette un’ordinanza di sfratto.
Il provvedimento è esecutivo, pertanto il proprietario può richiedere l’intervento della forza pubblica per liberare l’immobile se l’inquilino non collabora.
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