Quali sono le strategie dell'Unione Europea per proteggere la biodiversità?

Ugo Benedetti
2025-07-30 18:11:55
Numero di risposte
: 14
Per proteggere le specie in via di estinzione e la vita umana, l'UE vuole migliorare il modo di preservare la biodiversità nel continente.
A maggio 2020, la Commissione ha presentato la nuova Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030, a seguito degli appelli lanciati dal Parlamento nel gennaio 2020 per affrontare le principali cause di perdita di biodiversità e stabilire obiettivi giuridicamente vincolanti.
Nel febbraio del 2024, gli eurodeputati hanno approvato nuove norme nel quadro dell'azione UE a tutela della biodiversità in Europa.
Tali misure vincolano tutti i paesi dell'UE a impegnarsi al ripristino degli habitat naturali.
Con la nuova strategia, l'UE fissa gli obiettivi per il prossimo decennio.
I deputati hanno accolto con favore l’impegno dell’UE a proteggere almeno il 30% delle aree marine e terrestri dell'Unione fra cui foreste, torbiere, praterie, ecosistemi costieri e garantire che almeno il 10% delle aree marine e terrestri dell'Unione, comprese le foreste primarie esistenti e gli altri ecosistemi ricchi di carbonio, restino indisturbate.
Gli eurodeputati hanno hanno ribadito la necessità che gli obiettivi siano vincolanti sia a livello europeo che nazionale, attraverso una sinergia con le autorità locali e regionali.
Il Parlamento ha difeso la proposta di fissare obiettivi vincolanti per il recupero della natura, ribadendo la richiesta di un obiettivo minimo del 30% per la superficie terrestre e marina dell'Unione.
I membri del Parlamento hanno denunciato il fatto che il calo degli impollinatori non rappresenti solo una perdita di biodiversità, ma anche una minaccia per la sicurezza alimentare.
Di conseguenza, è stata chiesta con urgenza una revisione dell'iniziativa dell'UE sugli impollinatori che comprenda un nuovo sistema di monitoraggio.
Tale sistema dovrebbe operare a livello europeo attraverso misure efficaci, obiettivi precisi come gli indicatori di impatto e lo sviluppo delle capacità necessarie alla sua realizzazione.
Secondo la relazione del Parlamento europeo, l'aumento degli spazi verdi nelle aree urbane può contribuire al miglioramento della salute fisica e mentale dei cittadini.
Per questo i deputati hanno quindi lanciato la proposta di creare una piattaforma europea per le città ecologiche, invitando la Commissione a fissare obiettivi ambiziosi, che vincolino in modo particolare sulla biodiversità urbana.
Tra questi obiettivi troviamo ad esempio: una quota minima di tetti verdi sui nuovi edifici il sostegno all'agricoltura urbana la garanzia di assenza dell'uso di pesticidi chimici la riduzione dell'uso di fertilizzanti nelle aree verdi urbane dell'UE
Il Parlamento guarda con favore agli obiettivi fissati per il 2030 consistenti nel destinare almeno il 25% dei terreni agricoli esistenti all'agricoltura biologica, una quota destinata ad aumentare nel medio e lungo termine.
Gli ulteriori obbiettivi di riduzione che sono stati concordati con la Commissione riguardano: l'uso di pesticidi e prodotti chimici pericolosi del 50% l'uso di fertilizzanti di almeno il 20% le perdite di nutrienti di almeno il 50% entro il 2030
Le attuali misure per migliorare la biodiversità erano state introdotte nel 2010 nel quadro della strategia dell'UE sulla biodiversità fino al 2020.
la direttiva Uccelli protegge le 500 specie di uccelli selvatici presenti in natura nell’UE
la direttiva Habitat assicura la conservazione di un’ampia varietà di specie animali e vegetali rare, minacciate o endemiche e circa 200 tipi di habitat rari
Natura 2000 è la rete di aree protette più grande al mondo, con siti di riproduzione e riposo per specie rare e minacciate e habitat naturali rari
l’iniziativa dell’UE per gli impollinatori mira a contrastare il declino degli impollinatori nell’UE e contribuire agli sforzi globali di conservazione, migliorando le conoscenze, contrastando le cause e aumentando la consapevolezza del problema*
Inoltre, il programma europeo LIFE ha svolto un ruolo cruciale nel tutelare due specie in via d’estinzione: la lince iberica e il grillaio (un uccello rapace) in Bulgaria.

