Qual è la differenza tra una ditta individuale e un'impresa familiare?

Amerigo Rizzi
2025-06-09 18:21:25
Numero di risposte: 4
La ditta individuale prevede la sola figura dell’imprenditore come titolare.
Nella ditta individuale l’imprenditore è l’unico responsabile e anche l’unico promotore della sua iniziativa imprenditoriale.
Il titolare di un’impresa individuale può avere collaboratori e dipendenti.
Nel caso in cui i collaboratori sono suoi familiari, parliamo di ditta familiare.
L’impresa familiare tuttavia rimane sempre un’impresa individuale.
Solo l’imprenditore con il proprio patrimonio risponde delle obbligazioni verso terzi e solo il titolare dell’impresa è assoggetto ad eventuali procedure fallimentari.

Diamante Ferri
2025-06-09 15:26:27
Numero di risposte: 3
La ditta individuale può avere dipendenti e collaboratori esterni.
L’impresa familiare, invece, ha come collaboratori solo soggetti appartenenti alla famiglia.
L’impresa familiare è una ditta individuale in cui i familiari partecipano all’attività operativa.
La ditta individuale può avere dipendenti e collaboratori esterni.
L’impresa familiare, invece, ha come collaboratori solo soggetti appartenenti alla famiglia.
La familiare si differenzia dalla ditta individuale perché il reddito viene così ripartito tra i vari soggetti.
L’impresa familiare è quell’attività in cui collaborano i familiari, ovvero: il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo.
L’impresa familiare viene costituita attraverso l’utilizzo della forma giuridica della ditta individuale.
La ditta individuale può avere dipendenti e collaboratori esterni.
L’impresa familiare, invece, ha come collaboratori solo soggetti appartenenti alla famiglia.
La ditta individuale e l’impresa familiare presentano alcune differenze sostanziali.
Infatti, l’impresa familiare è una ditta individuale in cui i familiari partecipano all’attività operativa, mentre la ditta individuale può avere dipendenti e collaboratori esterni.
Inoltre, l’impresa familiare è disciplinata dall’articolo 230-bis Codice Civile e si tratta di una particolare forma giuridica in cui abbiamo l’imprenditore, titolare dell’azienda, e i propri familiari, collaboratori dell’attività.
I familiari che possono essere classificati come collaboratori sono: il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo.
La costituzione dell’impresa familiare avviene tramite l’apertura di una ditta individuale e nell’atto di costituzione devono essere indicati: l’attività esercitata dal titolare, gli estremi dei familiari collaboratori e il grado di parentela.
Inoltre, la fiscalità dell’impresa familiare prevede che il reddito d’impresa venga imputato all’imprenditore e poi ai vari collaboratori in base alla propria quota di partecipazione all’azienda.
La familiare si differenzia dalla ditta individuale perché il reddito viene così ripartito tra i vari soggetti: 51% imputato all’imprenditore titolare, 49% attribuito ai collaboratori in base alla quota di partecipazione.
Inoltre, l’impresa familiare presenta alcuni vantaggi, come ad esempio i costi di costituzione più bassi rispetto a una qualsiasi società di persone o di capitali, gli adempimenti burocratici ridotti e la possibilità di dividere il reddito tra i diversi collaboratori per ottimizzare il carico fiscale.
Tuttavia, l’impresa familiare presenta anche alcuni svantaggi, come ad esempio la responsabilità personale dell’imprenditore titolare, la contribuzione Inps a carico di ogni collaboratore e la possibilità di fallimento dell’impresa.
In generale, l’impresa familiare può essere una scelta vantaggiosa per determinate attività, ma è importante valutare attentamente le caratteristiche e le esigenze dell’impresa per determinare la forma giuridica più appropriata.
Inoltre, è importante considerare che l’impresa familiare è una forma giuridica che può essere costituita solo quando l’imprenditore titolare e i familiari collaboratori siano d’accordo e che la costituzione dell’impresa familiare deve essere fatta attraverso l’apertura di una ditta individuale.
La scelta della forma giuridica più appropriata per l’impresa è fondamentale per il successo dell’attività e per ottimizzare il carico fiscale.
