Come funziona un contratto di affitto a canone concordato?

Emidio Caputo
2025-10-14 17:06:13
Numero di risposte
: 22
Con l’espressione “canone concordato” si indica genericamente una tipologia di contratto di affitto, che si caratterizza per l’importo calmierato e fisso che l’inquilino corrisponde al proprietario dell’immobile: l’ammontare è sempre compreso tra una cifra minima e una massima stabilite dagli Accordi Locali.
Gli Accordi Locali pertanto variano da Comune a Comune e non sono uniformi a livello nazionale.
Si comprende, quindi, come non esista una formula generica per il calcolo del canone concordato.
Al contrario è necessario calarsi di volta in volta in diversi contesti e considerare più variabili, a partire dall’area geografica di interesse e dai conseguenti Accordi Locali.
Se ti stai chiedendo in quali casi si può applicare un contratto di affitto a canone concordato, la risposta è semplice: a qualsiasi proprietà privata, concessa a uso abitativo, transitorio o a studenti universitari.
Anche la durata del canone concordato è definita da precise indicazioni di legge, che prevedono diverse formule: 3 anni + 2 anni di rinnovo automatico per le abitazioni; da 6 a 36 mesi per gli studenti universitari; da 30 giorni a 18 mesi per i contratti d’affitto breve.

Andrea Longo
2025-10-14 15:49:19
Numero di risposte
: 26
Il contratto di affitto 3+2 ha una durata di 3 anni, prevede il rinnovo automatico dell’accordo per 2 anni e segue specifiche norme definite dal Comune di appartenenza.
Il canone di locazione del contratto d’affitto 3+2 è determinato da accordi nazionali stabiliti ogni 3 anni dal Ministero dei Lavori Pubblici e conseguenti accordi locali stabiliti da Comuni e organizzazioni rappresentative di proprietari e inquilini.
Questi stabiliscono delle fasce di oscillazione entro cui le due parti possono concordare il canone annuo d’affitto.
Per calcolare il canone concordato di un contratto d’affitto 3+2, inoltre, bisogna tenere in considerazione: la grandezza dell’immobile in mq; la categoria catastale dell’immobile; l’ubicazione dell’immobile (se si trova in una zona centrale o periferica); la presenza di eventuali servizi accessori (come un posto auto) e di eventuali servizi tecnici (come i condizionatori).
Stipulare un contratto d’affitto 3+2 a canone concordato risulta una scelta vantaggiosa sia per i locatori che per i conduttori: entrambi possono, infatti, beneficiare di alcune agevolazioni fiscali.
I proprietari degli immobili possono: servirsi di un imponibile Irpef ridotto quasi del 67% (rispetto all’85% tradizionale); beneficiare di un’imposta di registrazione ridotta al 1,4% e di un’aliquota al 10% con un contratto affitto 3+2 cedolare secca.
La funzione dell’attestazione è di certificare che il contenuto economico e normativo del contratto di locazione sottoscritto a canone concordato sia conforme a quanto previsto dall’accordo locale stipulato tra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative.
Possono rilasciare l’attestazione le associazioni che hanno sottoscritto gli accordi territoriali come da legge 431/1998.
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