Kai Sala
2025-07-25 03:10:04
Numero di risposte
: 17
La Strategia UE sulla biodiversità è determinata a raggiungere un obiettivo preciso entro il 2030: proteggere gli ecosistemi e avere un impatto positivo sulle persone, sul clima e sul Pianeta.
La Strategia UE sulla biodiversità si articola in 4 pilastri: protezione delle aree, ripristino degli ecosistemi, attivazione di un cambiamento trasformativo e azione esterna.
Metà delle azioni che afferiscono a questi pilastri sono state completate.
Il quadro operativo della Strategia UE sulla biodiversità indica i settori in cui si registrano i maggiori progressi per attenuare la pressione antropica sulla biodiversità: designazione di aree protette in mare e sulla terraferma, riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti, transizione all’agricoltura biologica, aumento della piantumazione di alberi, miglioramento della sostenibilità della pesca.
Dei 13 sotto-obiettivi di cui è stato possibile valutare le prospettive, 9 potrebbero arrivare a compimento entro il 2030 ma solo a patto di accelerare il cambiamento.
Ad esempio, il ritmo della designazione di nuove aree protette e della transizione all’agricoltura biologica dovrebbe triplicare.

Renzo Milani
2025-07-19 18:52:28
Numero di risposte
: 9
La nuova Strategia UE per la Biodiversità al 2030 - EU Biodiversity Strategy for 2030 – Bringing nature back into our lives è uno dei pilastri fondamentali del nuovo Green Deal Europeo.
Riportiamo la natura nelle nostre vite è il messaggio principale della nuova Strategia per la Biodiversità che contiene un ambizioso e completo Piano d’Azione a lungo termine per proteggere la natura con impegni ed azioni precise da raggiungere entro il 2030 a beneficio delle persone, del clima e del pianeta.
La nuova strategia si pone l’obiettivo di stabilire aree protette per almeno il 30% del mare ed il 30% della terra in Europa, il ripristino degli ecosistemi degradati terrestri e marini in tutta Europa attraverso l’utilizzo di agricoltura sostenibile, l’arresto del declino degli impollinatori, il ripristino di almeno 25 000 km di fiumi Europei ad uno stato di corrente libera, la riduzione dell’uso e del rischio di pesticidi del 50% e la piantagione di 3 miliardi di alberi entro il 2030.
Con la nuova strategia saranno sbloccati 20 miliardi di euro/anno per la biodiversità attraverso varie fonti tra cui fondi EU, fondi nazionali e privati.
La strategia si pone anche l’obiettivo di porre l’EU in una posizione di guida nel mondo nell’ affrontare la crisi globale della biodiversità.
La Commissione mobiliterà tutti gli strumenti di azione esterna e di partenariato internazionale per un nuovo e ambizioso Quadro Globale sulla Biodiversità delle Nazioni Unite per la prossima Conferenza delle Parti della Convenzione sulla diversità biologica che si svolgerà a Kunming nel 2021.

Carmelo Esposito
2025-07-08 05:16:17
Numero di risposte
: 16
Direttive comunitarie, ZPS e ZSC, quindi Rete Natura 2000.
Le basi della strategia sono ben descritte dalla “Comunicazione” inviata dalla Commissione il 19 gennaio 2010 a Parlamento, Consiglio europeo, Comitato economico e sociale e Comitato delle Regioni – nella quale si scrive come sia necessario, in prospettiva, un miglior coordinamento strategico delle diverse politiche comunitarie.
In particolare – si legge nel documento – le politiche in materia di suolo e di specie invasive devono essere sviluppate ulteriormente, perché sono cruciali per far fronte alla perdita di biodiversità.
La Strategia Ue per la Biodiversità fissa al 2020 il limite entro il quale arrestare non solo la perdita di biodiversità, ma anche, più in generale, il degrado dei servizi ecosistemici e - ove possibile - procedere al loro ripristino.
La chiave di tutto, affermare fin da ora – per legge e nella pratica – che la biodiversità ha un valore anche e soprattutto economico, recuperando e ampliando il significato letterale di economia quale scienza che studia la quantità e le qualità delle relazioni tra gli uomini, le specie viventi, l’ambiente – l’eco-sistema, appunto – nel suo complesso.
La biodiversità e i servizi ecosistemici – il capitale naturale mondiale – devono essere preservati, valutati e, nei limiti del possibile, ripristinati per il loro valore intrinseco, in modo che possano continuare a sostenere la prosperità economica e il benessere umano ed eventuali mutamenti catastrofici legati alla perdita di biodiversità.

