Quanto deve essere indebitato l'imprenditore per fallire?
Evita Bellini
2025-09-05 19:55:28
Numero di risposte
: 27
Il fallimento si applica agli imprenditori commerciali non piccoli, che sono insolventi e che soddisfano determinati requisiti di reddito e volume d’affari.
La procedura fallimentare inizia con una dichiarazione di fallimento da parte del tribunale, solitamente richiesta dai creditori o dallo stesso imprenditore quando si rende conto di non poter più fare fronte ai propri debiti.
Ai sensi della Legge Fallimentare (Regio Decreto n. 267/1942), il fallimento si applica agli imprenditori commerciali non piccoli, che sono insolventi e che soddisfano determinati requisiti di reddito e volume d’affari.
Per ottenere la riabilitazione, l’imprenditore deve dimostrare di aver pagato tutti i creditori, o che gli stessi abbiano rinunciato alle proprie pretese, oppure che sia trascorso un determinato periodo senza che siano state contestate irregolarità.
L’imprenditore perde così la disponibilità e il controllo del proprio patrimonio.
Sarah Colombo
2025-09-05 19:02:36
Numero di risposte
: 22
L’imprenditore non può fallire per debiti inferiori al limite minimo di 30.000 euro.
La Corte di Cassazione, con ordinanza n, 2223 del 30 gennaio 2025, ha enunciato il principio in forza del quale la condizione di falllibilità dell’imprenditore (debiti scaduti e non pagati inferiore a 30.000 euro) deve essere accertata e deve risultare al momento della dichiarazione di fallimento.
La soglia dell’indebitamento scaduto di cui all’art. 15 comma 9 del RD 267/42 si configura quale condizione che il giudice deve accertare prima di dichiarare il fallimento.
Sono, pertanto, irrilevanti i fatti, ancorché precedenti la decisione, ma solo in quanto successivamente fatti emergere in sede di reclamo, volti a dimostrare che la soglia di rilevanza ex lege non era in fatto raggiunta al momento della dichiarazione di fallimento.