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Cosa si intende per tutela dei lavoratori?

Ivana Fontana
Ivana Fontana
2025-08-14 19:02:29
Numero di risposte : 21
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Il lavoro è un diritto previsto dalla carta Costituzionale quindi è rivolto a tutti i cittadini italiani. Il lavoro è regolato e protetto da determinate norme giuridiche e costituzionali volte ad assicurare la tutela del posto di lavoro, della sicurezza nei luoghi di lavoro e della tutela del lavoratore finalizzata a proteggerlo dal punto di vista economico, morale, fisico, per assicurargli dignità e per garantirgli protezione in tanti aspetti. La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori. Il diritto al lavoro serve anche a regolamentare: i rapporti di lavoro, i licenziamenti, i trasferimenti e le condizioni lavorative stesse (orari, contratti ecc.). Lo Statuto dei Lavoratori ha lo scopo di tutelare i diritti fondamentali dei lavoratori dipendenti e delle rappresentanze sindacali di fabbrica garantendo un corretto rapporto tra questi e la direzione aziendale, oltre a sancire la libertà di opinione del lavoratore. La tutela del lavoratore è finalizzata a proteggerlo dal punto di vista economico, morale, fisico, per assicurargli dignità e per garantirgli protezione in tanti aspetti. L’art. 36 riconosce il diritto ad una retribuzione proporzionata all’abilità, alla fatica e alla responsabilità del lavoratore e anche idonea a consentire a lui e alla sua famiglia un’esistenza “libera e dignitosa”. Il diritto al lavoro è anche sorretto e difeso dalle principali norme giuridiche comunitarie e internazionali stilate dall’Unione Europea e dall’Organizzazione Internazionale.
Ida Gallo
Ida Gallo
2025-08-10 04:26:09
Numero di risposte : 14
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La tutela del lavoratore si concentra su molti aspetti del rapporto instaurato con il datore di lavoro e della vita aziendale. Si occupa, infatti, anche delle vicende che riguardano i "crediti lavorativi" (ciò che il dipendente ha il diritto di percepire a livello economico), di casi in cui cambia la figura del datore di lavoro o si verifica la sua morte, di vigilanza ed ispezioni necessarie per prevenire o punire eventuali illeciti. La tutela del lavoratore dipendente permette a questa figura lavorativa di godere prima di tutto di un privilegio economico: se ad esempio il suo datore di lavoro deve ancora pagargli lo stipendio ed ha anche altri debiti con vari creditori, il lavoratore ha "diritto di prelazione", cioè il diritto di essere soddisfatto (pagato) per primo. La tutela del lavoratore nel trasferimento d'azienda riguarda quelle situazioni in cui cambia il datore di lavoro dell'impresa a seguito di una sua vendita o fusione con altra realtà. In questi casi il lavoratore non perde il proprio posto di lavoro, in quanto il rapporto instaurato prima della vendita o della fusione continua con il nuovo datore. La vigilanza nel mondo del lavoro è particolarmente importante proprio per tutelare al meglio i lavoratori, considerati più deboli rispetto ai datori di lavoro per via della loro posizione nel rapporto. La tutela del lavoratore abbraccia, come abbiamo visto, ogni aspetto della vita aziendale. Di seguito raccogliamo alcuni punti su come il nostro Stato agisce per garantire ai lavoratori il rispetto dei propri diritti: Il fondo garanzia e crediti di lavoro Il trasferimento d'azienda La morte del datore di lavoro La vigilanza L'ispezione Il lavoro nero La sospensione lavori La tutela del lavoratore in nero è, infatti, uno degli argomenti sul quale il nostro ordinamento si sta maggiormente concentrando negli ultimi anni, in quanto il lavoro irregolare è un fenomeno tuttora presente in Italia e ben radicato soprattutto in alcune regioni svantaggiate. Si tratta di casi che spesso sfociano in vero e proprio sfruttamento lavorativo, motivo per cui il nostro ordinamento ha previsto varie sanzioni per chi non regolarizza la posizione dei suoi dipendenti. Tra queste, vi è la maxisanzione amministrativa, che costringe il datore colpevole a pagare migliaia di euro. Le ispezioni in azienda vengono effettuate per verificare che non siano stati commessi illeciti e siano sempre rispettati i diritti dei lavoratori. Il datore di lavoro che non ha rispettato i diritti dei lavoratori, può subire sanzioni pesanti e, in casi particolari, può essere ordinata anche la sospensione delle attività della sua azienda. Tra gli illeciti considerati gravi, rientrano quelli relativi alle norme per salute e sicurezza dei lavoratori e quelli che riguardano il lavoro irregolare, ovvero i casi di "lavoro nero".
Arturo Conte
Arturo Conte
2025-07-27 08:49:56
Numero di risposte : 19
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La tutela della libertà e della dignità dei lavoratori è garantita, oltre che dalla Costituzione, anche dalla Legge n.300/1970. Il Titolo I della suddetta legge, prevede una serie di norme che mirano specificatamente a tutelare la libertà e dignità dei lavoratori. L’art.1 sancisce il diritto dei lavoratori a manifestare liberamente le loro opinioni, in materia sindacale ed economica, nei luoghi di lavoro, nel rispetto delle norme di legge. La libertà d’opinione dei lavoratori, viene tutelata, anche, imponendo un divieto al datore di effettuare indagini a fini dell’assunzione o nel corso del rapporto di lavoro su opinioni politiche, religiose, sindacali e su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell’attitudine professionale. A tutela della dignità dei lavoratori, l’art. 2 impone il divieto al datore di lavoro di impiegare guardie giurate per vigilare sull’attività lavorativa dei dipendenti, esse possono essere assunte soltanto per la tutela del patrimonio aziendale. E’ prevista una tutela dei lavoratori anche in caso di procedimento disciplinare. Il datore di lavoro non può adottare nessun provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore senza avergli contestato, precedentemente, per iscritto l’addebito. L’art. 9 riconosce il diritto dei lavoratori di controllare l’applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e di promuovere la ricerca e l’attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità fisica. Il diritto del lavoratore ad essere adibiti alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti alla categoria superiore che abbia successivamente acquisito, senza alcuna diminuzione della retribuzione. Il nuovo articolo 2103 c.c., così come modificato dal D.Lgs. 81/2015, dispone inoltre che “in caso di modifica degli assetti organizzativi aziendali che incide sulla posizione del lavoratore, lo stesso può essere assegnato a mansioni appartenenti al livello di inquadramento inferiore purché rientranti nella medesima categoria legale”.