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In che cosa consistono gli accordi di ristrutturazione dei debiti?

Cosetta Greco
Cosetta Greco
2025-09-16 09:47:35
Numero di risposte : 20
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Gli accordi di ristrutturazione dei debiti, disciplinati negli artt. 182-bis e seguenti della legge fallimentare, sono uno strumento di risoluzione della crisi, avente la duplice natura di negozio di diritto privato e di procedimento giudiziale. Possono accedervi: gli imprenditori commerciali soggetti alle procedure di fallimento o di concordato preventivo; gli imprenditori agricoli; le imprese di rilevanti dimensioni; gli imprenditori soggetti a liquidazione coatta amministrativa. Sono, invece, esclusi gli imprenditori pubblici. Presupposto necessario è la sussistenza di uno stato di crisi e, cioè, di una incapacità irreversibile di far fronte regolarmente alle proprie obbligazioni. Gli accordi in parola prevedono una prima fase di natura privata, durante la quale l’imprenditore stipula con i creditori e con i terzi non creditori, titolari di diritti reali sui suoi beni, un accordo unico o una pluralità di accordi tra loro collegati, che, nel rispetto dell’autonomia privata, possono avere diversi possibili contenuti: ristrutturazione della debitoria (dilazioni, rimessioni); intervento sull’azienda (cessione di azienda o di suoi rami); intervento sulla gestione dell’impresa (inserimento nell’organo di controllo o di gestione di soggetti graditi ai creditori, sostituzione di dirigenti). A questa fase segue quella giudiziale, in quanto l’imprenditore può chiedere l’omologazione dell’accordo raggiunto con i creditori che rappresentano il 60% dei crediti. La domanda deve essere accompagnata da una relazione, con la quale un professionista designato dal debitore attesti la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità dell’accordo. I creditori c.d. estranei, che non aderiscono, cioè, all’accordo, hanno diritto all’integrale pagamento e della garanzia del loro soddisfacimento deve darsi espressamente atto nell’attestazione.