Chi paga gli errori del consulente del lavoro?

Vania Cattaneo
2025-09-30 09:33:41
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Il consulente è tenuto a risarcire i danni causati dalla sua negligenza o inadempienza, ma solo quando viene dimostrato che l’errore sia stato commesso nell’ambito delle sue competenze specifiche e che abbia causato un danno diretto al cliente. La responsabilità del consulente del lavoro è, quindi, una responsabilità contrattuale, regolata dagli articoli del Codice Civile relativi all’obbligazione di mezzi e di risultato. Nel caso in cui un’azienda ritenga che un consulente del lavoro abbia commesso un errore significativo, come l’errata applicazione di un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), potrebbe decidere di fare causa per ottenere un risarcimento. Questo caso dimostra che, in assenza di un contratto scritto, il consulente non può esimersi dalle responsabilità derivanti dal suo ruolo professionale, poiché l’obbligo di fornire un’informazione corretta e completa rientra nei doveri fondamentali della sua professione. La CTU può valutare vari aspetti, come le differenze retributive, la maturazione di ferie e permessi, il trattamento economico e normativo della malattia, tra altri. Solo con questa valutazione approfondita, il giudice può stabilire se vi sia stato un errore significativo da parte del consulente e, di conseguenza, determinare l’entità del risarcimento. Inoltre, devono essere consapevoli dei loro obblighi deontologici e penali per evitare non solo il rischio di cause civili, ma anche di procedimenti penali e disciplinari.