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Quando ti licenzi hai diritto alla disoccupazione?

Karim Romano
Karim Romano
2025-09-14 06:29:11
Numero di risposte : 20
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Le dimissioni volontarie non danno diritto alla NASpI. Esistono situazioni eccezionali in cui le dimissioni volontarie sono equiparate alla perdita involontaria del lavoro, garantendo l’accesso alla NASpI. Le dimissioni per giusta causa danno diritto alla NASpI. Le dimissioni presentate dalla lavoratrice nel periodo che va dall’inizio della gravidanza fino al primo anno di vita del bambino, o dal padre lavoratore nei primi 12 mesi di vita del figlio, sono considerate per legge come “involontarie” e danno diritto alla NASpI. Per accedere alla NASpI, è necessario aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni.
Alberto Sorrentino
Alberto Sorrentino
2025-09-14 06:02:30
Numero di risposte : 14
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I lavoratori dovranno aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione dopo l’ultimo rapporto di lavoro cessato. Attualmente i requisiti per poter accedere alla Naspi sono: stato di disoccupazione involontaria; avere non meno di 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. L’indennità di disoccupazione spetta a partire dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro e viene corrisposta mensilmente un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive degli ultimi 4 anni. La Naspi sarà concessa solo se il lavoratore avrà maturato almeno 13 settimane di contribuzione tra la dimissione e il nuovo evento di cessazione. Perde il diritto all’indennità di disoccupazione il lavoratore che si sia assentato dal lavoro, senza giustificato motivo, per un numero eccessivo di giorni.
Luciano D'amico
Luciano D'amico
2025-09-14 00:53:13
Numero di risposte : 16
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Se mi licenzio ho diritto alla disoccupazione ? Per rispondere alla nostra domanda, quindi, solamente nel primo caso viene erogato un assegno di disoccupazione, che si chiama Naspi. In caso di dimissioni non sempre si può ottenere un’assistenza sociale, infatti lo Stato intende aiutare solamente chi si trova in una situazione di difficoltà per motivi che non dipendono dalla sua volontà, ma da una reale necessità. Nel posto di lavoro deve essere garantita la salute sia fisica che psichica, nel momento una delle due venisse a mancare, il lavoratore può legittimamente licenziarsi ricevendo successivamente la disoccupazione. Oltre alla perdita di lavoro involontaria, o per giusta causa, è necessario avere altre due caratteristiche per poter ricevere l’assegno di disoccupazione: un requisito lavorativo: è necessario avere lavorato per almeno 30 giornate effettive nei 12 mesi che precedono l’eventuale periodo di disoccupazione un requisito contributivo: avere versato almeno 13 settimane di contribute nei 4 anni precedenti al periodo di disoccupazione