Quando risarcisce lo stato?

Giulio Martino
2025-08-12 19:58:20
Numero di risposte
: 14
Lo Stato risarcisce la vittima di ingiusta detenzione quando questa ha subito ingiustamente un periodo di custodia cautelare in carcere o gli arresti domiciliari o è stata vittima di una sentenza di condanna ingiusta. La legge n. 447/1988 riconosce alla vittima il diritto di chiedere il risarcimento per compensare la limitazione della propria libertà senza un giustificato motivo. La richiesta va presentata al giudice competente dopo l’emissione della sentenza di proscioglimento, che dimostra l’inammissibilità della detenzione subita. L’azione per il risarcimento del danno deve essere proposta alla Corte d’Appello nel cui distretto ha sede l’autorità che ha emesso la misura detentiva, entro e non oltre il termine di 2 anni dal giorno in cui la sentenza di proscioglimento è diventata irrevocabile. Il risarcimento spetta dunque a coloro che hanno subito ingiustamente un periodo di carcerazione preventiva o che siano stati messi agli arresti domiciliari. La vittima dell’ingiusta detenzione ha il diritto di ottenere un indennizzo da parte dello Stato per risarcire la privazione della libertà che ha subito.

Maruska Palmieri
2025-08-08 03:08:14
Numero di risposte
: 18
Lo Stato risarcisce quando la vittima non ha ottenuto il risarcimento dal reo o se lo ha ottenuto in misura inferiore a quello di legge.
La legge n. 122 del 2016 prevede che hanno diritto all’indennizzo, in caso di morte della vittima, la moglie e i figli, in loro assenza i genitori, in ultimo, se non vi sono i parenti indicati, i fratelli se conviventi e a carico del deceduto.
L’indennizzo che puoi ottenere è di 25.000 euro per lesioni gravissime, deformazione dell’aspetto mediante lesioni al volto, violenza sessuale, tranne il caso in cui il giudice l’abbia ritenuta di minore gravità.
L’indennizzo è di 50.000 euro per omicidio o di 60.000 euro, in favore dei figli, per i crimini domestici.
Per tutti i reati indicati, puoi inoltre avere il rimborso delle spese mediche sostenute fino a 10.000 euro.
Per gli altri reati dolosi contro la persona puoi ottenere il rimborso delle spese mediche sostenute fino a 15.000 euro.
In caso di accoglimento, lo Stato ti corrisponderà l’indennizzo e le eventuali spese mediche sostenute sul conto corrente da te indicato.

Carmela Caruso
2025-07-27 05:27:08
Numero di risposte
: 21
Il pagamento di quanto dovuto dallo Stato per la violazione delle regole sull’equa durata del procedimento giudiziale è oggi completamente garantito dalla Banca d’Italia. Il “debito Pinto” – così viene chiamata la spesa sostenuta/da sostenere dallo Stato per rimborsare le parti in causa che hanno dovuto sopportare anni ed anni di lungaggini processuali – causato dagli innumerevoli ricorsi presentati, ha costretto il Legislatore a novellare la Legge del 2001. In forza di detto accordo, non sarà più il Ministero della Giustizia congiuntamente a quello dell’Economia e Finanze a dover provvedere ai pagamenti, ma vi provvederà direttamente la Banca d’Italia entro 120 giorni dalla decisione della Corte d’Appello adita. Proprio poco tempo addietro infatti il Ministero della Giustizia ha stretto un accordo diretto con Banca Italia al fine di accelerare la liquidazione degli indennizzi dovuti ai cittadini. I numeri dicono che ad oggi sono stati presentati oltre 700.000 ricorsi, equivalenti a più di 400 milioni di Euro di esborso da parte dello Stato a titolo di risarcimento ai cittadini.
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