:

Come ottenere una malattia lunga?

Giuseppa Romano
Giuseppa Romano
2025-07-25 16:57:19
Numero di risposte : 20
0
Il dipendente ancora non guarito ha diritto a prolungare la malattia. Il lavoratore può farsi dare altri giorni di malattia dal medico in caso di malattia. Il medico curante rilascia un certificato con una prognosi che indica la durata prevista dell’assenza dal lavoro. Nel caso in cui, alla scadenza del certificato, il lavoratore non sia ancora in grado di tornare al lavoro, il medico può redigere una nuova certificazione di malattia, indicando la prosecuzione della patologia. Questo secondo certificato sostituisce il primo, e si considera valido dal giorno successivo alla scadenza del primo certificato. Dunque, per prolungare la malattia, il dipendente deve rivolgersi al proprio medico curante. Il lavoratore deve avvisare il datore di lavoro se la malattia continua oltre la data di fine prevista dal certificato medico. Il dipendente deve farsi rilasciare dal proprio medico il certificato di prosecuzione della malattia il prima possibile, idealmente il giorno successivo alla scadenza della prognosi precedente, e verrà trasmesso dall’INPS al datore di lavoro. Il lavoratore deve essere sempre reperibile e qualsiasi variazione della prognosi deve essere tempestivamente comunicata al datore di lavoro. In particolare, il lavoratore deve comportarsi in modo diligente al fine di rientrare al lavoro secondo i tempi necessari a guarire, non oltre.
Giacinta Ferri
Giacinta Ferri
2025-07-25 16:35:29
Numero di risposte : 16
0
Per ottenere una malattia lunga sembra non esserci un metodo preciso. In linea generale, la legge vigente stabilisce un massimo di 180 giorni di malattia retribuiti nell’arco di un anno. È necessario il certificato medico. Il medico curante deve rilasciare il certificato con cui conferma che il lavoratore deve assentarsi per motivi di salute. Fino a quando il lavoratore rientra nel numero massimo di giorni di malattia, egli ha una serie di diritti. Il dipendente malato ha il diritto alla retribuzione durante i giorni di malattia, secondo quanto previsto dalla legge o dal CCNL. Una prima conseguenza potrebbe essere una riduzione dello stipendio se si superano i giorni massimi di malattia. Il lavoratore potrebbe ricevere uno stipendio ridotto o non ricevere alcunché per i giorni di malattia non retribuiti. Ancora, il dipendente potrebbe perdere giorni di ferie e di permesso. Nei casi più gravi, ci potrebbe addirittura essere il licenziamento per il lavoratore eccessivamente cagionevole.
Max Orlando
Max Orlando
2025-07-25 14:22:56
Numero di risposte : 9
0
Per ottenere una malattia lunga, il dipendente deve comunicare all’azienda di assentarsi dal lavoro per malattia e sottoporsi a visita da parte del medico curante. Il medico redige on-line un certificato medico, inviato telematicamente all’INPS e reso disponibile al datore di lavoro sul sito dell’Istituto. Una volta accertato lo stato di malattia e trasmesso il certificato, il dipendente non dovrà fare altro che rendersi reperibile per la visita fiscale. Se la febbre non passa, il dipendente deve comunicare il prolungarsi dello stato morboso oltre la data di fine prognosi indicata nel certificato medico. Il certificato di prosecuzione dev’essere richiesto entro il primo giorno successivo quello di scadenza della prognosi precedente. E’ necessario chiedere il documento di proroga dell’assenza entro il giorno successivo a quello di scadenza della prognosi precedente. Si considera alla stregua della continuazione, il verificarsi di un nuovo episodio morboso entro trenta giorni dalla fine di quello precedente. La ricaduta qualifica i due periodi di malattia come un evento unico. La fine malattia coincide con il giorno successivo quello di scadenza della prognosi, a meno che non venga rilasciato un nuovo certificato medico. Se il dipendente intende riprendere in anticipo il lavoro, senza attendere la scadenza della prognosi, deve farsi rilasciare dal medico curante un certificato che rettifica quello precedente.