In generale, l’impresa familiare può essere una scelta vantaggiosa per determinate attività, ma è importante valutare attentamente le caratteristiche e le esigenze dell’impresa per determinare la forma giuridica più appropriata.
Inoltre, è importante considerare che l’impresa familiare è una forma giuridica che può essere costituita solo quando l’imprenditore titolare e i familiari collaboratori siano d’accordo e che la costituzione dell’impresa familiare deve essere fatta attraverso l’apertura di una ditta individuale.
La scelta della forma giuridica più appropriata per l’impresa è fondamentale per il successo dell’attività e per ottimizzare il carico fiscale.
L’impresa familiare è una ditta individuale in cui i familiari partecipano all’attività operativa.
La ditta individuale può avere dipendenti e collaboratori esterni.
L’impresa familiare, invece, ha come collaboratori solo soggetti appartenenti alla famiglia.
La familiare si differenzia dalla ditta individuale perché il reddito viene così ripartito tra i vari soggetti.
L’impresa familiare è quell’attività in cui collaborano i familiari, ovvero: il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo.
L’impresa familiare viene costituita attraverso l’utilizzo della forma giuridica della ditta individuale.
La ditta individuale può avere dipendenti e collaboratori esterni.
L’impresa familiare, invece, ha come collaboratori solo soggetti appartenenti alla famiglia.
La ditta individuale e l’impresa familiare presentano alcune differenze sostanziali.
Infatti, l’impresa familiare è una ditta individuale in cui i familiari partecipano all’attività operativa, mentre la ditta individuale può avere dipendenti e collaboratori esterni.
L’impresa familiare è disciplinata dall’articolo 230-bis Codice Civile e si tratta di una particolare forma giuridica in cui abbiamo l’imprenditore, titolare dell’azienda, e i propri familiari, collaboratori dell’attività.
I familiari che possono essere classificati come collaboratori sono: il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo.
La costituzione dell’impresa familiare avviene tramite l’apertura di una ditta individuale e nell’atto di costituzione devono essere indicati: l’attività esercitata dal titolare, gli estremi dei familiari collaboratori e il grado di parentela.
Inoltre, la fiscalità dell’impresa familiare prevede che il reddito d’impresa venga imputato all’imprenditore e poi ai vari collaboratori in base alla propria quota di partecipazione all’azienda.
La familiare si differenzia dalla ditta individuale perché il reddito viene così ripartito tra i vari soggetti: 51% imputato all’imprenditore titolare, 49% attribuito ai collaboratori in base alla quota di partecipazione.
L’impresa familiare presenta alcuni vantaggi, come ad esempio i costi di costituzione più bassi rispetto a una qualsiasi società di persone o di capitali, gli adempimenti burocratici ridotti e la possibilità di dividere il reddito tra i diversi collaboratori per ottimizzare il carico fiscale.
Tuttavia, l’impresa familiare presenta anche alcuni svantaggi, come ad esempio la responsabilità personale dell’imprenditore titolare, la contribuzione Inps a carico di ogni collaboratore e la possibilità di fallimento dell’impresa.
In generale, l’impresa familiare può essere una scelta vantaggiosa per determinate attività, ma è importante valutare attentamente le caratteristiche e le esigenze dell’impresa per determinare la forma giuridica più appropriata.
Inoltre, è importante considerare che l’impresa familiare è una forma giuridica che può essere costituita solo quando l’imprenditore titolare e i familiari collaboratori siano d’accordo e che la costituzione dell’impresa familiare deve essere fatta attraverso l’apertura di una ditta individuale.
La scelta della forma giuridica più appropriata per l’impresa è fondamentale per il successo dell’attività e per ottimizzare il carico fiscale.
L’impresa familiare è una ditta individuale in cui i familiari partecipano all’attività operativa.
La ditta individuale può avere dipendenti e collaboratori esterni.
L’impresa familiare, invece, ha come collaboratori solo soggetti appartenenti alla famiglia.
La familiare si differenzia dalla ditta individuale perché il reddito viene così ripartito tra i vari soggetti.
L’impresa familiare è quell’attività in cui collaborano i familiari, ovvero: il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo.
