Quali sono i vantaggi per il proprietario di un contratto a canone concordato?

Andrea Longo
2025-10-14 14:26:38
Numero di risposte
: 26
Il principale vantaggio che questa tipologia di locazione offre ai locatori riguarda le agevolazioni fiscali, in quanto è possibile ottenere una riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e dell’imposta municipale propria sugli immobili locati.
L’imposta di registro è inferiore rispetto a quella prevista per i contratti di locazione ad uso abitativo a canone libero, dato che ai fini dell’imposta di registro il reddito di locazione da considerare per l’applicazione dell’imposta del 2 per cento è pari al 70 per cento dell’importo totale del canone di locazione.
Inoltre, qualora il locatore opti per il regime della cedolare secca e l’immobile sia situato in un comune ad alta densità abitativa o sia locato a studenti universitari, la tassazione applicata sarà al 10 per cento e non al 21 per cento, come avviene nel caso di immobili locati in regime di cedolare secca che siano locati a canone libero o che non rientrino nelle condizioni sopra descritte, anche se locati con un contratto di locazione a canone concordato.

Prisca De rosa
2025-10-14 14:23:34
Numero di risposte
: 28
Chi opta per questa forma contrattuale può beneficiare di agevolazioni fiscali significative.
È prevista una cedolare secca al 10%, introdotta in via strutturale dal 2020, che sostituisce IRPEF e addizionali.
Inoltre, viene applicata una riduzione del 25% sull’IRPEF per il reddito derivante da questi contratti.
Non sono dovute imposte di registro né bollo.
Questo lo rende vantaggioso sia per i proprietari che per gli inquilini, soprattutto nei contesti urbani ad alta densità abitativa.

Renata Marini
2025-10-14 14:19:31
Numero di risposte
: 20
I vantaggi fiscali coinvolgono sia i proprietari che gli inquilini.
In particolare per i proprietari incontriamo due possibili benefit legati al canone concordato:
per quanto riguarda l’imponibile Irpef, ai fini della dichiarazione dei redditi comprensiva della parte di canone incassato, l’ammontare che va dichiarato è ridotto al 66,5% rispetto all’85% previsto per il trattamento non concordato e non cedolare secca;
per l’imposta di registrazione del contratto l’aliquota è ridotta all’1,4% all’anno (calcolato sul valore annuale del canone) rispetto al 2% ordinario;
Come altri vantaggi sempre per i proprietari troviamo la possibile ‘decuratazione’ dell’Imu che può essere ridotta fino ad un minimo del 4 per mille al posto del 7,6 per mille ‘standard’ (che può, tra l’altro, essere aumentato a discrezione dei comuni fino al 10,6 per mille).
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