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Divorzio: cosa succede se uno dei due non è d'accordo?

Teresa Bianchi
Teresa Bianchi
2025-06-02 12:42:15
Numero di risposte: 8
L’art. 151 c.c., infatti, prevede che la separazione possa essere richiesta, indipendentemente dalla volontà di uno o entrambi i coniugi, qualora si verifichino fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza. A tal fine, secondo la giurisprudenza, rileva anche la mera perdita di amore o affetto anche da parte di un solo coniuge. Pertanto, il coniuge che intende separarsi, può superare il diniego dell’altro, depositando in Tribunale un ricorso per la separazione giudiziale, con l’assistenza di un Avvocato esperto in diritto di famiglia. Questa è quindi la procedura che si deve incardinare davanti al competente Tribunale, se uno dei due coniugi non vuole “concedere” la separazione o quando le parti non riescono a raggiungere un accordo in merito. In questo caso, le parti rimetteranno al giudice la decisione in merito ai temi principali, ovvero: l’affido dei figli, il loro collocamento, l’assegnazione della casa famigliare, il mantenimento ordinario e straordinario dei figli e, laddove dovuto, quello del coniuge più debole. Normalmente, nel corso di una separazione giudiziale, le parti possono, in qualsiasi momento, concludere la procedura con un accordo. In questo caso, gli avvocati richiedono una conversione del rito, da giudiziale a consensuale, ed il Giudice emetterà la sentenza recepente l’accordo raggiunto.
Cinzia D'angelo
Cinzia D'angelo
2025-05-25 12:06:08
Numero di risposte: 6
Il divorzio può essere richiesto anche da un solo coniuge. Non è necessario, infatti, che entrambi i coniugi siano d’accordo per avviare le procedure legali di scioglimento del matrimonio. La normativa italiana prevede che uno dei coniugi possa avviare la richiesta di divorzio indipendentemente dalla volontà dell’altro. Il coniuge che desidera divorziare può avviare il procedimento di divorzio, anche se l’altro non è d’accordo. Il divorzio può essere concesso anche se uno dei due coniugi si oppone. In questo caso, la procedura da seguire è quella del divorzio giudiziale, che implica un processo in tribunale. Il giudice, dopo aver esaminato il caso e verificato che ci siano i presupposti per il divorzio, può comunque concederlo, indipendentemente dalla volontà dell’altro coniuge. Il coniuge che si oppone al divorzio non può quindi bloccare la procedura per sempre; può al massimo rallentarla. La decisione finale spetta comunque al giudice, che valuta se il matrimonio è definitivamente compromesso. In Italia il divorzio può essere richiesto da uno solo dei coniugi. Per divorziare da solo, è necessario iniziare con la separazione legale e, trascorso il tempo stabilito, presentare la richiesta di divorzio anche senza il consenso dell’altro coniuge. In caso di opposizione, si può procedere tramite divorzio giudiziale. Il tempo dipende dalla complessità del caso e dal carico di lavoro dei tribunali, ma l’opposizione del coniuge non può fermare la procedura per sempre.
Danny Farina
Danny Farina
2025-05-14 03:47:50
Numero di risposte: 6
Se il coniuge non vuole concedere il divorzio, non succede nulla. In altre parole per procedere, basta solamente che uno dei due presenti faccia la richiesta. Infatti quando la comunione matrimoniale è diventata intollerabile e non può essere mantenuta, si può ottenere lo scioglimento dl matrimonio anche senza il consenso di entrambi i coniugi. Bisognerà recarsi in Tribunale e chiedere al Giudice la separazione giudiziale. In altre parole occorrerà fare causa al coniuge se quest'ultimo non vuole concedere il divorzio. Per richiedere il divorzio giudiziale, il coniuge deve avere l'assistenza di un avvocato, per poter spiegare al Giudice le ragioni della sua richiesta e l'eventuale addebito di responsabilità del dissenziente sulla fine del matrimonio. La legge prevede che la notifica dell'atto processuale avvenga lo stesso, anche in caso di irreperibilità del soggetto notificato. Il coniuge che non partecipa al processo o che si oppone, perde la possibilità di far valere le sue ragioni. Ciò avviene sia nel caso di separazione, sia nel caso di divorzio. Dunque se il coniuge non vuole concedere il divorzio che si fa? Bisogna chiedere l'assistenza di un avvocato, e fare ricorso, anche se se il coniuge non vuole concedere il divorzio. Anche se l'altro coniuge si oppone o è irreperibile, il procedimento giudiziale andrà avanti lo stesso, e quest'ultimo perderà la facoltà di far valere le sue ragioni.
