Qual è la differenza tra fallimento e liquidazione?
Siro Serra
2025-10-27 23:09:28
Numero di risposte
: 13
La liquidazione giudiziale ha preso il posto del fallimento, ma con alcune importanti novità.
A differenza del passato, l’idea di fallimento non è più vista come una sanzione severa, ma come l’ultima soluzione, da percorrere solo quando tutte le altre opzioni sono state esaurite.
Il focus del legislatore è diventato quello di preservare il valore aziendale e cercare di garantire la continuità aziendale, piuttosto che liquidare indiscriminatamente l’impresa in difficoltà.
Il Codice della Crisi d’Impresa ha introdotto un cambiamento sostanziale nel trattamento delle crisi aziendali.
Mentre il fallimento era percepito come una sanzione punitiva, la liquidazione giudiziale viene considerata una fase finale di un percorso che ha cercato di salvare l’impresa attraverso vari strumenti.
Le principali differenze tra liquidazione giudiziale e fallimento riguardano l’approccio:
Continuità Aziendale: Il Codice della crisi pone l’accento sulla possibilità di recupero dell’impresa, offrendo strumenti per la ripartenza.
Minore Stigma: Con il nuovo termine si vuole evitare che l’imprenditore si senta stigmatizzato, permettendo alla crisi di essere affrontata con maggiore serenità e riservatezza.
La liquidazione giudiziale deve essere considerata come l’ultima opzione per l’imprenditore in crisi, e solo quando tutte le altre soluzioni non sono praticabili.
Lorenzo Villa
2025-10-27 19:23:34
Numero di risposte
: 17
I fallimenti sono la risultante di un processo di deterioramento dei fondamentali finanziari che avviene nel corso del tempo e quasi sempre è anticipato da una riduzione del giro d’affari dell’impresa.
Le liquidazioni volontarie riflettono invece in maniera più istantanea il peggioramento delle aspettative imprenditoriali e possono essere interpretate come un indicatore che mostra le aspettative di profitto degli imprenditori, dal momento che la chiusura di attività in bonis è generalmente legata a margini attesi non sufficienti a proseguire l’attività imprenditoriale.
La liquidazione è volontaria quando a decidere la chiusura dell’azienda in crisi sono i soci, che dispongono della libertà di cessare l’attività quando lo desiderano, anche senza una motivazione specifica.
La liquidazione è giudiziale, se disposta forzatamente da un Tribunale, e coatta amministrativa, se disposta dall’autorità amministrativa.
Mettere la propria azienda in liquidazione significa che non essendoci più possibilità di sopravvivenza per la stessa, il CEO o i soci dell’azienda o il consiglio di amministrazione, nel caso in cui si stia parlando di aziende di grandi dimensioni, decidono di chiuderla e liquidare i suoi beni.
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