L’impresa familiare viene costituita attraverso l’utilizzo della forma giuridica della ditta individuale.
La ditta individuale può avere dipendenti e collaboratori esterni.
L’impresa familiare, invece, ha come collaboratori solo soggetti appartenenti alla famiglia.
La ditta individuale e l’impresa familiare presentano alcune differenze sostanziali.
Infatti, l’impresa familiare è una ditta individuale in cui i familiari partecipano all’attività operativa, mentre la ditta individuale può avere dipendenti e collaboratori esterni.
L’impresa familiare è disciplinata dall’articolo 230-bis Codice Civile e si tratta di una particolare forma giuridica in cui abbiamo l’imprenditore, titolare dell’azienda, e i propri familiari, collaboratori dell’attività.
I familiari che possono essere classificati come collaboratori sono: il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo.
La costituzione dell’impresa familiare avviene tramite l’apertura di una ditta individuale e nell’atto di costituzione devono essere indicati: l’attività esercitata dal titolare, gli estremi dei familiari collaboratori e il grado di parentela.
Inoltre, la fiscalità dell’impresa familiare prevede che il reddito d’impresa venga imputato all’imprenditore e poi ai vari collaboratori in base alla propria quota di partecipazione all’azienda.
La familiare si differenzia dalla ditta individuale perché il reddito viene così ripartito tra i vari soggetti: 51% imputato all’imprenditore titolare, 49% attribuito ai collaboratori in base alla quota di partecipazione.
L’impresa familiare presenta alcuni vantaggi, come ad esempio i costi di costituzione più bassi rispetto a una qualsiasi società di persone o di capitali, gli adempimenti burocratici ridotti e la possibilità di dividere il reddito tra i diversi collaboratori per ottimizzare il carico fiscale.
Tuttavia, l’impresa familiare presenta anche alcuni svantaggi, come ad esempio la responsabilità personale dell’imprenditore titolare, la contribuzione Inps a carico di ogni collaboratore e la possibilità di fallimento dell’impresa.
In generale, l’impresa familiare può essere una scelta vantaggiosa per determinate attività, ma è importante valutare attentamente le caratteristiche e le esigenze dell’impresa per determinare la forma giuridica più appropriata.
La scelta della forma giuridica più appropriata per l’impresa è fondamentale per il successo dell’attività e per ottimizzare il carico fiscale.
Inoltre, è importante considerare che l’impresa familiare è una forma giuridica che può essere costituita solo quando l’imprenditore titolare e i familiari collaboratori siano d’accordo e che la costituzione dell’impresa familiare deve essere fatta attraverso l’apertura di una ditta individuale.
La familiare si differenzia dalla ditta individuale perché il reddito viene così ripartito tra i vari soggetti.
L’impresa familiare è quell’attività in cui collaborano i familiari, ovvero: il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo.
L’impresa familiare viene costituita attraverso l’utilizzo della forma giuridica della ditta individuale.
La ditta individuale può avere dipendenti e collaboratori esterni.
L’impresa familiare, invece, ha come collaboratori solo soggetti appartenenti alla famiglia.
La ditta individuale e l’impresa familiare presentano alcune differenze sostanziali.
L’impresa familiare è una ditta individuale in cui i familiari partecipano all’attività operativa.
La ditta individuale può avere dipendenti e collaboratori esterni.
L’impresa familiare, invece, ha come collaboratori solo soggetti appartenenti alla famiglia.
La familiare si differenzia dalla ditta individuale perché il reddito viene così ripartito tra i vari soggetti.
L’impresa familiare è quell’attività in cui collaborano i familiari, ovvero: il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo.
L’impresa familiare viene costituita attraverso l’utilizzo della forma giuridica della ditta individuale.
La ditta individuale può avere dipendenti e collaboratori esterni.
L’impresa familiare, invece, ha come collaboratori solo soggetti appartenenti alla famiglia.
La scelta della forma giuridica più appropriata per l’impresa è fondamentale per il successo dell’attività e per ottimizzare il carico fiscale.
