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Come licenziare un dipendente a tempo indeterminato in malattia?

Stella Ferraro
Stella Ferraro
2025-08-11 02:22:53
Numero di risposte : 17
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Nella maggioranza dei casi il dipendente in malattia non può essere licenziato. Questo perché esiste un periodo, durante il quale il dipendente ha diritto alla conservazione del proprio posto di lavoro. Se la malattia si prolungasse oltre il periodo di obbligo al mantenimento del posto di lavoro, è facoltà dell’azienda procedere al licenziamento. Ma attenzione, il periodo del comporto dovrà essere effettivamente superato, prima che il lavoratore possa essere licenziato. Il caso più semplice e facilmente comprensibile di licenziamento pur in presenza di una malattia è la cessazione totale dell’attività dell’impresa. In questo caso, quindi, il licenziamento sarà legittimo. Il comportamento del lavoratore, durante il periodo di malattia, deve essere sempre rispettoso dei doveri di correttezza, buona fede, diligenza e fedeltà. La reiterata mancata osservanza dell’obbligo di disponibilità alle visite mediche di controllo nelle fasce orarie previste dalla legge, potrebbe portare anche al licenziamento per giusta causa. E’ lecito anche il licenziamento del lavoratore che simuli la malattia o ne pregiudichi o ritardi la guarigione.
Monia Marchetti
Monia Marchetti
2025-08-06 13:56:35
Numero di risposte : 16
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Secondo la legge, un datore di lavoro non può licenziare un dipendente perché si prende troppi giorni di malattia. Ma può succedere, se il dipendente supera il periodo di comporto. La durata del periodo di comporto varia se il dipendente è un impiegato o un operaio. Per gli impiegati, la durata del periodo di comporto è regolamentata dalla legge, in relazione all’anzianità di servizio: Tre mesi, se l’anzianità di servizio è inferiore ai 10 anni; Sei mesi, se l’anzianità di servizio supera i 10 anni. Se, però, il contratto collettivo prevede condizioni migliori, si applicano queste. Il licenziamento intimato per il perdurare delle assenze per malattia o infortunio del lavoratore, ma prima del superamento del periodo massimo di comporto fissato dalla contrattazione collettiva o, in difetto, dagli usi o secondo equità, è nullo per violazione della norma imperativa di cui all’articolo 2110, comma secondo, cod. civ. Perciò, il datore di lavoro non può licenziare il lavoratore per eccessiva morbilità, fino al superamento del periodo di comporto. In caso di superamento di questo periodo, il lavoratore può essere licenziato per giustificato motivo oggettivo. Sarà comunque facoltà del datore di lavoro riammettere il dipendente in azienda, per un breve periodo, per verificare che sia ancora in grado di espletare le sue mansioni. In caso contrario, si potrà procedere col licenziamento. Il dipendente licenziato, però, ha diritto a: Periodo di preavviso; Pagamento del TFR; Assegno di disoccupazione dell’Inps.
Egidio Esposito
Egidio Esposito
2025-07-25 17:00:02
Numero di risposte : 17
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Il lavoratore durante la malattia ha diritto alla conservazione del posto per un periodo fissato dalla legge o dal contratto collettivo, generalmente non inferiore a 180 giorni. Alla scadenza di questo periodo, definito periodo di comporto, il datore di lavoro può interrompere il rapporto di lavoro. Esistono però delle ipotesi che consentono al datore di lavoro di licenziare il lavoratore anche durante il periodo di comporto. Il datore di lavoro può interrompere il rapporto di lavoro per cessazione totale dell’attività d’impresa, licenziamento per giusta causa, scadenza del termine del contratto a tempo determinato, licenziamento per impossibilità sopravvenuta della prestazione, mancato superamento del periodo di prova, mancata conferma al termine del periodo di formazione nell’apprendistato. In questi casi il datore di lavoro può licenziare il lavoratore anche durante la malattia.
Miriana Donati
Miriana Donati
2025-07-25 13:24:17
Numero di risposte : 14
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Puoi licenziare un dipendente che ha superato ~180 giorni di malattia in un anno. Si può licenziare un dipendente che è sempre in malattia se, e solo se, supera il periodo massimo di giorni stabilito dal CCNL. Puoi licenziare un dipendente che è stato malato per un tempo superiore al “periodo di comporto”, ovvero al limite dei giorni annuali di malattia previsti dal CCNL. Questo licenziamento può avvenire durante l’assenza per malattia, oppure al rientro. Il limite di giorni di malattia oltre il quale l’azienda può licenziare dipende dal CCNL. Dopo il 180esimo giorno è generalmente a carico dell’azienda e non più dell’INPS. Per evitare di superare la soglia, il lavoratore può chiederti di mettersi in aspettativa non retribuita. I giorni di aspettativa non retribuita non contano ai fini della soglia limite del comporto. Sempre per evitare di superare la soglia, il lavoratore può chiederti di trasformare i giorni di malattia godendo delle ferie già maturate. I giorni di ferie non contano ai fini del superamento del comporto. Tuttavia tu non hai l’obbligo di accettare questa richiesta.