Cassiopea Coppola
Cassiopea Coppola
2025-05-14 03:21:45
Numero di risposte: 1
Accade che quando si va a chiedere il divorzio all’altro coniuge, questi neghi il consenso non volendosi, appunto divorziare. In questi casi devi sapere che, anche contro la volontà dell’altro coniuge, è possibile divorziare. Infatti, il diritto al divorzio è un diritto irrinunciabile e non si può consentire l’ostacolo di tale diritto da parte dell’altro coniuge. Quali conseguenze vi sono in caso di non consenso al divorzio? Se l’altro coniuge non vuole divorziare necessariamente si dovrà procedere per la via giudiziale, procedura un po’ più complessa. Bisogna, in questi casi rivolgersi al proprio avvocato di fiducia il quale redigerà un ricorso che verrà presentato in Tribunale. Se il coniuge che non voleva concedere il divorzio, messo dinanzi al fatto compiuto, si presenta all’udienza, il giudice procederà al c.d. tentativo di conciliazione per poi proseguire la causa e definire il giudizio con una sentenza di divorzio. Se, invece, il coniuge che non voleva concedere il divorzio non si presenta, il procedimento farà ugualmente il suo corso e si arriverà comunque ad una sentenza di divorzio. Quindi è indiscutibile che se uno vuole divorziare nulla glielo potrà impedire!
Fernando Sorrentino
Fernando Sorrentino
2025-05-14 03:08:03
Numero di risposte: 3
Come anticipato, se i coniugi non trovano un accordo sulla separazione il coniuge che intende separarsi può agire con l’assistenza di un legale e avviare un procedimento di separazione giudiziale. Sarà compito dell’avvocato predisporre il ricorso, depositarlo in Tribunale e poi notificare alla controparte la richiesta di separazione giudiziale con la relativa convocazione dal giudice. All’udienza l’altro coniuge potrebbe comparire e difendersi o anche non comparire: in tutti i casi il giudice procederà adottando i provvedimenti provvisori necessari su figli, diritto di visita, mantenimento al coniuge o per i figli, assegnazione della casa coniugale. Dunque, per rispondere alla domanda iniziale, la separazione si può ottenere anche nel caso in cui vi sia un coniuge che non intende separarsi e, più semplicemente, si disinteressi della cosa non partecipando alla procedura e alle udienze. L’aspetto negativo del dover ricorrere alla separazione giudiziale è legato ai tempi e ai costi di una tale procedura. La durata media potrebbe essere di circa due anni: molto di più di una separazione che dura meno della metà.
Gianantonio De Angelis
Gianantonio De Angelis
2025-05-13 23:22:40
Numero di risposte: 5
Non sono rari i casi in cui un coniuge non voglia concedere il divorzio all’altro. Le ragioni alla base del rifiuto possono essere di natura diversa ad esempio per una ripicca, per evitare che l’ex marito o l’ex moglie convoli a nuove nozze o per ragioni economiche posto che con il divorzio si perdono tutti i diritti successori nei confronti dell’ex partner e l’assegno divorzile spetta solo se si versa in stato di bisogno. Pertanto, cosa succede se uno dei due coniugi non vuole divorziare? La risposta è semplice: si può iniziare una causa in Tribunale, presentando una domanda di divorzio giudiziale. Il diritto al divorzio infatti è un diritto irrinunciabile, riconosciuto a ciascun coniuge anche senza il consenso dell’altro. Esiste però una ragione valida per opporsi al divorzio rappresentata dall’eventuale riconciliazione intervenuta tra i coniugi. Posto che per legge tra la separazione e il divorzio deve intercorrere un determinato periodo di tempo, se durante tale periodo la coppia ad esempio dovesse tornare a vivere stabilmente insieme, la separazione si interrompe. Una ragione valida per opporsi al divorzio è rappresentata dall’intervenuta riconciliazione tra i coniugi, che ha interrotto la separazione. Per legge è possibile chiedere il divorzio solo dopo che sono decorsi 6 mesi in caso di separazione consensuale o 12 mesi in caso di separazione giudiziale. Se in tale periodo i coniugi dovessero riconciliarsi, la separazione cessa. La riconciliazione potrà avvenire in forme differenti: tacitamente, ovvero con un comportamento che è incompatibile con lo stato di separazione, oppure con una dichiarazione scritta nella quale il marito e la moglie mettono per iscritto l’intenzione di riprendere la vita matrimoniale. In pratica la riconciliazione è l’unico modo per opporsi al divorzio e porta al ripristino della comunione di vita tra i coniugi. Se la riconciliazione non dovesse sortire effetti positivi, la coppia dovrà procedere a una nuova separazione prima di richiedere il divorzio. Non si può quindi impedire il divorzio se uno dei coniugi lo vuole.