Inoltre, è importante considerare che l’impresa familiare è una forma giuridica che può essere costituita solo quando l’imprenditore titolare e i familiari collaboratori siano d’accordo e che la costituzione dell’impresa familiare deve essere fatta attraverso l’apertura di una ditta individuale.
La ditta individuale e l’impresa familiare presentano alcune differenze sostanziali.
Infatti, l’impresa familiare è una ditta individuale in cui i familiari partecipano all’attività operativa, mentre la ditta individuale può avere dipendenti e collaboratori esterni.
L’impresa familiare è disciplinata dall’articolo 230-bis Codice Civile e si tratta di una particolare forma giuridica in cui abbiamo l’imprenditore, titolare dell’azienda, e i propri familiari, collaboratori dell’attività.
I familiari che possono essere classificati come collaboratori sono: il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo.
La costituzione dell’impresa familiare avviene tramite l’apertura di una ditta individuale e nell’atto di costituzione devono essere indicati: l’attività esercitata dal titolare, gli estremi dei familiari collaboratori e il grado di parentela.
Inoltre, la fiscalità dell’impresa familiare prevede che il reddito d’impresa venga imputato all’imprenditore e poi ai vari collaboratori in base alla propria quota di partecipazione all’azienda.
La familiare si differenzia dalla ditta individuale perché il reddito viene così ripartito tra i vari soggetti: 51% imputato all’imprenditore titolare, 49% attribuito ai collaboratori in base alla quota di partecipazione.
L’impresa familiare presenta alcuni vantaggi, come ad esempio i costi di costituzione più bassi rispetto a una qualsiasi società di persone o di capitali, gli adempimenti burocratici ridotti e la possibilità di dividere il reddito tra i diversi collaboratori per ottimizzare il carico fiscale.
Tuttavia, l’impresa familiare presenta anche alcuni svantaggi, come ad esempio la responsabilità personale dell’imprenditore titolare, la contribuzione Inps a carico di ogni collaboratore e la possibilità di fallimento dell’impresa.
In generale, l’impresa familiare può essere una scelta vantaggiosa per determinate attività, ma è importante valutare attentamente le caratteristiche e le esigenze dell’impresa per determinare la forma giuridica più appropriata.
Inoltre, è importante considerare che l’impresa familiare è una forma giuridica che può essere costituita solo quando l’imprenditore titolare e i familiari collaboratori siano d’accordo e che la costituzione dell’impresa familiare deve essere fatta attraverso l’apertura di una ditta individuale.
La scelta della forma giuridica più appropriata per l’impresa è fondamentale per il successo dell’attività e per ottimizzare il carico fiscale.
L’impresa familiare è una ditta individuale in cui i familiari partecipano all’attività operativa.
La ditta individuale può avere dipendenti e collaboratori esterni.
L’impresa familiare, invece, ha come collaboratori solo soggetti appartenenti alla famiglia.
La ditta individuale e l’impresa familiare presentano alcune differenze sostanziali.
Infatti, l’impresa familiare è una ditta individuale in cui i familiari partecipano all’attività operativa, mentre la ditta individuale può avere dipendenti e collaboratori esterni.
L’impresa familiare è disciplinata dall’articolo 230-bis Codice Civile e si tratta di una particolare forma giuridica in cui abbiamo l’imprenditore, titolare dell’azienda, e i propri familiari, collaboratori dell’attività.
I familiari che possono essere classificati come collaboratori sono: il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo.
La costituzione dell’impresa familiare avviene tramite l’apertura di una ditta individuale e nell’atto di costituzione devono essere indicati: l’attività esercitata dal titolare, gli estremi dei familiari collaboratori e il grado di parentela.
Inoltre, la fiscalità dell’impresa familiare prevede che il reddito d’impresa venga imputato all’imprenditore e poi ai vari collaboratori in base alla propria quota di partecipazione all’azienda.
La familiare si differenzia dalla ditta individuale perché il reddito viene così ripartito tra i vari soggetti: 51% imputato all’imprenditore titolare, 49% attribuito ai collaboratori in base alla quota di partecipazione.
L’impresa familiare presenta alcuni vantaggi, come ad esempio i costi di costituzione più bassi rispetto a una qualsiasi società di persone o di capitali, gli adempimenti burocratici ridotti e la possibilità di dividere il reddito tra i diversi collaboratori per ottimizzare il carico fiscale.
