Qual è la differenza tra un concordato preventivo e un accordo di ristrutturazione del debito?
                                                    Piero Pellegrino
                                                                2025-10-02 09:42:19
                                                                
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E’ bypassabile il principio secondo cui l’imprenditore risponde delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri.
Non sono previsti particolari limiti o “paletti” al fatto che il piano sia di natura liquidatoria.
Il vaglio del Tribunale è molto più “leggero”, si limita a verificare la ritualità della proposta e la corretta formazione delle classi.
E’ strettamente richiesta l’unanimità delle classi, senza alcuna deroga.
Vi è maggiore vulnerabilità dell’imprenditore nel lasso di tempo ante-omologa: sono infatti potenzialmente revocabili gli atti compiuti dal debitore dall’apertura della procedura fino all’omologa.
                                                    
                                                    Sirio Valentini
                                                                2025-09-29 13:28:30
                                                                
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Il concordato preventivo è una soluzione alla crisi di impresa più complessa rispetto all’accordo di ristrutturazione dei debiti, in quanto vi è una procedura che non è molto lontana da quella fallimentare, fermo restando l’obiettivo, che è sempre quello di favorire il rilancio dell’impresa, anche grazie ad una tempestiva apertura della crisi.
Alla conseguente logica domanda su quale delle due procedure scegliere, si potrebbe rispondere che, in linea di massima, l’Accordo di ristrutturazione dei debiti è la soluzione da preferire quando la crisi, pur essendo grave, è ancora abbastanza gestibile, tanto che è possibile soddisfare integralmente fino al 40% dei propri debiti, requisito non richiesto nella procedura del Concordato preventivo.
Il Concordato preventivo diventa pertanto una opzione inevitabile quando le risorse finanziarie a disposizione dell’impresa in crisi sono inferiori al 40% dei debiti aziendali. 
I due percorsi presentano molte affinità, a cominciare dalle condizioni di accesso, che sono le stesse della procedura fallimentare.
                                                    
                                                    Cassiopea Conte
                                                                2025-09-16 15:24:56
                                                                
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Il concordato preventivo prevede, infatti, una liquidazione del patrimonio non fallimentare concordata con tutti i creditori: la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti possono essere concordate attraverso qualsiasi forma.
A differenza dell’accordo di ristrutturazione dei debiti, il concordato preventivo assicura inoltre una protezione più lunga dalle azioni esecutive.
L’accordo di ristrutturazione dei debiti prevede una procedura più snella e più breve di risanamento del debito bancario, in cui il controllo del Tribunale è puramente formale – non esiste di fatto un controllo sull’esecuzione dell’accordo – e non entra nel merito come nel concordato preventivo.
La possibilità di accesso a  nuove  risorse  finanziarie è un altro punto a favore di  questo efficace strumento per la risoluzione negoziale della crisi d’impresa.
Ricordiamo che il concordato preventivo diventa l’unico strumento di risanamento della crisi percorribile quando le risorse finanziarie a disposizione sono inferiori al 40% dei debiti aziendali o l’accordo  di  ristrutturazione  dei  debiti  non raggiunge  il 60% dei consensi tra i creditori.
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