Come viene tutelata la lavoratrice madre?

Assia Fontana
2025-07-28 03:44:03
Numero di risposte
: 18
Sicurezza e salute della madre lavoratrice: il datore di lavoro ha l’obbligo di rispettare i divieti imposti alla madre lavoratrice che le permettono di continuare a svolgere la sua mansione senza mettere a rischio la salute propria e del suo bambino.
Le tutele si applicano in caso di lavori pericolosi e di fatica, ma anche per orari di lavoro notturni.
L’attuazione delle tutele avviene tramite la modifica delle mansioni ed eventuale spostamento.
L’inosservanza di queste tutele da parte del datore è punibile con l’arresto fino a 6 mesi.
Congedo di maternità: si tratta di un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro riconosciuto durante la gravidanza e il puerperio per un totale di 5 mesi, con possibilità di scelta se astenersi dal lavoro nei due mesi precedenti la data presunta del parto e i tre mesi dopo il parto; oppure astenersi nel mese precedente al parto e nei 4 mesi successivi; lavorare fino al parto e fruire del congedo nei 5 mesi successivi, purchè il medico specialista e il medico competente sulla salute nei luoghi di lavoro attestino che tale scelta non danneggi la salute della madre e del nascituro.
Indennità di maternità: per il periodo del congedo di maternità è prevista un’indennità giornaliera pari all’80% della retribuzione per l'intero periodo del congedo di maternità stesso.
Permesi di riposo: per le mamme lavoratrici dipendenti, o in alternativa per i padri, sono previsti dei periodi di riposo per l’allattamento.

Danny Lombardo
2025-07-28 00:56:25
Numero di risposte
: 13
La gravidanza non è una malattia, ma piuttosto un aspetto della vita quotidiana: tuttavia alcune condizioni, suscettibili di essere considerate accettabili in situazioni normali, possono non esserlo nel periodo della gravidanza del puerperio e dell'allattamento.
Per tale motivo il Legislatore ha emanato specifiche norme preventive a tutela delle Lavoratrici madri.
In generale, per tutte queste è previsto il divieto di adibirle al lavoro nei due mesi antecedenti e nei tre successivi al parto.
Le Lavoratrici che sono in periodo di gravidanza/puerperio/allattamento non possono essere adibite a lavori pericolosi, faticosi ed insalubri così come individuati dalla normativa di riferimento.
Qualora ricorrano tali circostanze, la Lavoratrice deve essere allontanata dal rischio lavorativo, quindi assegnata ad un’altra mansione compatibile oppure, qualora non fosse possibile lo spostamento di mansione, deve essere interdetta dal lavoro.
Il Capo II del D.Lgs. stabilisce le modalità operative al fine di garantire la tutela della sicurezza e della salute della lavoratrice durante il periodo di gravidanza e fino a 7 mesi di età del figlio, definendo altresì ruoli e competenze di 3 soggetti fondamentali: la Lavoratrice | il Datore di lavoro | il Servizio Ispettivo dell'Ispettorato Territoriale del Lavoro.
è vietato adibire le donne al lavoro, dalle ore 24 alle ore 6, dall'accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino.
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