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Quali sono i diritti che si perdono con il divorzio?

Albino Vitale
Albino Vitale
2025-06-02 00:31:05
Numero di risposte: 7
Il divorzio scinde definitivamente il vincolo matrimoniale tra i coniugi. Ne consegue che – in fase di separazione – il coniuge più debole sia più protetto in quanto permangono alcuni doveri coniugali. Tutti i Doveri coniugali del matrimonio vengono meno. La moglie quindi non può utilizzare il cognome del marito eccetto casi in cui marchio o nome d’arte professionale o sia per tutela dei figli. L’ex marito ha comunque diritto di chiedere, in caso di uso indebito, la cessazione del fatto lesivo. Il divorzio comporta la perdita dei diritti di Successione, eccetto l’assegno di carattere alimentare nel caso in cui 1) il coniuge superstite si trovi in caso di bisogno nel momento dell’apertura della successione, 2) ricevesse l’assegno post-matrimoniale. Il seguente assegno, di fatto autonomo rispetto all’assegno post-matrimoniale – ha funzione assistenziale e successoria. Il valore va stabilito in base al numero degli eredi e alla sostanza ereditaria.
Odone Leone
Odone Leone
2025-06-01 22:17:10
Numero di risposte: 4
Il divorzio provoca non solo lo scioglimento dei diritti civili del matrimonio, ma anche la perdita di una serie di diritti. In seguito a un divorzio, la moglie non potrà più utilizzare il cognome del marito e tornerà a firmare soltanto con il suo cognome da nubile. Nell’ipotesi di morte dell’ex coniuge divorziato non si avrà diritto a ricevere una quota della successione, fatta eccezione per un eventuale lascito testamentario. Il divorzio provoca anche lo scioglimento del fondo patrimoniale, ma ci sono delle differenze da evidenziare. Con il divorzio si perderà il diritto di esserne parte dell'impresa familiare. Ciò si verifica perché l’impresa familiare non è altro una forma di impresa nella quale possono essere impiegati esclusivamente il titolare e i suoi familiari. L’assegno divorzile decade nel momento in cui chi lo riceve si risposa oppure diventa economicamente autosufficiente.
Flaviana Palumbo
Flaviana Palumbo
2025-06-01 21:12:24
Numero di risposte: 2
Con la cessazione del matrimonio si perdono una serie di diritti. Innanzitutto, non è più possibile rivendicare quote di successione: l’ex coniuge cessa cioè di essere erede dell’altro. Non è poi ammesso continuare a utilizzare il cognome dall’altro coniuge, neanche nell’ipotesi di matrimonio di lunga durata con una persona famosa.
Sonia Rinaldi
Sonia Rinaldi
2025-06-01 20:28:13
Numero di risposte: 3
La separazione dei coniugi o il loro divorzio influisce in modo notevole anche sui rapporti ereditari: infatti, occorre tener in considerazione che la separazione allenta il vincolo coniugale senza tuttavia farlo cessare, mentre il divorzio lo recide del tutto. Il diritto all'assegno si estingue se il beneficiario passa a nuove nozze o viene meno il suo stato di bisogno; qualora poi risorga lo stato di bisogno, l'assegno può essere nuovamente attribuito. In caso di morte dell'ex coniuge e in assenza di un coniuge superstite avente i requisiti per la pensione di reversibilità, il coniuge divorziato ha diritto alla pensione di reversibilità, se non passato a nuove nozze e sempre che sia titolare del predetto assegno e sempre che il rapporto da cui trae origine il trattamento pensionistico sia anteriore alla sentenza di divorzio. Invece, qualora esista un coniuge superstite avente i requisiti per la pensione di reversibilità, una quota della pensione e degli altri assegni a questi spettanti è attribuita dal Tribunale, tenendo conto della durata del rapporto, al coniuge divorziato e che sia titolare dell'assegno.
Jole Villa
Jole Villa
2025-06-01 20:16:26
Numero di risposte: 6
Il divorzio fa cessare innanzitutto il dovere della convivenza e l’obbligo di fedeltà. Decadono anche l’obbligo di assistenza reciproca e l’eventuale fondo patrimoniale siglato dai coniugi. Il diritto all’eredità, il diritto alla convivenza, il diritto all’assistenza reciproca, il diritto alla comunione dei beni, il diritto sul fondo patrimoniale, il diritto ad ottenere la pensione di reversibilità dell’ex coniuge, il diritto a vivere nella casa coniugale se viene assegnata dal giudice all’ex coniuge sono alcuni diritti che si perdono con il divorzio. L’unico diritto che permane anche in caso di divorzio è la possibilità di ottenere una quota soltanto della pensione di reversibilità. Il divorzio fa cessare anche un eventuale fondo patrimoniale: la casa e tutti gli altri beni in esso inseriti tornano al legittimo proprietario. Il fondo patrimoniale non cessa se ci sono ancora figli minorenni. In presenza di figli minorenni, portatori di handicap o maggiorenni non ancora autosufficienti, il giudice del divorzio può assegnare la casa coniugale al genitore presso cui i figli vanno a vivere. Questo farà perdere il diritto all’altro coniuge, proprietario o comproprietario del bene, a restarvi all’interno.
Osea Serra
Osea Serra
2025-06-01 19:41:53
Numero di risposte: 7
Con il divorzio, il coniuge che aveva assunto il cognome dell’altro perde automaticamente il diritto di utilizzarlo. Uno degli obblighi principali del matrimonio è il reciproco sostegno morale e materiale. Con il divorzio, questo diritto decade, poiché il vincolo matrimoniale viene definitivamente sciolto. Con il divorzio si perde il diritto a succedere come erede legittimo dell’ex coniuge. La casa coniugale rappresenta spesso uno dei nodi più critici in caso di divorzio. Dopo lo scioglimento del matrimonio, il diritto di abitazione spetta esclusivamente al genitore affidatario dei figli minori o conviventi maggiorenni non autosufficienti. Se non ci sono figli, unico avente diritto ad abitare la casa coniugale sarà il titolare legittimo. Il divorzio comporta la cessazione di molti diritti reciproci tra i coniugi, ma non annulla tutte le responsabilità derivanti dal matrimonio, soprattutto nei confronti dei figli.