Che succede se non si risponde al recupero crediti?
Vincenzo Vitale
2025-09-25 13:09:57
Numero di risposte
: 30
Il recupero stragiudiziale: di cosa si tratta esattamente?
Se un debitore non paga, il primo passo è inviare una lettera di diffida e messa in mora, avviando così il recupero stragiudiziale.
Questo atto comunica chiaramente la tua richiesta di pagamento e rende il debitore responsabile per eventuali danni causati dal mancato pagamento, senza ancora avviare azioni legali.
Ricevere una lettera di diffida può incentivare il debitore a pagare senza ulteriori sollecitazioni.
Se infatti continua a non rispondere, puoi valutare se passare ad azioni legali più formali.
Se la lettera di diffida non ha prodotto risultati, puoi avviare un’azione legale tramite un decreto ingiuntivo.
Questo provvedimento, emesso dal giudice civile, ordina al debitore di pagare entro 40 giorni dalla notifica.
Se il debitore non si oppone entro i 40 giorni, il decreto diventa un titolo esecutivo.
Questo permette al creditore di procedere con l’esecuzione forzata, come il pignoramento dei beni del debitore.
Marianita Fontana
2025-09-15 06:43:25
Numero di risposte
: 27
Se il debitore continua a non pagare le rate dovute, è solo il creditore che può decidere se agire legalmente o meno.
Se in seguito alle comunicazioni di una società di recupero crediti il debitore continua a non pagare le rate dovute, è solo il creditore che può decidere se agire legalmente o meno.
In una certa misura è anche possibile per il debitore non rispondere alle telefonate di una società di recupero credito.
Le telefonate del recupero crediti non costituiscono atti formali, ma possono avere valore probatorio in alcune circostanze, specialmente se registrate con consenso o se documentano tentativi di comunicazione.
Se il debitore è collaborativo si può concordare un pagamento agevolato, altrimenti si procede con una lettera di messa in mora.
Le società di recupero crediti possono operare in base a un mandato generale o acquisendo i diritti tramite cessione del credito.
Un atto di precetto viene emesso da un ufficiale giudiziario e ha lo scopo di intimare al debitore il pagamento del debito entro un termine stabilito.
Il recupero giudiziale può includere l’emissione di un decreto ingiuntivo e, se necessario, il pignoramento dei beni del debitore.
Veronica Rinaldi
2025-09-15 04:49:53
Numero di risposte
: 32
Il comportamento inerte e passivo del debitore alle lettere semplici del recupero crediti, così come ai richiami verbali fatti al telefono, non assume alcun significato giuridico.
Questo significa che nulla toglie la possibilità, per lo stesso, di opporsi a un eventuale decreto ingiuntivo in un momento successivo anche se ha deciso di non rispondere ai solleciti di pagamento.
Anche se la diffida dovesse intervenire con raccomandata a.r., una mancata risposta non pregiudica la successiva tutela giudiziaria.
In verità, il giudice può trarre elementi di prova dal comportamento tenuto dalle parti in precedenza al processo.
Giammai un’ammissione di debito ma quantomeno un elemento per confermare la pretestuosità di eventuali contestazioni sopraggiunte solo a giudizio già in corso.
In linea di massima, quindi, nessuna norma impone al debitore di rispondere al recupero crediti ma un comportamento diligente, volto a far emergere subito tutte le proprie controdeduzioni potrà servire a rendere le stesse più plausibili in un eventuale scontro giudiziario.
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