:

Quali sono le norme che tutelano le minoranze linguistiche in Italia?

Donatella Donati
Donatella Donati
2025-07-19 11:47:11
Numero di risposte : 9
0
La Repubblica italiana è uno dei pochi stati europei che esplicitamente nella sua Costituzione tutela le minoranze linguistiche. La Legislazione italiana riconosce dodici comunità linguistiche storiche presenti entro i confini della Repubblica: albanesi, catalani, croati, friuliani, francoprovenzali, francesi, germanici, sardi, sloveni, ladini, greci, occitanti. L’art. 6 della Costituzione recita: La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche e trova applicazione soprattutto negli ordinamenti delle Regioni a statuto speciale. In particolar modo la legge quadro 482/99 è finalizzata alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione delle lingue minoritarie. La legge contiene norme specifiche per l'insegnamento delle lingue minoritarie nelle scuole delle dodici comunità linguistiche riconosciute. Le istituzioni scolastiche sono incaricate di assicurare l'insegnamento delle lingue di minoranza e riconosce il diritto degli appartenenti a tali minoranze ad apprendere la propria lingua materna. Per quanto riguarda la tutela penale, in attuazione dell'articolo 23 della L. 38/2001 e dell'art. 18 bis della L. 482/99, sono penalmente vietati “fenomeni di intolleranza e di violenza nei confronti degli appartenenti alle minoranze linguistiche" elencate all'articolo 2 della L. 482/99.
Marianna Marchetti
Marianna Marchetti
2025-07-19 11:14:55
Numero di risposte : 7
0
La legge 482 del 15 dicembre 1999, pur riconoscendo nell’Italiano la lingua ufficiale, tutela la lingua e la cultura delle minoranze. La legge contiene norme specifiche per l'insegnamento delle lingue minoritarie nelle scuole delle dodici comunità linguistiche riconosciute: comunità albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo. In particolare gli articoli 4 e 5 della legge 482 prevedono due livelli di intervento: il livello centrale, con la promozione e la realizzazione di progetti nazionali o locali di valorizzazione delle lingue di minoranza; il livello delle singole istituzioni scolastiche situate in ambiti territoriali e sub-comunali delimitati in cui si applicano le disposizioni di tutela delle minoranze linguistiche storiche. Le scuole curano l’apprendimento della lingua della minoranza e, nell’esercizio dell’autonomia organizzativa e didattica, stabiliscono come debbano svolgersi le attività di insegnamento della lingua e delle tradizioni locali, anche sulla base delle richieste dei genitori degli alunni. Nelle scuole dell’infanzia è previsto, accanto all'uso della lingua italiana, anche l'uso della lingua della minoranza per svolgere le attività educative. Nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, la lingua della minoranza può essere utilizzata come strumento di insegnamento. I Piani invitano i dirigenti scolastici delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo situate in “ambiti territoriali e sub-comunali delimitati in cui si applicano le disposizioni di tutela delle minoranze linguistiche storiche” a presentare percorsi progettuali in rete per un biennio. Annualmente sono pubblicati i Piani di intervento e di finanziamento per realizzare progetti nazionali e locali nel campo dello studio delle lingue e delle tradizioni culturali appartenenti a una minoranza linguistica.