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Differenza tra mediatore familiare e consulente familiare?

Vera Ruggiero
Vera Ruggiero
2025-10-26 10:26:12
Numero di risposte : 21
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La consulenza psicologica familiare e la mediazione familiare sono due strumenti diversi che possono aiutare le famiglie a risolvere i loro problemi. La consulenza psicologica familiare si concentra sulla gestione delle relazioni all'interno della famiglia e può coinvolgere uno o più incontri con un consulente. La mediazione familiare, d'altra parte, è un processo di negoziazione assistita da un mediatore neutrale che aiuta le parti a raggiungere un accordo sulla gestione della casa, del patrimonio e della genitorialità in caso di separazione o divorzio. Il mediatore familiare non entra direttamente nei problemi del conflitto, ma fornisce strumenti per la risoluzione dello stesso da parte delle parti protagoniste. La consulenza psicologica familiare può essere più adatta per le famiglie che desiderano lavorare sulla loro dinamica interna e migliorare la comunicazione, mentre la mediazione familiare può essere più adatta per le famiglie che devono affrontare questioni pratiche e legali in seguito a una separazione o divorzio. In generale, la scelta tra consulenza psicologica familiare e mediazione familiare dipende dalle esigenze specifiche della famiglia e dal tipo di problema che si desidera risolvere. La consulenza psicologica familiare può essere utile per le famiglie che desiderano migliorare la loro comunicazione e gestione delle emozioni, mentre la mediazione familiare può essere più utile per le famiglie che devono affrontare questioni legali e pratiche. In ogni caso, entrambi gli strumenti possono essere utili per le famiglie che desiderano migliorare la loro situazione e trovare una soluzione ai loro problemi.
Egidio Palmieri
Egidio Palmieri
2025-10-15 07:14:27
Numero di risposte : 20
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Il Consulente e Mediatore familiare è un operatore sociale che in seguito ad un corso di formazione specifico e ad un esame finale ha conseguito tale titolo. Di solito quando si parla di Mediazione si fa riferimento a quella familiare che viene utilizzata in ambito giuridico nei casi di separazione o divorzio, per trovare degli accordi soprattutto al fine di esercitare una responsabilità genitoriale. Esistono però anche altri tipi di Mediazione, come quella scolastica o aziendale, che mira a raggiungere degli accordi tra persone facenti parte del medesimo contesto relazionale. Anche la consulenza può essere orientata non solo all’ambiente familiare ma anche ai diversi contesti relazionali, per tale motivo è preferibile parlare di Consulenza sistemico-relazionale. Il Consulente sistemico relazionale può operare con due o più individui facenti parte dello stesso contesto aiutandoli a comprendere meglio i problemi relazionali e a trovare dentro il gruppo le risorse necessarie per risolverli. Il Consulente familiare abbia anche la qualifica di Psicologo clinico in quanto deve avere le giuste competenze per offrire un valido supporto per comprendere le cause delle relazioni disfunzionali e sostenere psicologicamente la persona a trovare la forza per uscire da sola dalla sua dipendenza affettiva.
Artemide Ferretti
Artemide Ferretti
2025-10-05 21:32:11
Numero di risposte : 23
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Il mediatore familiare è una figura professionale che aiuta a trovare un accordo per delle situazioni che portano conflitto tra gli ex coniugi. Può essere uno psicologo, un avvocato o un’altra figura professionale che ha conseguito il diploma di mediatore familiare. La mediazione familiare si rivolge a ex coniugi o ex conviventi, già separati effettivamente che vivono con conflitto le decisioni sui figli per aiutarli a trovare un modo di relazionarsi non conflittuale. La durata è fissata in 8/10 incontri e lavora concretamente sugli oggetti della contesa. Il mediatore aiuta a trovare un accordo tra le parti in conflitto, lavorando sugli aspetti specifici della contesa, come ad esempio la custodia dei figli o la divisione dei beni. Il mediatore non è un arbitro, ma un facilitatore del dialogo e della comunicazione tra le parti. L'obiettivo della mediazione è di raggiungere un accordo che sia accettabile per entrambe le parti, senza dover ricorrere a un procedimento giudiziario.
