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Chi paga il risarcimento per femminicidio?

Vincenzo Grassi
Vincenzo Grassi
2025-08-13 04:53:18
Numero di risposte : 24
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Lo Stato risarcisce solo chi è povero. Il danneggiato deve guadagnare poco se non essere povero in canna. Il suo reddito non deve superare gli 11 mila 500 euro all’anno. La Presidenza del consiglio dei ministri è stata condannata a risarcirla dato che i suoi aguzzini erano latitanti. La legge europea del 2004 prevede che sia lo Stato a rifondere le vittime di reati violenti che non riescono ad ottenere il pagamento dei danni subiti, nel caso in cui chi dovrebbe pagare sia nullatenente o impossibilitato a risarcire. L’Italia non si era mai adeguata alle direttive europee e non ha mai risarcito le vittime di stupri, omicidi e aggressioni violente. La nuova legge è lontanissima dal garantire la tutela voluta dal legislatore Ue. Le direttive comunitarie impongono agli Stati di garantire le vittime senza discriminazioni fondate sul reddito e con indennizzi giusti e adeguati, cosa che non viene invece realizzata dal Governo. L’articolo 12 stabilisce le condizioni economiche delle vittime per poter avere accesso al risarcimento statale. Il reddito degli 11 mila e 500 euro è la soglia imposta per chi ha subito una violenza.
Folco Coppola
Folco Coppola
2025-08-05 20:18:33
Numero di risposte : 18
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Il fondo per le vittime dei reati internazionali violenti è stato istituito dalla legge italiana per garantire un indennizzo alle vittime di abusi da parte di soggetti che, essendo nullatenenti, non possono pagare “in proprio” il risarcimento dei danni. Le vittime di violenza, in particolare quelle di stalking, possono chiedere il risarcimento dei danni in sede civilistica e il risarcimento dei danni in sede penalistica. Per corrispondere l’indennizzo è necessario che la vittima abbia già esperito infruttuosamente l’azione esecutiva nei confronti dell’autore del reato per ottenere il risarcimento del danno dal soggetto obbligato in forza di sentenza di condanna irrevocabile. Se la vittima ha già percepito, in tale qualità e in conseguenza immediata e diretta del fatto di reato, da soggetti pubblici o privati, somme di denaro di importo inferiore a quello dovuto, l’indennizzo corrisposto è esclusivamente per la differenza. In caso di morte della vittima in conseguenza del reato, le condizioni devono sussistere per gli aventi diritto.
Renzo Costa
Renzo Costa
2025-07-27 03:59:32
Numero di risposte : 17
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Lo Stato è tenuto a risarcire una vittima quando l’autore del reato è ignoto o insolvente. Questo avviene quando un delitto grave contro la persona è commesso con dolo come a esempio: omicidio lesioni gravissime violenza sessuale lesioni permanenti al viso In questi casi si può ottenere un risarcimento dallo Stato con indennizzi previsti dai 15.000,00€ ai 60.000,00€ a seconda del reato.
Radames Sorrentino
Radames Sorrentino
2025-07-27 02:13:50
Numero di risposte : 22
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Il diritto al risarcimento, sancito dall’art. 2043 del Codice Civile, rappresenta una tutela fondamentale per le vittime di reati dolosi o colposi, e stabilisce che il colpevole è il primo responsabile del risarcimento. In Italia, l’art. 2043 del Codice Civile stabilisce che chi commette un reato doloso o colposo è tenuto a risarcire i danni subiti dalla vittima o dai suoi familiari. Nel caso di omicidio, quindi, il colpevole è il primo responsabile del risarcimento alle vittime. L’effettiva erogazione delle somme di denaro dipende infatti dalla situazione patrimoniale dell’omicida. Quando l’omicida è nullatenente, i familiari delle vittime possono accedere al Fondo statale per le vittime dei reati violenti, istituito dalla legge n. 122/2016. La situazione si complica ulteriormente quando l’omicida è minorenne. In questi casi, la responsabilità civile può ricadere sui genitori o sui tutori legali, come stabilito dagli articoli 2048 e 147 del Codice Civile. I genitori sono, infatti, responsabili della vigilanza e dell’educazione dei figli, e possono essere chiamati a risarcire i danni causati dal comportamento illecito del minore, salvo dimostrino di aver adempiuto ai propri doveri e di non aver potuto prevedere o evitare l’evento criminoso. Ad ogni modo, come accade nel caso di un omicida nullatenente, anche in questa circostanza la reale possibilità di ottenere un risarcimento dipende dalla situazione economica della famiglia del minore. Se i genitori non dispongono di risorse sufficienti, i familiari della vittima possono rivolgersi al Fondo statale per ottenere un minimo di tutela economica, pur sempre con le stesse limitazioni descritte in precedenza.
Abramo Sala
Abramo Sala
2025-07-27 01:08:31
Numero di risposte : 29
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In caso di morte della vittima, la moglie e i figli, in loro assenza i genitori, in ultimo, se non vi sono i parenti indicati, i fratelli se conviventi e a carico del deceduto hanno diritto all’indennizzo. L’indennizzo che puoi ottenere è di 25.000 euro per lesioni gravissime, deformazione dell’aspetto mediante lesioni al volto, violenza sessuale, tranne il caso in cui il giudice l’abbia ritenuta di minore gravità. L’indennizzo è di 50.000 euro per omicidio o di 60.000 euro, in favore dei figli, per i crimini domestici. Per tutti i reati indicati, puoi inoltre avere il rimborso delle spese mediche sostenute fino a 10.000 euro. In caso di accoglimento, lo Stato ti corrisponderà l’indennizzo e le eventuali spese mediche sostenute sul conto corrente da te indicato.
Thea Giordano
Thea Giordano
2025-07-27 00:58:50
Numero di risposte : 19
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Il Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti, è l'autorità decisionale che sovrintende all'esame delle domande per l’accesso al Fondo. Lo Stato riconosce adeguamenti nel solco dell'attuazione delle politiche contro la violenza di genere e a tutela delle vittime, recepite con la firma della convenzione di Istanbul. I nuovi importi sono: euro 50 mila per il reato di omicidio; euro 60 mila solo per i figli delle vittime di omicidio commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona legata da relazione affettiva; euro 25 mila per il delitto di violenza sessuale, salvo che ricorra la circostanza della minore gravità. Gli importi possono essere incrementati, fino ad un massimo di 10 mila euro, di una ulteriore somma per spese mediche e assistenziali documentate. Per i delitti diversi, invece, è erogato, fino a massimo di 15 mila euro, un indennizzo solo per spese mediche e assistenziali documentate.