Chi va in pensione perde l'assegno di invalidità?

Rosanna Negri
2025-09-23 19:26:30
Numero di risposte
: 25
La pensione di invalidità può essere tolta nel caso in cui lo stato di invalidità sia soggetto a visita di revisione da parte della Commissione medica dell’ASL.
Se, durante l’appuntamento di revisione, la Commissione certifica la completa guarigione del soggetto, lo stato di invalidità civile non viene confermato.
Di conseguenza, il diritto alla pensione di inabilità viene meno.
Se la Commissione attesta un miglioramento delle condizioni dell’interessato, viene attribuita una percentuale d’invalidità più bassa rispetto al 100%.
Questo vuol dire perdere il diritto alla pensione di invalidità, per la quale è necessaria un’inabilità al 100%.
La pensione di invalidità si concretizza in un aiuto economico a coloro che, oltre ad avere una condizione di inabilità lavorativa totale e permanente, sono in uno stato di bisogno economico.
La pensione può essere tolta anche quando vengono meno gli altri requisiti espressamente stabiliti dall’INPS, come ad esempio il superamento dell’età di 67 anni.

Marieva Ruggiero
2025-09-23 16:49:55
Numero di risposte
: 22
Nel momento in cui il titolare dell’assegno ordinario di invalidità compie l’età anagrafica della pensione di vecchiaia, attualmente 67 anni, la prestazione si trasforma in pensione di vecchiaia e cessano tutte le riduzioni ed incumulabilità.
L’Assegno ordinario di invalidità è una prestazione riconosciuta ai lavoratori la cui capacità lavorativa è ridotta a meno di un terzo a causa di infermità fisica o mentale.
Per definizione quindi, non esclude la possibilità di continuare un’attività lavorativa ma prevede dei limiti reddituali da lavoro che, se vengono superati, comportano la riduzione dell’assegno.
I limiti reddituali derivanti da attività lavorativa e le percentuali di riduzione dell’assegno, che hanno come parametro di base l’importo del trattamento minimo delle pensioni, sono i seguenti:
1) se il reddito da lavoro annuo supera 4 volte l’importo del trattamento minimo l’assegno viene ridotto del 25 % .
2) se il reddito da lavoro annuo supera 5 volte l’importo del trattamento minimo l’assegno viene ridotto del 50 % .
Per coloro che hanno un reddito che rientra tra i due limiti sopra indicati, la riduzione viene determinata proporzionalmente.
L’INPS applica un’ulteriore riduzione se il titolare dell’assegno ha meno di 40 anni di contributi ed ha un reddito superiore al limite indicato al punto 2).
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