Cleopatra Greco
Cleopatra Greco
2025-10-05 19:21:15
Numero di risposte : 25
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Il mediatore familiare è una figura extraprocessuale, al quale, anche nel corso di un procedimento giudiziario di separazione, divorzio, modifica delle condizioni o affido, le parti processuali possono rivolgersi su raccomandazione del giudice per ridurre la conflittualità e migliorare la comunicazione per il bene dei figli. Diversamente, il CTU, ossia il consulente tecnico d’ufficio, è un vero e proprio ausiliario del giudice, dal quale viene deliberatamente nominato e scelto tra gli iscritti in appositi albi. Il mediatore, per dovere di riservatezza, riferirà alla autorità giudiziaria solo circa la adesione o meno al percorso e, nel caso di accordi, questi saranno trasmessi alle autorità competenti direttamente dai mediandi. Mentre il CTU deve dare una valutazione tecnica ed oggettiva dei fatti, rispondendo al quesito appositamente formulato dal giudice, nei limiti di esso e nel rispetto del codice di procedura civile, e depositare una relazione. Il compito del CTU, in casi di separazione giudiziale, è quello di analizzare le caratteristiche di personalità e le modalità di relazione dei due genitori con i figli onde verificarne la capacità genitoriale. Il mediatore si fonda sulla partecipazione volontaria, consapevole e responsabile. Il mediatore è scelto dalla coppia, che è l’unica beneficiaria del suo intervento, tanto che il compenso viene concordato con essa. Il CTU viene nominato e scelto dal giudice tra gli iscritti in appositi albi. Il mediatore familiare non ha l’obbligo di riferire alla autorità giudiziaria circa la adesione o meno al percorso. Il CTU deve prestare il giuramento di rito e deve rispondere al quesito del giudice, e depositare una relazione.
Ivano Vitale
Ivano Vitale
2025-10-05 18:49:31
Numero di risposte : 21
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La mediazione familiare è un percorso scelto volontariamente dalla coppia, in cui un terzo neutrale, sostiene i genitori nella stesura di un programma di separazione soddisfacente, che tenga conto delle esigenze del minore , nel rispetto della comune responsabilità genitoriale. La differenza tra CTU e mediazione familiare è netta: la prima ha come obiettivo raccogliere informazioni da riferire al giudice, la seconda ha come finalità la stesura di un programma di separazione che tuteli le responsabilità familiari. La coordinazione genitoriale, a differenza della mediazione familiare interviene nell’alto conflitto; laddove la coppia genitoriale ha livelli di conflitto molto elevati, la mediazione non può più intervenire, così si lavora tramite il metodo della coordinazione, spostando il focus sul benessere del minore. La differenza sostanziale tra CTU, CO.GE e mediazione è nell’obiettivo: il primo raccoglie informazioni da riferire al giudice, la seconda tutela la coppia genitoriale accompagnandola alla stesura di un progetto condiviso e la terza sposta il focus sul benessere del minore.
Luciano De luca
Luciano De luca
2025-10-05 18:15:09
Numero di risposte : 30
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La mediazione familiare è un percorso che sostiene e facilita la riorganizzazione della relazione genitoriale nell’ambito di un procedimento di separazione della famiglia. La mediazione familiare è un intervento extragiudiziale, volontariamente scelto dalla coppia dei genitori e condotto da un professionista neutrale. La mediazione familiare ha pertanto una funzione esclusivamente di natura compositiva e non valutativa. La mediazione familiare si distingue, quindi, dalla CTU per la finalità, in quanto la prima verte ad aiutare la famiglia, infatti, il mediatore lavora con i genitori in vista di possibili accordi che la coppia può raggiungere, mentre il destinatario dell’attività del CTU è il giudice. Elemento ulteriormente importante è la volontarietà: assente nella CTU poiché è il giudice a richiederla, centrale nella mediazione in quanto sono i separandi/separati a farne domanda.