Quali sono gli svantaggi del concordato preventivo?
Hector Lombardi
2025-09-24 03:16:21
Numero di risposte
: 18
In caso di adesione, il reddito proposto sarà la base per la determinazione delle imposte sui redditi e dell’IRAP: chi sceglierà di aderire al concordato verrà quindi di fatto vincolato a pagare le imposte sulle somme determinate dall’Agenzia delle Entrate, a prescindere dall’effettivo andamento della propria attività.
Per quel che riguarda i soggetti ISA, l’adesione al concordato preventivo biennale rappresenta una vera e propria scommessa sul proprio futuro imprenditoriale, legando l’importo delle somme dovute al Fisco al reddito proposto in via anticipata.
In caso di redditi effettivi inferiori - fatta eccezione di specifiche casistiche - non sarà possibile ridurre l’importo dei versamenti già programmati, e la stessa cosa avverrà conseguentemente anche in caso di redditi superiori.
Bisogna inoltre evidenziare che per i forfettari la “scommessa” sarà limitata: il concordato partirà nel 2024 in via sperimentale e per una sola annualità.
Considerando che si potrà aderire fino alla fine di ottobre, di fatto le partite IVA minori avranno già un quadro chiaro dell’andamento della propria attività e potranno quindi meglio valutare lo scostamento tra reddito effettivo e reddito proposto dall’Agenzia delle Entrate.
Elisa Messina
2025-09-17 14:43:25
Numero di risposte
: 27
Il contribuente dovrà versare le imposte a prescindere dall’effettivo andamento della propria attività.
Senza dubbio uno degli svantaggi consiste proprio nella difficoltà di previsione: prevedere in maniera accurata le variazioni di reddito per due anni non è affatto semplice.
Infatti, il rischio di previsioni errate sovrastimando le entrate può vanificare i potenziali vantaggi.
Capire se il concordato è la strada giusta richiede un’attenta analisi della propria situazione finanziaria e delle prospettive future di reddito.
Il concordato preventivo biennale, oltre ai numerosi vantaggi, presenta molteplici dubbi.
Leone Valentini
2025-09-04 13:47:32
Numero di risposte
: 25
Se da una parte il CPB può determinare una riduzione del carico fiscale, dall’altra una “tassazione predeterminata” può indurre il contribuente ad affrontare eventuali difficoltà economiche non prevedibili al momento dell’adesione.
Inoltre, il contribuente che aderisce al CPB, non può presentare la dichiarazione integrativa per correggere eventuali errori/omissioni, e decade dall’istituto nel caso in cui l’attività svolta venga cessata o subisca una variazione.
Infine, la sanatoria introdotta dal decreto omnibus viene meno nel caso in cui, a seguito di una verifica fiscale, il reddito accertato superi il 30% rispetto a quello dichiarato.
L’Agenzia delle Entrate e il Corpo della Guardia di Finanza programmano l’impego di maggiore capacità operativa per intensificare l’attività di controllo sui soggetti che non aderiscono al concordato preventivo biennale o che ne decadono.
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