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Quali sono le conseguenze di un licenziamento illegittimo?

Hector Lombardi
Hector Lombardi
2025-11-08 17:18:36
Numero di risposte : 18
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Il licenziamento illegittimo ha gravi conseguenze per il lavoratore. Il lavoratore ingiustamente estromesso può riavere il proprio posto di lavoro oltre al risarcimento del danno. Il c.d. Jobs Act ha introdotto una forma di tutela meramente economica e lasciando la tutela reintegratoria operativa solo nei casi più gravi. Tale omissione rappresenta la violazione di una norma imperativa da cui deriva la nullità del licenziamento e, pertanto, i giudici di merito avevano inizialmente disposto l’applicazione della tutela economica. La Corte Costituzionale ha rilevato come la legge delega non faceva alcuna distinzione fra nullità espresse e nullità non espresse del licenziamento e che, pertanto, la decisione del governo di limitare la tutela forte al licenziamento espressamente nullo è irragionevole ed illegittima. I Giudici hanno quindi rimosso la parola “espressamente” dall’art. 2 del D.Lgs. 23/2015, così concretamente eliminando ogni discrimine, quanto ai rimedi, fra licenziamenti sanzionati con la nullità espressa e licenziamenti illegittimi perché irrogati in violazione di un divieto previsto dalla legge. Pertanto, ogni qual volta un licenziamento non è qualificato come nullo, ma è stato intimato violando una norma di legge imperativa – allora il lavoratore avrà diritto ad essere reintegrato nel proprio posto di lavoro, oltre a ottenere risarcimento del danno quantificato secondo i criteri di legge.
Marianita D'angelo
Marianita D'angelo
2025-11-03 11:00:07
Numero di risposte : 32
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Se il dipendente contesta il licenziamento e il giudice gli dà ragione, tu rischi di: dover riassumere il dipendente in azienda o dover pagare 15 mensilità, se il lavoratore preferisce così dover pagare una somma pari a 5+ mensilità, dal giorno del licenziamento al giorno dell’effettiva riassunzione e al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali per tutto il periodo. Il licenziamento è nullo se comunicato: durante i periodi protetti come: maternità, paternità malattia (fino al raggiungimento del comporto) durante il periodo di tutela per matrimonio per motivi discriminatori (ad es. religiosi, politici o di genere) Il licenziamento è inefficace quando: comunichi il licenziamento a voce. Il fatto commesso non è così grave da licenziare: pagamento min. 6 max 36 mensilità Il lavoratore in realtà non ha commesso il fatto: riassunzione/15 mens. Procedura non rispettata: pagamento min. 2 max 12 mensilità Tutti i licenziamenti senza motivazione: non hai indicato la motivazione: pagamento min. 2 max 12 mensilità.
Rosanna Silvestri
Rosanna Silvestri
2025-10-28 07:43:50
Numero di risposte : 24
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In caso di licenziamento illegittimo l’art. 18 dello statuto dei lavoratori prevede una serie di tutele, che vanno dalla reintegrazione sul posto di lavoro, oltre a un risarcimento del danno pari alle retribuzioni perse fino al solo risarcimento del danno da 12 a 24 mensilità. La norma di tutela del danno di licenziamento impartito senza giusta causa o giustificato motivo non esclude in effetti che il lavoratore possa subire un danno ulteriore alla professionalità, a condizione però che detti danni siano debitamente provati. La Corte di cassazione ha già riconosciuto che oltre alla reintegra nel posto di lavoro il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno sub specie di danno non patrimoniale ed in particolare di danno esistenziale. Il danno esistenziale, infatti, pur non integrando una autonoma categoria di pregiudizio, rientra nel danno non patrimoniale, la cui liquidazione è il risultato di una valutazione equitativa ed unitaria basata su tutte le circostanze del caso concreto. La Corte ha affermato che il risarcimento da licenziamento previsto dall’art. 18 st. lav. persegue il vincolo di risarcire al lavoratore semplicemente le conseguenze dannose del licenziamento impartito senza giusta causa o giustificato motivo, senza che però ciò escluda la causazione in capo al lavoratore espulso di un danno ulteriore, accogliendo dunque l’argomentazione in diritto del ricorrente, a condizione però che detti danni siano debitamente provati. Esistono danni da licenziamento risarcibili che esorbitano quelli previsti dalla normativa vigente e possono essere richiesti e ottenuti, purchè siano dimostrati sotto ogni profilo.
Fabiano Rossi
Fabiano Rossi
2025-10-18 04:38:29
Numero di risposte : 26
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Le conseguenze di un licenziamento illegittimo possono essere gravi per il datore di lavoro. Tra le principali conseguenze legali ci sono: Reintegrazione: il dipendente ha diritto alla reintegra nel posto di lavoro se il licenziamento è considerato ingiustificato. Indennizzo economico: se la reintegrazione non è possibile o desiderata dal lavoratore, quest’ultimo ha diritto a un risarcimento economico, che può includere il pagamento di una somma equivalente alle retribuzioni che avrebbe ricevuto se fosse rimasto impiegato. Sanzioni per il datore di lavoro: oltre alle conseguenze economiche per il licenziamento illegittimo, il datore di lavoro potrebbe essere soggetto a sanzioni amministrative o altre forme di responsabilità legale. Il risarcimento per il licenziamento illegittimo dipende dalla situazione specifica e dalle decisioni del giudice. Se il licenziamento è considerato ingiustificato, il lavoratore ha diritto a: Indennizzo sostitutivo: una somma che corrisponde alle retribuzioni che il lavoratore avrebbe guadagnato dal momento del licenziamento fino alla decisione del giudice. Risarcimento danni: se il licenziamento ha provocato danni morali o economici aggiuntivi al lavoratore, è possibile ottenere un risarcimento anche per tali danni. Integrazione della pensione: se il licenziamento ha comportato una cessazione dell’attività lavorativa a ridosso della pensione, il lavoratore potrebbe anche richiedere un risarcimento per la mancata contribuzione previdenziale.