Come togliere un erede dalla successione?

Kristel Gatti
2025-09-21 10:55:22
Numero di risposte
: 22
La diseredazione del legittimario può verificarsi anche nella successione ab intestato.
Ciò avviene quando il de cuius si sia spogliato in vita del suo patrimonio con atti di donazione.
Con un testamento, il de cuius può fare in modo che un soggetto sia escluso dalla successione.
La c.d. diseredazione.
La pretermissione di un erede acquista rilievo solo se contro uno dei soggetti che hanno diritto ad una quota di eredità.
Il testatore insomma esaurisce il proprio patrimonio senza lasciare nulla ad un erede legittimario.
La diseredazione del legittimario può verificarsi anche nella successione ab intestato.
La cassazione n. 23539/2017 ha sottolineato che è pretermissione del legittimario quando il de cuius si sia spogliato in vita del suo patrimonio con atti di donazione.

Timoteo Conti
2025-09-21 10:23:15
Numero di risposte
: 20
Reato grave contro il testatore L'erede deve aver commesso un reato penale grave contro il testatore o una persona a lui vicina.
Il reato deve comunque colpire personalmente e in modo grave il testatore.
Un crimine commesso contro una terza persona che non è vicina al testatore non rappresenta un motivo di diseredazione.
Grave violazione di un obbligo giuridico Il secondo motivo di diseredazione punitiva si verifica quando l'erede viola in modo grave, illecito e colposo un obbligo giuridico risultante dal diritto di famiglia.
Si tratta in primo luogo del mancato rispetto degli obblighi di assistenza ai parenti e degli obblighi tra coniugi.
Diseredazione a causa di debiti Una diseredazione preventiva può essere presa in considerazione se esistono attestati di carenza di beni nei confronti di un discendente.
Il testatore può quindi revocare a quest'ultimo la metà della sua porzione legittima e destinarla ai figli del discendente indebitato.
Esistono però altre modalità per limitare il più possibile la parte di eredità di un erede avente diritto alla porzione legittima.
La più semplice è la riduzione della quota ereditaria al limite minimo previsto dalla legge, ovvero alla porzione legittima.

Isabel Moretti
2025-09-21 09:47:48
Numero di risposte
: 24
Per escludere un erede legittimo dal proprio patrimonio, chi redige il testamento è tenuto a sottolinearlo – all’interno del testamento stesso – con una clausola che specifichi la chiara volontà di escludere il soggetto dalla successione.
Nel caso di diseredazione, invece, il soggetto si trova semplicemente escluso dall’eredità per volere del testatore.
Pur con consistenti limitazioni.
Ci ricorda infatti la Cassazione come non sia possibile escludere dalla successione “quei soggetti ai quali la legge riserva una quota di eredità o altri diritti” (articolo 536, primo comma, Codice Civile).
Questi soggetti sono definiti eredi legittimari: ovvero coniuge, figli e ascendenti.
Questo significa che, se uno dei soggetti appena elencati dovesse trovarsi escluso dal testamento, potrebbe impugnare il documento stesso e rivolgersi al tribunale, richiedendo la quota di successione che gli spetta per legge (articoli 553 e seguenti del Codice Civile).

Stefano Martini
2025-09-21 08:42:13
Numero di risposte
: 28
Chi è chiamato all'eredità può rinunciare ad essa con una dichiarazione scritta ricevuta da un notaio o dal Cancelliere del Tribunale.
La rinuncia è un atto con il quale il chiamato all’eredità dichiara di non volerla acquistare.
Il diritto di rinunciare all’eredità, così come quello di accettarla, può essere esercitato entro dieci anni dal giorno della morte del defuto.
La rinuncia è revocabile se l’eredità non è nel frattempo già stata acquistata da altri e fino a che il diritto di accettarla non è prescritto.
Decade dal diritto di rinunciare, e si considera erede puro e semplice, il chiamato all'eredità che ha sottratto o nascosto beni spettanti all'eredità stessa.
Il termine può essere abbreviato attraverso l’esercizio di una azione interrogatoria.

Amos Pagano
2025-09-21 08:08:36
Numero di risposte
: 25
Diseredare un erede legittimario, per esempio un figlio, tramite una clausola testamentaria non è possibile.
Tuttavia, la legge in Italia prevede i cosiddetti casi di indegnità a succedere, che possono comportare l’esclusione di quest’ultimo dal testamento.
Se un soggetto che è un erede legittimario, adotta dei comportamenti dannosi nei confronti del testatore o dei suoi congiunti più prossimi può, in definitiva, essere diseredato.
I casi di indegnità a succedere includono l’omicidio tentato o volontario del testatore, l’esercizio di danni verso uno dei precedenti soggetti, una denuncia calunniosa o una testimonianza dichiarata falsa in giudizio penale, la costrizione esercitata sul testatore per redigere, revocare o mutare il testamento, la soppressione, l’alterazione o l’aver celato il testamento, la redazione o l’utilizzo consapevole di un testamento falso.
Questi casi sono tassativamente stabiliti dall’art. 463 c.c.
Inoltre, può essere dichiarato indegno soltanto un erede che abbia già proceduto ad accettare l‘eredità.

Sibilla Bianco
2025-09-21 06:09:04
Numero di risposte
: 25
E' quindi possibile escludere dalla propria successione il coniuge o un figlio?
Il regime di separazione dei beni perde infatti automaticamente di validità con il decesso di uno dei due coniugi, con la conseguenza che il coniuge superstite avrà diritto alla quota dell’eredità dell’altro coniuge.
La legge italiana stabilisce infatti che una quota della nostra eredità è obbligatoriamente riservata a determinati soggetti: il coniuge, i figli o gli ascendenti.
Questi soggetti - detti "legittimari" o “eredi necessari” - sono le persone che ci sono legate dai vincoli di parentela più stretti, ed in effetti lo scopo della norma è quello di tutelare la famiglia, anche comprimendo la libertà di disporre dei nostri averi in un testamento.
Così, se abbiamo un figlio o solo il coniuge, il suo patrimonio è diviso in due identiche parti: una metà disponibile e l’altra, invece, riservata dalla legge al figlio o al coniuge.
In definitiva, coniuge, figli o ascendenti avranno comunque diritto alla porzione più grossa dell’eredità.
In aggiunta, al coniuge superstite, anche se concorre con i figli o gli ascendenti, spetta sempre il diritto di abitazione sulla casa adibita a residenza famigliare e il diritto di uso sui mobili che la corredano.
Nel caso in cui l’erede sia stato privato dei suoi diritti successori potrà agire immediatamente in giudizio per vedersi riconosciuta la quota di propria spettanza.
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