Tuttavia, l’impresa familiare presenta anche alcuni svantaggi, come ad esempio la responsabilità personale dell’imprenditore titolare, la contribuzione Inps a carico di ogni collaboratore e la possibilità di fallimento dell’impresa.
In generale, l’impresa familiare può essere una scelta vantaggiosa per determinate attività, ma è importante valutare attentamente le caratteristiche e le esigenze dell’impresa per determinare la forma giuridica più appropriata.
La scelta della forma giuridica più appropriata per l’impresa è fondamentale per il successo dell’attività e per ottimizzare il carico fiscale.
Inoltre, è importante considerare che l’impresa familiare è una forma giuridica che può essere costituita solo quando l’imprenditore titolare e i familiari collaboratori siano d’accordo e che la costituzione dell’impresa familiare deve essere fatta attraverso l’apertura di una ditta individuale.
La ditta individuale e l’impresa familiare presentano alcune differenze sostanziali.
Infatti, l’impresa familiare è una ditta individuale in cui i familiari partecipano all’attività operativa, mentre la ditta individuale può avere dipendenti e collaboratori esterni.
L’impresa familiare è disciplinata dall’articolo 230-bis Codice Civile e si tratta di una particolare forma giuridica in cui abbiamo l’imprenditore, titolare dell’azienda, e i propri familiari, collaboratori dell’attività.
I familiari che possono essere classificati come collaboratori sono: il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo.
La costituzione dell’impresa familiare avviene tramite l’apertura di una ditta individuale e nell’atto di costituzione devono essere indicati: l’attività esercitata dal titolare, gli estremi dei familiari collaboratori e il grado di parentela.
Inoltre, la fiscalità dell’impresa familiare prevede che il reddito d’impresa venga imputato all’imprenditore e poi ai vari collaboratori in base alla propria quota di partecipazione all’azienda.
La familiare si differenzia dalla ditta individuale perché il reddito viene così ripartito tra i vari soggetti: 51% imputato all’imprenditore titolare, 49% attribuito ai collaboratori in base alla quota di partecipazione.
L’impresa familiare presenta alcuni vantaggi, come ad esempio i costi di costituzione più bassi rispetto a una qualsiasi società di persone o di capitali, gli adempimenti burocratici ridotti e la possibilità di dividere il reddito tra i diversi collaboratori per ottimizzare il carico fiscale.
Tuttavia, l’impresa familiare presenta anche alcuni svantaggi, come ad esempio la responsabilità personale dell’imprenditore titolare, la contribuzione Inps a carico di ogni collaboratore e la possibilità di fallimento dell’impresa.
In generale, l’impresa familiare può essere una scelta vantaggiosa per determinate attività, ma è importante valutare attentamente le caratteristiche e le esigenze dell’impresa per determinare la forma giuridica più appropriata.
La scelta della forma giuridica più appropriata per l’impresa è fondamentale per il successo dell’attività e per ottimizzare il carico fiscale.
La familiare si differenzia dalla ditta individuale perché il reddito viene così ripartito tra i vari soggetti.
L’impresa familiare è quell’attività in cui collaborano i familiari, ovvero: il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo.
L’impresa familiare viene costituita attraverso l’utilizzo della forma giuridica della ditta individuale.
La d

Gabriella Verdi
2025-06-09 13:50:25
Numero di risposte: 4
Sono le forme di impresa più semplici e le più facili da costituire: l'impresa individuale, centrata sulla figura dell'imprenditore titolare, e l'impresa familiare, in cui collaborano i suoi familiari.
La ditta individuale prevede la sola figura dell'imprenditore come titolare.
L'impresa familiare è una particolare forma di impresa individuale.
Oltre al titolare, al suo interno collaborano uno o più familiari: il coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo.
La normativa intende in questo modo garantire ai collaboratori familiari la possibilità di intervenire nelle scelte aziendali in situazioni particolari della vita dell'impresa che possono avere conseguenze dirette sulla vita familiare.
Ma, nei confronti di terzi, l'impresa familiare continua a essere un'impresa individuale.
