Quanto tempo si può stare in infortunio sul lavoro?
Nadia Marchetti
2025-10-28 13:10:39
Numero di risposte
: 17
La retribuzione a partire dal quarto giorno in poi è erogata dall’INAIL e al lavoratore spetta in questo caso un’indennità pari al: 60% della retribuzione fino al 90° giorno di infortunio.
75% della retribuzione media giornaliera dal 91° giorno e fino alla completa guarigione del lavoratore.
Yago Santoro
2025-10-17 15:04:20
Numero di risposte
: 27
La durata del periodo di infortunio sul lavoro può variare notevolmente a seconda della gravità dell’infortunio e del tempo necessario per il recupero del lavoratore.
La durata del periodo di infortunio è determinata principalmente dal certificato medico rilasciato al lavoratore.
Questo certificato indica la prognosi, ossia il tempo stimato di recupero necessario affinché il lavoratore possa riprendere le sue mansioni lavorative in sicurezza.
Primi 4 giorni: durante i primi 4 giorni di infortunio, il datore di lavoro è tenuto a pagare il 100% della retribuzione giornaliera del lavoratore.
Dal 5° al 90° giorno: dal quinto al novantesimo giorno, l’INAIL corrisponde un’indennità pari al 60% della retribuzione media giornaliera del lavoratore.
Dopo il 90° giorno: dal novantunesimo giorno fino alla guarigione completa, l’indennità INAIL aumenta al 75% della retribuzione media giornaliera.
In casi di infortuni gravi, il periodo di inabilità può prolungarsi oltre i 90 giorni.
Tazio Costantini
2025-10-17 14:54:45
Numero di risposte
: 25
L’infortunio sul lavoro è indennizzabile dall’INAIL senza alcun limite di durata, ovvero l’INAIL paga l’indennità per tutto il periodo di assenza dal lavoro.
Il lavoratore, tuttavia, deve prestare molta attenzione alle limitazioni circa il diritto alla conservazione del posto di lavoro, stabilite dai vari CCNL di riferimento che in genere sono di 180 giorni.
Dal 4° al 90° giorno di infortunio, con un’indennità pari al 60% della retribuzione giornaliera
Dal 91°giorno fino alla chiusura dell’infortunio, con un’indennità pari al 75% della retribuzione giornaliera
I primi 3 giorni di infortunio, chiamati periodo di carenza, sono a carico del datore di lavoro.
Mietta Rinaldi
2025-10-17 13:18:34
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: 20
I primi 3 giorni di infortunio, considerato “periodo di latenza” vi verranno rimborsati da parte del datore di lavoro. Invece, dal 4 giorno in poi, e per tutto il periodo in cui sarete assenti dal lavoro, sarà compito dell’INAIL erogare la prestazione. In particolare, dal 4° al 90° giorno di infortunio, riceverete un’indennità pari al 60% della retribuzione giornaliera mentre dal 91°giorno fino alla chiusura dell’infortunio, vi spetterà un’indennità pari al 75% della retribuzione giornaliera. La retribuzione giornaliera viene calcolata in base alla retribuzione dei 15 giorni precedenti l’infortunio. Per quanto tempo si ha diritto all’indennità? Non vi sono limiti di tempo, infatti L’INAIL avrà l’obbligo di indennizzare l’infortunio sul lavoro per tutto il periodo in cui sarete assenti dal lavoro. Tuttavia, dovrete prestare attenzione alle limitazioni che riguardano il vostro diritto di conservazione del posto di lavoro. Il che significa, che dovrete presentare una domanda di aspettativa entro 180 giorni, seguendo il criterio imposto dai vari CCNL.
Stella Conti
2025-10-17 13:11:41
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: 25
I contratti collettivi stabiliscono lentità dell'indennità erogata al lavoratore per i primi tre giorni di malattia - che tra laltro è a carico del datore di lavoro - e possono prevedere integrazioni successive all'indennità corrisposta dallINPS, per coprire totalmente o parzialmente la perdita di stipendio.
L'indennità di malattia si interrompe decorsi 180 giorni nell'arco di un anno.
Pertanto, il lavoratore ha diritto a 6 mesi allanno di indennizzo; decorso tale termine, lo stesso non potrà più beneficiare di alcun sostegno economico.
Relativamente, invece, al periodo di conservazione del posto di lavoro, anche noto come periodo di comporto, è anch'esso determinato dai contratti collettivi e, generalmente, coincide con il limite di 180 giorni nellarco di un anno previsto per le indennità INPS: esso vale sia per le assenze continuative che per quelle frammentate.
Tuttavia, il periodo di comporto per la conservazione del posto di lavoro è simile a quello della malattia, come confermato anche dalla Corte di Cassazione.
Infatti, se le assenze per infortunio o malattia superano i 180 giorni, il datore di lavoro può legittimamente risolvere il contratto, a meno che l'infortunio non sia stato causato dalla mancata adozione delle misure di sicurezza da parte del medesimo datore di lavoro: in questo caso, infatti, linfortunio non è conteggiato nel periodo di comporto.
Angela Sanna
2025-10-17 12:34:13
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: 26
Il lavoratore ha diritto all’indennizzo INAIL per i giorni antecedenti a quello in cui il datore ha avuto notizia dell’evento.
I giorni di infortunio vengono pagati dal datore di lavoro, in caso di prognosi inferiore a 3 giorni.
A partire dal quarto giorno il pagamento passa in carico all’INAIL che erogherà un’indennità pari: al 60% della retribuzione media giornaliera a partire dal quarto giorno fino al novantesimo giorno di infortunio; al 75% della retribuzione media giornaliera dal novantunesimo giorno e fino alla guarigione.
Per poter parlare di infortunio e far scattare quindi la copertura assicurativa INAIL, devono avere luogo le seguenti circostanze: causa violenta che porta a una lesione psico-fisica; nesso tra l’evento traumatico e la prestazione di lavoro; postumi che costringano il lavoratore a dover stare a casa per più di tre giorni.
La legge esclude l’obbligo di reperibilità per chi ha subito un infortunio sul lavoro, salvo che il Contratto Collettivo Nazionale di Categoria (Ccnl) disponga diversamente.
Il dipendente che non comunica l’accaduto perde il diritto all’indennizzo INAIL per i giorni antecedenti a quello in cui il datore ha avuto notizia dell’evento.