Quali sono le conseguenze per chi è fallito?
Federica Negri
2025-10-02 08:59:11
Numero di risposte
: 24
Le conseguenze di un fallimento aziendale si ripercuotono sui soci della società in base alla tipologia di azienda.
Invece, nel caso di una Srl, i soci rispondono in “maniera limitata”, ossia solo entro i limiti del proprio conferimento.
Questo significa che i soci di una Srl non risponderanno con i propri beni personali.
A livello patrimoniale, il fallimento aziendale ha dirette e più gravi conseguenze sulle ditte individuali e sulle società di persone (società in accomandita semplice, società in nome collettivo, società semplice etc).
Mentre per le società a responsabilità limitata e per le società per azioni non vi è ripercussione sui beni personali dell’imprenditore (salvo le fidejussioni prestate alle banche)
La cosa che emerge solitamente è una discriminazione a livello sociale, in quanto l’imprenditore dichiarato fallito non può più accedere ai crediti, viene segnalato alla centrale dei rischi e tagliato fuori dal mondo economico-finanziario.
Molto spesso, però, uno dei motivi alla base della maggior parte dei fallimenti aziendali è la mancanza di conoscenza della gestione aziendale e non la negligenza o volontà di non adempiere ai doveri imprenditoriali.
Passare attraverso le tortuose vie del fallimento aziendale non è mai semplice.
Noel Lombardo
2025-09-20 14:28:10
Numero di risposte
: 27
A seguito della sentenza che dichiara di fallimento della propria attività, l’imprenditore si trova ad affrontare una serie di effetti sul piano personale, ma anche su quello economico e sul piano processuale che sono ben espressi nel Capo III del Titolo II della Legge fallimentare.
Il fallimento trova la propria disciplina nel Regio Decreto numero 267 del 1942, meglio noto come Legge Fallimentare.
Per l’imprenditore fallito conseguenze gravi si ripercuotono sulla sua sfera economica, a partire dal concetto di “spossessamento” che decorre dalla data della pubblicazione della sentenza di fallimento e lo priva a tutti gli effetti dei diritti sul proprio patrimonio.
Lo “spossessamento” riguarda tutti i beni dell’imprenditore fallito, compresi quelli acquistati nel corso della procedura fallimentare e quelli in possesso del fallito ma di proprietà di terzi.
L’articolo 46 della Legge Fallimentare dice che non sono compresi nel fallimento: i beni e i diritti di natura strettamente personale gli assegni di carattere alimentare come gli stipendi, le pensioni e i salari che l’imprenditore guadagna con la sua attività, entro i limiti di quanto occorre per il mantenimento suo e della famiglia i frutti derivanti dall’usufrutto legale sui beni dei figli e del fondo patrimoniale le cose che non possono essere pignorate, come disposto dalla Legge
L’imprenditore ha infatti l’obbligo di: consegnare al curatore fallimentare la propria corrispondenza, lavorativa e non strettamente personale, sia cartacea che elettronica, mostrando tutto quello che ha a che fare con i rapporti societari, con i creditori e con il fallimento
La dichiarazione di fallimento ha, sin da subito, effetti anche sul piano processuale: tutti i processi che riguardano i rapporti rientranti nel fallimento vengono interrotti, il fallito non è legittimato ad intraprendere nuovi giudizi e non può più stare a giudizio neanche nelle controversie preesistenti.
Al suo posto, secondo il volere del giudice, è legittimato il curatore fallimentare, il quale potrebbe chiedere di considerare nulli gli atti di disposizione del patrimonio precedenti alla dichiarazione di fallimento qualora compromettessero i creditori.
L’articolo 43 della Legge Fallimentare prevede però che “il fallito può intervenire nel giudizio solo per le questioni dalle quali può dipendere un’imputazione di bancarotta a suo carico se l’intervento è previsto dalla legge.”
Mercedes Caruso
2025-09-11 21:12:19
Numero di risposte
: 28
Le conseguenze per il socio che ha effettuato un conferimento di capitale sono generalmente limitate, ma perderà il capitale investito.
Le conseguenze più rilevanti riguardano l’amministratore, poiché la sua gestione verrà attentamente scrutinata dal curatore fallimentare.
Il curatore ha il compito di determinare i debiti e i crediti della società e può agire se rileva atti anomali o comportamenti illeciti durante la gestione dell’amministratore, come la sottrazione di risorse o la falsificazione delle scritture contabili.
In alcuni casi, questi comportamenti possono portare a responsabilità civili e penali più gravi, come il reato di bancarotta.
Questo può comportare responsabilità anche gravi, incluso il rischio di giurisdizione penale.
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