Qual è la durata minima di un contratto di locazione abitativa a canone libero?
Filippo Martinelli
2025-10-23 06:37:54
Numero di risposte
: 28
Per i contratti a canone libero, la normativa stabilisce una durata minima di quattro anni.
Il contratto a canone libero è conosciuto anche come contratto 4+4, perché di norma la durata è stabilita in 4 anni con la possibilità di prorogare la locazione per altri 4.
Durata della locazione: il contratto a canone libero prevede una durata minima di quattro anni iniziali, con possibilità di proroga per altri quattro.
La normativa vigente esclude le seguenti tipologie.
Qual è la durata di un contratto a canone libero?
Irene Sartori
2025-10-19 21:18:16
Numero di risposte
: 20
Contratti a canone libero (4+4): Questo è il contratto più comune, con una durata minima di quattro anni, rinnovabile automaticamente per quattro anni.
La durata minima è di quattro anni mentre la massima non è stabilita.
La legge impone durate minime per i contratti di locazione per garantire una certa stabilità e prevenire abusi, quindi non è possibile stabilire una durata totalmente libera.
Il proprietario invece dovrà sempre aspettare la scadenza degli 8 anni prima di disdire il contratto, rispettando il preavviso, salvo i casi indicati nell’articolo 3 della Legge n. 431/1998.
Liborio Costantini
2025-10-14 12:05:37
Numero di risposte
: 30
La durata minima prevista dalla legge per un contratto di affitto a canone libero è di quattro anni.
La durata in anni minima per un contratto di locazione abitativa a canone libero è di quattro anni.
Il contratto di affitto a canone libero è chiamato anche “contratto 4+4”.
Allo scadere di questo periodo di tempo, il contratto si rinnova automaticamente per altri quattro anni.
Renzo Milani
2025-10-08 00:30:12
Numero di risposte
: 13
Nei contratti di locazione a canone libero la durata legale minima del contratto è un elemento prefissato per legge in quattro anni. Se le parti concordano una durata inferiore ai quattro anni, la clausola è nulla. La disciplina dettata per gli immobili ad uso abitativo non trova applicazione per gli immobili di pregio. I contratti a canone concordato sono regolati dalla Legge n. 431/1998. Per quanto riguarda la durata del contratto a canone concordato, viene prevista una durata base di tre anni, rinnovabile automaticamente per ulteriori due anni.
Walter Giordano
2025-09-24 04:15:58
Numero di risposte
: 23
Il contratto di affitto 4+4 a canone libero ha una durata minima di 4 anni che si rinnovano tacitamente di altri 4 se una delle due parti non da comunicazione almeno 6 mesi prima via raccomandata.
Il canone libero definito può essere pagato con scadenza preventivamente e liberamente pattuita, non necessariamente mensile.
La rinegoziazione in eccesso nel periodo di validità del contratto può avvenire solo previa consensualità tra locatore e conduttore e va comunicata all’agenzia delle Entrate con liquidazione della differenza d’imposta.
In caso di morte del conduttore, gli succedono il coniuge o gli eredi senza risoluzione del contratto.
La possibilità di aggiornamento del canone è esclusa nel caso in cui il locatore aderisca al regime fiscale di Cedolare Secca.
E’ consentito l’aggiornamento annuale del canone secondo l’indice dei prezzi al consumo, nella misura massima del 75%, esclusivamente nel caso in cui tale opzione venga formalizzata nel contratto 4+4.
In tal senso il locatore potrà dare disdetta solo per validi motivi quali la decisione di vendere l’immobile o l’utilizzo lui stesso (o da parte di parenti fino al secondo grado) del bene.
Il conduttore può inviare disdetta al locatore in qualunque momento previa comunicazione, sempre via raccomandata (o pec), almeno 6 mesi prima.
L’imposta di registro pari al 2% sul canone annuo per importo minimo di 67 euro sarà ripartita al 50% tra conduttore e locatore salvo aderimento al regime di cedolare che la azzera.
La presenza di un eventuale garante provocherà in sede di registrazione un’ulteriore imposta di registro in misura fissa di 200 euro una tantum.
Il locatore verserà allo stato le tasse sul canone percepito secondo le aliquote dettate dagli scaglioni di reddito salvo il caso in cui egli aderisca al così detto regime di cedolare secca, imposta sostitutiva dell’Irpef che ad oggi ha una vantaggiosa aliquota fissa al 21% per il contratto 4+4.
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