Come sciogliere la comunione dei beni?

Oretta Pellegrino
2025-05-12 11:44:13
Numero di risposte: 6
La comunione legale dei beni non si scioglie, ai sensi dell’art. 190 c.c., esclusivamente per l’espresso mutamento del regime patrimoniale.
Tra le altre cause, il legislatore ha previsto:
la dichiarazione di assenza o morte presunta di uno dei coniugi;
l’annullamento del vincolo matrimoniale o il divorzio;
la separazione personale dei coniugi;
la separazione giudiziale dei beni od il fallimento di uno dei coniugi.
La separazione personale dei coniugi determina lo scioglimento della comunione legale.
In caso di separazione giudiziale, la comunione si scioglie con l’autorizzazione per i coniugi a vivere separati, resa dal Presidente del Tribunale all’esito della prima udienza.
In caso di separazione consensuale, invece, lo scioglimento della comunione avviene con l’omologazione da parte del Presidente del Tribunale del verbale di separazione redatto congiuntamente dai coniugi in sede di prima udienza.

Timoteo Conti
2025-05-12 11:09:55
Numero di risposte: 3
La comunione legale si scioglie, tra le altre cause, anche per separazione personale dei coniugi, nel momento in cui il Presidente del Tribunale autorizza i coniugi a vivere separatamente, ovvero alla data di sottoscrizione del verbale di separazione consensuale omologato dal Tribunale.
In altre parole, il regime patrimoniale legale tra i coniugi si scioglie dal momento dell’udienza presidenziale.
Se non c’è accordo dei coniugi sulle modalità di divisione o se solo uno dei due vuole ottenere la divisione, i coniugi possono chiedere la divisione giudiziale della comunione dei beni residui, applicando il principio comune a tutte le comunioni.
La domanda di scioglimento può essere proposta anche nel corso del giudizio di separazione giudiziale o in quello di divorzio, ma con procedimento separato.

Nick Caruso
2025-05-12 09:42:18
Numero di risposte: 10
La comunione si scioglie per la dichiarazione di assenza o di morte presunta di uno dei coniugi, per l’annullamento, per lo scioglimento o per la cessazione degli effetti civili del matrimonio, per la separazione personale, per la separazione giudiziale dei beni, per mutamento convenzionale del regime patrimoniale, per il fallimento di uno dei coniugi.
La comunione dei beni può essere sciolta anche mantenendo in piedi il vincolo matrimoniale.
Le principali cause di scioglimento sono: Delibazione di sentenza straniera di nullità del matrimonio; Fallimento di uno dei coniugi; Separazione giudiziale dei beni; Convenzione tra i coniugi.
Lo scioglimento della comunione e, quindi, la divisione del bene, si può ottenere sia in via bonaria, nell’ambito del procedimento di divorzio consensuale o, successivamente, contattando l’ex coniuge e chiedendo di trovare un accordo sulla divisione.
In alternativa, ci si può rivolge al Tribunale competente – previo esperimento del tentativo di mediazione obbligatoria.
Durante il matrimonio nulla vieta ai coniugi di passare dal regime di comunione dei beni a quello di separazione.
Per farlo è necessario rivolgersi ad un pubblico ufficiale, nella fattispecie un notaio e la modifica deve essere annotata sull’atto di matrimonio.

Renato Mazza
2025-05-12 07:52:49
Numero di risposte: 9
La comunione legale dei beni tra coniugi si scioglie per le cause elencate nell’articolo 191 del Codice civile, e la separazione personale è quella più comune.
Lo scioglimento avviene nel momento in cui il presidente del tribunale autorizza i coniugi a vivere separati a seguito di ricorso giudiziale o a seguito della sottoscrizione del processo verbale di separazione consensuale che poi venga omologato.
In altre parole, presupposto per la fine del regime di comunione legale è il provvedimento presidenziale autorizzativo della separazione, e a tale data bisogna fare riferimento per determinare i beni da dividere.
Nelle separazioni consensuali (anche con negoziazione assistita) è inoltre possibile introdurre condizioni che prevengono una futura causa di scioglimento della comunione e nella sostanza portano già a dividere i beni dei coniugi.
Per esempio, si possono prevedere la divisione dei risparmi, l’assegnazione dei beni mobili non registrati e anche l'attribuzione di beni immobili a uno all’altro dei coniugi, con o senza corrispettivo, ottenendo l'esenzione da ogni imposta e tassa.
In merito alla cessione di quote di immobili, i coniugi devono dichiarare che essa avviene a definizione dei reciproci rapporti economici e patrimoniali, di fatto evitando, nel caso di regime di comunione legale, di ricorrere poi a una causa di divisione.
Nella realtà dei fatti, molto spesso non serve procedere con un formale scioglimento della comunione dopo la separazione, in quanto i beni comuni, da quel momento in avanti, vengono considerati in comproprietà al 50 per cento tra i coniugi separati.

Giulietta Conte
2025-05-12 07:34:44
Numero di risposte: 8
La comunione dei beni può essere anche sciolta dopo il matrimonio.
Le principali cause di scioglimento sono:
Morte di uno dei coniugi;
Sentenza di divorzio;
Dichiarazione di assenza o morte presunta di uno dei coniugi;
Annullamento del matrimonio;
Separazione legale dei coniugi;
Fallimento di uno dei coniugi;
Separazione giudiziale dei beni;
Convenzione tra i coniugi
Durante il matrimonio nulla vieta ai coniugi di passare dal regime di comunione dei beni a quello di separazione.
Per farlo è necessario rivolgersi ad un pubblico ufficiale, nella fattispecie un notaio e la modifica deve essere annotato sull’atto di matrimonio.
In seguito è necessario procedere alla divisione dei beni comuni, che vanno divisi sempre a metà fra marito e moglie: la divisione può essere convenzionale o giudiziale.