A prescindere dai diritti riconosciuti ai collaboratori familiari, l'impresa familiare continua ad avere lo stesso inquadramento giuridico dell'impresa individuale.
La responsabilità dell'azienda ricade infatti esclusivamente sul titolare dell'impresa, che risponde di tutte le obbligazioni dell'impresa con il suo intero patrimonio personale ed è l'unico che può andare incontro al fallimento.
Nel caso in cui l'imprenditore ricorra alla collaborazione dei propri familiari, la ditta diviene un'impresa familiare.

Vera Ruggiero
2025-06-09 13:47:50
Numero di risposte: 4
L’impresa individuale può assumere la forma di impresa familiare, quando ad essa collaborano il coniuge o familiari, o coadiuvanti, dell’imprenditore. L’impresa familiare è sempre un’impresa individuale, nella quale le decisioni sono prese dall’imprenditore che rimane anche l’unico che assume il rischio derivante dall’esercizio dell’impresa. Per la costituzione dell’impresa familiare non è necessario sottoscrivere un atto pubblico ma è sufficiente tenere un comportamento idoneo. Differenze tra impresa familiare e impresa coniugale L’impresa familiare si distingue dall’impresa coniugale, ossia la tipologia di impresa, disciplinata dall’art. 177 del codice civile, che viene gestita in egual misura da entrambi i coniugi. Nell’impresa familiare la partecipazione del coniuge viene determinata dalla quantità e qualità del lavoro prestato. Nell’impresa familiare i collaboratori non si trovano sullo stesso piano del titolare, ma hanno mansioni subordinate.

Silvana Fiore
2025-06-09 13:46:35
Numero di risposte: 7
L’impresa familiare è una forma particolare dell’impresa individuale: forma che l'impresa individuale può assumere quando sono gli stessi familiari dell’imprenditore a collaborare alla sua attività.
L’impresa individuale è la forma di impresa più semplice e meno costosa da avviare.
In questo caso l’imprenditore è una persona sola.
Ed è l’unico responsabile della sua attività.
Il titolare di un’impresa individuale può avere collaboratori e dipendenti: ma nel caso in cui i collaboratori sono suoi familiari, l’impresa può prendere una forma particolare.
L’impresa familiare è una forma particolare dell’impresa individuale: forma che l’’impresa individuale può assumere quando sono i familiari dell’imprenditore a collaborare alla sua attività.
Ancora una volta, le responsabilità ricadono sull’unico imprenditore: tuttavia, la forma di impresa familiare ha caratteristiche particolari, che ruotano tutte intorno alla collaborazione dei famigliari.
Se l’impresa individuale deve prendere la forma di impresa familiare c’è bisogno di un atto notarile.
I vantaggi fiscali immediati riguardano la ripartizione del reddito prodotto dall’imprenditore fra i familiari collaboratori, in modo proporzionale alla qualità e alla quantità del lavoro che hanno prestato nell’ambito dell’impresa: la percentuale di reddito da imputare all’imprenditore non può comunque essere inferiore al 51% del totale.
E in caso di alienazione? In questo caso ci sono regole precise: l’imprenditore individuale deve avere del consenso di tutti i collaboratori.

Carmela Grassi
2025-06-09 13:20:30
Numero di risposte: 3
Nella società due o più persone conferiscono beni o servizi per lo svolgimento di attività economica allo scopo di dividere gli utili.
L’impresa familiare è invece un’impresa individuale, in capo ad un unico soggetto.
Spetta a lui la responsabilità, anche patrimoniale, sui risultati dell’impresa.
Spetta a lui, di conseguenza, la gestione, almeno quella ordinaria.
A differenza dell’impresa individuale “pura”, nell’impresa familiare le decisioni riguardanti le scelte più importanti e quelle inerenti l’impiego degli utili e degli incrementi sono prese a maggioranza dai familiari partecipanti all’impresa.
Da tutto ciò si può dedurre quali e quante differenze vi siano fra un’attività svolta in forma societaria e un’attività individuale con il vincolo dell’impresa familiare, differenze che si riflettono inoltre sul trattamento fiscale e contributivo.
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