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Quanto prende una donna vittima di violenza?

Noel Conti
Noel Conti
2025-09-03 12:02:27
Numero di risposte : 14
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Il decreto prevede un contributo di euro 400 pro capite su base mensile per un massimo di 12 mesi alle donne vittime di violenza seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali consentire l'autonomia nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Hanno diritto le donne vittime di violenza e accolte nei centri riconosciuti dalle Regioni residenti in Italia: sia con cittadinanza italiana, comunitaria che extracomunitaria con permesso di soggiorno o lo status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria. Il pagamento avviene mediante accredito su conti dotati di IBAN, area SEPA, intestati alla richiedente. Le risorse pari a 3 milioni di euro per il 2020, a valere sul «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» di cui all'art. 19, comma 3, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248 sono state ripartite tra Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano sulla base dei dati Istat sulla popolazione femminile residente della fascia di età 18-67 anni. Le risorse attribuite con il decreto possono essere incrementate dalle stesse Regioni con ulteriori risorse trasferite direttamente ad Inps.
Pasquale Mazza
Pasquale Mazza
2025-08-29 09:51:45
Numero di risposte : 18
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euro 50 mila per il reato di omicidio euro 60 mila solo per i figli delle vittime di omicidio commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona legata da relazione affettiva euro 25 mila per il delitto di violenza sessuale, salvo che ricorra la circostanza della minore gravità euro 25 mila per le lesioni personali gravissime euro 25 mila per la deformazione dell’aspetto mediante lesioni permanenti al viso Gli importi possono essere incrementati, fino ad un massimo di 10 mila euro, di una ulteriore somma per spese mediche e assistenziali documentate Per i delitti diversi, invece, è erogato, fino a massimo di 15 mila euro, un indennizzo solo per spese mediche e assistenziali documentate
Raoul Mariani
Raoul Mariani
2025-08-20 10:13:50
Numero di risposte : 17
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La misura è stata elevata da 400 a 500 euro pro capite mensili, per un massimo di 12 mensilità. La misura non è incompatibile con altre forme di sostegno, quali l’assegno di inclusione. Il “Reddito di libertà” è riconosciuto alle donne vittime di violenza che si trovino in condizioni di povertà, con o senza figli, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali. Si tratta di un intervento di particolare importanza, volto a sostenere l’emancipazione economica delle donne che si trovano in situazioni di violenza e che intendono fuoriuscirne.
Cesare Lombardo
Cesare Lombardo
2025-08-13 04:39:45
Numero di risposte : 18
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Per le giornate di congedo la lavoratrice ha diritto a percepire una indennità giornaliera, pari al 100% dell’ultima retribuzione da calcolare prendendo a riferimento le sole voci fisse e continuative della retribuzione stessa. L’indennità spettante è anticipata dal datore di lavoro e poi viene recuperata tramite conguaglio in Uniemens. La lavoratrice dipendente in congedo spetta, per il periodo medesimo, la contribuzione figurativa. Un mese di congedo equivale quindi a 30 giornate di astensione effettiva dal lavoro.
Gregorio Valentini
Gregorio Valentini
2025-08-04 00:10:40
Numero di risposte : 22
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L’importo dell’Assegno di inclusione è composto da una integrazione del reddito familiare fino a euro 6.000 annui, ovvero euro 7.560 annui se il nucleo familiare è composto da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. A tale importo, può essere aggiunto un contributo per l’affitto dell’immobile dove risiede il nucleo per un importo pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione fino ad un massimo di euro 3.360 annui, ovvero 1.800 euro annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza. Il beneficio economico non può essere, comunque, inferiore a euro 480 annui. Il beneficio è erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo è sempre prevista la sospensione di un mese.
Ausonio Fabbri
Ausonio Fabbri
2025-07-27 04:28:20
Numero di risposte : 17
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Il fondo per le vittime dei reati internazionali violenti è stato istituito dalla legge italiana per garantire un indennizzo alle vittime di abusi da parte di soggetti che, essendo nullatenenti, non possono pagare “in proprio” il risarcimento dei danni. Con il decreto interministeriale del 22 novembre 2019, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 gennaio 2020, sono stati stabiliti gli importi degli indennizzi, nelle misure di: 50 mila euro, in favore degli eredi, per il delitto di omicidio; 25 mila euro per le lesioni personali gravissime; 60 mila euro solo per i figli delle vittime di omicidio commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona legata da relazione affettiva; 25 mila euro per il delitto di violenza sessuale, salvo che ricorra la circostanza della minore gravità; 25 mila euro per la deformazione dell’aspetto mediante lesioni permanenti al viso. Gli importi possono essere incrementati, fino ad un massimo di 10 mila euro per spese mediche e assistenziali documentate. Per i delitti diversi, invece, l’indennizzo è erogato, fino a massimo di 15 mila euro, solo per spese mediche e assistenziali documentate.
Domingo Pellegrino
Domingo Pellegrino
2025-07-27 03:40:46
Numero di risposte : 23
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Il reddito di libertà è un contributo massimo di 500 euro al mese, per un massimo di dodici mensilità, destinato alle donne vittime di violenza che vivono in condizioni di povertà, con o senza figli, e che sono seguite dai centri antiviolenza. Il contributo non può essere erogato se il richiedente ha già usufruito della stessa prestazione. Il reddito è finalizzato a sostenere l’autonomia abitativa e la formazione scolastica e professionale dei figli minori, se presenti. La condizione di povertà, legata ad uno stato di bisogno straordinario o urgente, è dichiarata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale. Inoltre, il contributo non è incompatibile con altri strumenti di supporto come, ad esempio, con l’assegno di inclusione. Se si dovesse raggiungere il limite di spesa previsto, l’Inps non prende in considerazione le istanze per mancanza di risorse.