Nicoletta De rosa
2025-06-29 17:24:51
Numero di risposte
: 12
La Commissione ha presentato la nuova Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030, a seguito degli appelli lanciati dal Parlamento nel gennaio 2020 per affrontare le principali cause di perdita di biodiversità e stabilire obiettivi giuridicamente vincolanti.
Fissare gli obiettivi UE in materia di biodiversità
Ripristino della natura
Affrontare il rischio di estinzione per gli impollinatori
Incentivare la creazione di aree verdi urbane
Ridurre l’impatto dell’agricoltura
La direttiva Uccelli
La direttiva Habitat
Natura 2000
L’iniziativa dell’UE per gli impollinatori
Il programma europeo LIFE
Per proteggere le specie in via di estinzione e la vita umana, l’UE vuole migliorare il modo di preservare la biodiversità nel continente.

Luca Moretti
2025-06-29 15:26:17
Numero di risposte
: 18
L’impegno della strategia dell’UE per la biodiversità a gestire efficacemente tutte le aree protette entro il 2030 offre lo slancio per raccogliere questa sfida.
La strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030, pubblicata a maggio 2020, prevede uno specifico impegno a gestire efficacemente tutte le aree protette, definendo obiettivi chiari e misure di conservazione e di monitoraggio appropriato.
Obiettivo della Strategia è infatti quello di ripristinare gli ecosistemi terrestri e marini degradati in tutta Europa, sbloccare all’incirca 20 miliardi di euro all’anno per la biodiversità e fare dell’UE un leader mondiale nell’impegno ad affrontare la crisi mondiale sulla biodiversità.
La Strategia sulla biodiversità 2030 prevede inoltre di creare zone protette per almeno il 30% della superficie terrestre ed il 30% dei mari in Europa, con obiettivi giuridicamente vincolanti di ripristino della natura nel 2021 che prevedono una protezione più rigorosa delle foreste dell’UE.
Una migliore e più completa attuazione e applicazione delle Direttive Uccelli e Habitat dell’UE sarebbe molto probabilmente in grado di migliorare sostanzialmente l’efficacia della gestione delle aree protette dell’UE, assieme allo sviluppo di capacità più mirate, una migliore guida da parte dell’UE sull’efficacia della gestione e all’aumento nell’uso dei finanziamenti europei a disposizione.

Rosalba Ferrari
2025-06-29 15:16:27
Numero di risposte
: 5
La nuova Strategia presenta un piano completo, ambizioso e a lungo termine per proteggere e ripristinare l’ambiente naturale e gli ecosistemi nell’Unione europea.
Nell'ambito della Strategia, le principali azioni da realizzare entro il 2030 includono:
la creazione di una rete coerente e ben gestita di zone protette comprendenti almeno il 30% della superficie terrestre e marina dell'UE, di cui almeno un terzo sottoposte a tutela rigorosa
il ripristino degli ecosistemi degradati in tutta l'UE entro il 2030 attraverso una serie di impegni e misure specifici, tra cui la riduzione dell'uso e del rischio dei pesticidi del 50% entro il 2030 e l'impianto di 3 miliardi di alberi all'interno dell'UE
lo stanziamento di 20 miliardi di EUR l'anno per la protezione e la promozione della biodiversità tramite i fondi dell'UEmo e finanziamenti nazionali e privati
la creazione di un quadro globale ambizioso per la biodiversità: l'UE intende dare l'esempio a livello ndiale al riguardo.
Il risanamento della natura è fondamentale per il nostro benessere fisico e mentale e può contribuire a combattere i cambiamenti climatici e l’insorgere di malattie.
La Strategia UE sulla biodiversità e la Strategia "Farm to Fork - Dal produttore al consumatore", presentate congiuntamente dalla Commissione, condividono molteplici obiettivi e traguardi, come ad esempio la riduzione dell'uso di pesticidi e fertilizzanti, il ripristino dei terreni agricoli e la gestione delle risorse idriche e rappresentano tasselli fondamentali del Green Deal europeo.
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