Cosa succede se non si risponde al recupero crediti?

Sesto Vitali
2025-10-12 13:17:24
Numero di risposte
: 18
Il comportamento inerte e passivo del debitore alle lettere semplici del recupero crediti, così come ai richiami verbali fatti al telefono, non assume alcun significato giuridico.
Questo significa che nulla toglie la possibilità, per lo stesso, di opporsi a un eventuale decreto ingiuntivo in un momento successivo anche se ha deciso di non rispondere ai solleciti di pagamento.
Anche se la diffida dovesse intervenire con raccomandata a.r., una mancata risposta non pregiudica la successiva tutela giudiziaria.
Il giudice può trarre elementi di prova dal comportamento tenuto dalle parti in precedenza al processo.
In linea di massima, quindi, nessuna norma impone al debitore di rispondere al recupero crediti ma un comportamento diligente, volto a far emergere subito tutte le proprie controdeduzioni potrà servire a rendere le stesse più plausibili in un eventuale scontro giudiziario.

Antonina Ferretti
2025-10-12 11:49:58
Numero di risposte
: 24
Il recupero stragiudiziale: di cosa si tratta esattamente? Se un debitore non paga, il primo passo è inviare una lettera di diffida e messa in mora, avviando così il recupero stragiudiziale.
Questo atto comunica chiaramente la tua richiesta di pagamento e rende il debitore responsabile per eventuali danni causati dal mancato pagamento, senza ancora avviare azioni legali.
Ricevere una lettera di diffida può incentivare il debitore a pagare senza ulteriori sollecitazioni.
Nessuna risposta al recupero crediti: quali vie legali puoi intraprendere?
Se la lettera di diffida non ha prodotto risultati, puoi avviare un’azione legale tramite un decreto ingiuntivo.
Questo provvedimento, emesso dal giudice civile, ordina al debitore di pagare entro 40 giorni dalla notifica.
Se il debitore non si oppone entro i 40 giorni, il decreto diventa un titolo esecutivo.
Questo permette al creditore di procedere con l’esecuzione forzata, come il pignoramento dei beni del debitore.