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Quanti soldi ti danno per il licenziamento?

Asia Fontana
Asia Fontana
2025-10-17 23:58:28
Numero di risposte : 26
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Il ticket di licenziamento è un contributo che aziende e datori di lavoro devono versare quando il rapporto di lavoro viene interrotto per volontà unilaterale dell’azienda. Il ticket si calcola moltiplicando il massimale mensile NASPI per 41%, moltiplicando il valore per ogni anno in cui il lavoratore è stato in servizio negli ultimi tre anni. Quindi il costo del ticket per il licenziamento di un dipendente è praticamente il doppio rispetto al caso di licenziamento individuale. Il TFR, nel caso in cui venga gestito dall’azienda, invece può essere calcolato dividendo la RAL (reddito annuo lordo) per 13,5, andando poi a moltiplicare il risultato per gli anni di servizio. Il licenziamento di un dipendente può portare diversi costi al datore di lavoro.
Enrica De Angelis
Enrica De Angelis
2025-10-08 21:57:28
Numero di risposte : 26
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Il datore di lavoro, per evitare il giudizio, può offrirti una somma netta di importo da un minimo di 3 ad un massimo di 27 mensilità della retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto. La somma deve essere offerta tramite assegno circolare e l’accettazione equivale a rinuncia all’impugnazione del licenziamento, anche se già proposta. La conciliazione deve essere fatta davanti al giudice o in sede sindacale o davanti alla commissione di conciliazione presso l’ispettorato territoriale del lavoro. A seconda della gravità del vizio del licenziamento accertato dal giudice, potrai ottenere la reintegrazione nel posto di lavoro oppure un’indennità risarcitoria. Puoi ottenere la reintegrazione, oltre ad un risarcimento del danno, in caso di licenziamento discriminatorio, intimato in forma orale o nullo oppure se dimostri l’insussistenza del fatto a te contestato; in tutti gli altri casi avrai solo diritto a un’indennità risarcitoria.
Federica Negri
Federica Negri
2025-10-08 19:07:29
Numero di risposte : 24
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L'indennità per licenziamento illegittimo è compresa tra un minimo di 6 e un massimo di 36 mensilità. Il calcolo dell'indennità spettante al lavoratore illegittimamente licenziato è basato esclusivamente sulla sua anzianità di servizio. La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l'art. 3, co. 1, del D.Lgs. n. 23/2015 nella parte in cui è stata individuata l'anzianità di servizio quale unico criterio di calcolo dell'indennità per licenziamento illegittimo. Il lavoratore potrà ottenere un'indennità ora compresa tra un minimo di 6 ed un massimo di 36 mensilità, indipendentemente dalla propria anzianità di servizio, a scelta insindacabile del solo Giudice. La sentenza della Corte Costituzionale ha lasciato inalterata la previsione della misura minima e massima di mensilità riconoscibili al lavoratore.