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Quanto prende una donna vittima di violenza?

Ausonio Fabbri
Ausonio Fabbri
2025-07-27 04:28:20
Numero di risposte : 17
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Il fondo per le vittime dei reati internazionali violenti è stato istituito dalla legge italiana per garantire un indennizzo alle vittime di abusi da parte di soggetti che, essendo nullatenenti, non possono pagare “in proprio” il risarcimento dei danni. Con il decreto interministeriale del 22 novembre 2019, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 gennaio 2020, sono stati stabiliti gli importi degli indennizzi, nelle misure di: 50 mila euro, in favore degli eredi, per il delitto di omicidio; 25 mila euro per le lesioni personali gravissime; 60 mila euro solo per i figli delle vittime di omicidio commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona legata da relazione affettiva; 25 mila euro per il delitto di violenza sessuale, salvo che ricorra la circostanza della minore gravità; 25 mila euro per la deformazione dell’aspetto mediante lesioni permanenti al viso. Gli importi possono essere incrementati, fino ad un massimo di 10 mila euro per spese mediche e assistenziali documentate. Per i delitti diversi, invece, l’indennizzo è erogato, fino a massimo di 15 mila euro, solo per spese mediche e assistenziali documentate.
Domingo Pellegrino
Domingo Pellegrino
2025-07-27 03:40:46
Numero di risposte : 18
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Il reddito di libertà è un contributo massimo di 500 euro al mese, per un massimo di dodici mensilità, destinato alle donne vittime di violenza che vivono in condizioni di povertà, con o senza figli, e che sono seguite dai centri antiviolenza. Il contributo non può essere erogato se il richiedente ha già usufruito della stessa prestazione. Il reddito è finalizzato a sostenere l’autonomia abitativa e la formazione scolastica e professionale dei figli minori, se presenti. La condizione di povertà, legata ad uno stato di bisogno straordinario o urgente, è dichiarata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale. Inoltre, il contributo non è incompatibile con altri strumenti di supporto come, ad esempio, con l’assegno di inclusione. Se si dovesse raggiungere il limite di spesa previsto, l’Inps non prende in considerazione le istanze per mancanza di risorse.