Qual è l'indennità che spetta al dirigente in caso di licenziamento?
Marco Leone
2025-10-23 03:25:47
Numero di risposte
: 26
Quando il licenziamento è riconosciuto come ingiustificato, sorge in capo al datore di lavoro l’obbligo di corrispondere, in favore del dirigente, un’indennità supplementare alle spettanze contrattuali di fine lavoro.
Circa la quantificazione dell’indennità, è necessario fare riferimento alle disposizioni dei contratti collettivi.
Con riferimento, per esempio, al CCNL Dirigenti Industria, l’art. 19 comma 15, prevede che, anche per il bienno 2025-2027, le mensilità aumentino al progredire dell’anzianità di servizio.
Anche per il CCNL Dirigenti Aziende del Terziario della Distribuzione e dei Servizi le mensilità da corrispondere variano in relazione all’anzianità del servizio prestato in azienda.
L’aumento automatico dell’indennità in relazione all’età del dirigente licenziato è ora previsto anche dal CCNL Dirigenti Industria nel caso in cui l’età del lavoratore risulti compresa tra i 50 e i 59 anni.
Le modalità per ottenere la predetta indennità comportano l’impugnazione per iscritto del licenziamento con successiva iniziativa innanzi all’Autorità giudiziaria tesa a provare l’illegittimità del licenziamento.
Ariel Santoro
2025-10-21 20:44:32
Numero di risposte
: 26
Il dirigente che si dimette per giusta causa ha facoltà di abbandonare immediatamente il lavoro, senza concedere il preavviso e conservando, però, il proprio diritto a percepire la relativa indennità.
Il dirigente, inoltre, nei casi più gravi, ha anche diritto di avanzare richiesta di pagamento dell’indennità supplementare.
L’indennità è sostitutiva del preavviso.
Guido Mancini
2025-10-08 20:25:46
Numero di risposte
: 22
Il licenziamento del dirigente non richiede una motivazione analoga a quella dei licenziamenti di altre categorie di dipendenti.
Ai dirigenti non si applicano le disposizioni di legge che subordinano il licenziamento alla presenza di una giusta causa o di un giustificato motivo.
La giurisprudenza ha sviluppato il concetto di “giustificatezza di licenziamento” per i dirigenti, includendo ragioni relative all’attività produttiva e all’organizzazione del lavoro.
Il licenziamento per ragioni oggettive è insindacabile se il datore di lavoro ha dovuto far fronte a esigenze oggettive e verificabili nell’azienda.
In caso di assenza di ragioni oggettive, il recesso potrebbe considerarsi ingiustificato e il dirigente avrebbe diritto all’indennità supplementare.
L’indennità supplementare è fissata dalla contrattazione collettiva di settore e varia da contratto a contratto.
Il dirigente non ha diritto alla reintegra, ma solo all’indennità supplementare, a meno che il licenziamento non sia nullo e discriminatorio.
In caso di licenziamento nullo e discriminatorio, il dirigente potrebbe ottenere anche la reintegra.
Eriberto De Santis
2025-10-08 17:58:58
Numero di risposte
: 19
In caso di licenziamento non giustificato, al dirigente va corrisposta una indennità supplementare, che si aggiunge a quella sostitutiva del preavviso, al TFR e ad ogni altra competenza di fine rapporto.
Il licenziamento del dirigente trova la sua disciplina negli artt. 2118 e 2119 c.c., che prevedono l’obbligo del preavviso oppure di corrispondere la relativa indennità sostitutiva nell’ipotesi di recesso dal contratto a tempo indeterminato, salvo sussista una giusta causa di recesso, che esclude tale obbligo.
Qualora il licenziamento del dirigente sia ingiustificato, sono previste delle speciali forme di garanzia in suo favore introdotte dalla contrattazione collettiva, cioè, in questi frangenti, a tale figura spetta una indennità risarcitoria.
Per valutare la spettanza dell’indennità supplementare, il personale dirigente è tenuto a far riferimento non soltanto al rapporto fiduciario con il datore di lavoro, ma anche ad un corretto bilanciamento fra quello che è il principio di correttezza e buona fede e la libera iniziativa economica privata.
Nel caso in cui il datore di lavoro voglia essere esonerato dall’obbligo di corrispondere l’indennità supplementare, oltre alla prova della fondatezza e della veridicità delle motivazioni, deve fornire anche la prova della loro idoneità al fine di giustificare il recesso.
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