Qual è la tassazione per un affitto 4+4?
Kayla Bernardi
2025-10-20 12:22:15
Numero di risposte
: 23
L’imposta sostitutiva è pari al 21% del canone di locazione annuo stabilito dalle parti, salvo che per i contratti a canone concordato, per cui si applica un’aliquota del 10%. Scegliendo la cedolare secca, il locatore rinuncia alla facoltà di chiedere l’aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente. Il regime prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva di Irpef e addizionali per il reddito derivante dall’affitto dell’immobile e l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro e dall’imposta di bollo per registrazioni, risoluzioni e proroghe del contratto. Il regime della cedolare secca ha diversi vantaggi. Assolvendo la sola imposta sostitutiva, infatti, il canone di locazione non si cumula con gli altri redditi ai fini Irpef e addizionali. In più, non sono dovute né l’imposta di registro né l’imposta di bollo per la registrazione, la risoluzione e la proroga del contratto.
Stefania Gallo
2025-10-15 08:24:16
Numero di risposte
: 24
Il locatore può optare per il regime fiscale della cedolare secca, che prevede un’aliquota del 21%.
Se il locatore non ha optato per la cedolare secca, dovrà pagare l’imposta di registro annualmente.
Le spese di registrazione sono ripartite equamente tra locatore e conduttore.
Se invece ha scelto la cedolare secca, questa imposta non sarà dovuta.
Dindo Monti
2025-10-10 21:56:17
Numero di risposte
: 25
Il locatore verserà allo stato le tasse sul canone percepito secondo le aliquote dettate dagli scaglioni di reddito salvo il caso in cui egli aderisca al così detto regime di cedolare secca, imposta sostitutiva dell’Irpef che ad oggi ha una vantaggiosa aliquota fissa al 21% per il contratto 4+4.
La registrazione può avvenire per via telematica via modello F24 entro 30 giorni dalla stipula ed è onere del proprietario, mentre le tasse sono così ripartite:
L’imposta di registro pari al 2% sul canone annuo per importo minimo di 67 euro sarà ripartita al 50% tra conduttore e locatore salvo aderimento al regime di cedolare che la azzera.
L’imposta di bollo è interamente al conduttore.
La presenza di un eventuale garante provocherà in sede di registrazione un’ulteriore imposta di registro in misura fissa di 200 euro una tantum
In sede di registrazione sarà comunque possibile scegliere se versare l’imposta per l’intera durata contrattuale o solo per l’annualità in corso.
Cessione senza corrispettivo: imposta di registro in misura fissa 67 euro
Cessione con corrispettivo: 2% del medesimo con minimo di 67 euro
Risoluzione anticipata: 67 euro in misura fissa
Le imposte per gli adempimenti successivi vanno versate in sede di registrazione dei medesimi entro 30 giorni dall’evento.
Graziella Giordano
2025-09-29 08:26:57
Numero di risposte
: 24
La cedolare secca è un'unica tassa con tassazione pari a: 21% del canone annuo qualora il contratto di affitto sia a canone libero.
Per i contribuenti che preferiscono scegliere la tassazione ordinaria la registrazione di un contratto di locazione comporta il pagamento di: Imposta di registro pari al 2% del canone annuo.
La cedolare secca è un'unica tassa con tassazione pari a: 15% se è a canone concordato.
Tra società non si può fare la cedolare secca, solo tra privati.
Anastasio Carbone
2025-09-29 08:19:29
Numero di risposte
: 17
Puoi scegliere la cedolare secca se sei una persona fisica, se affitti un immobile residenziale e hai uno dei seguenti contratti: Libero 4+4 → aliquota 21%.
Cedolare secca vs regime ordinario: il confronto fiscale, Tassazione, Fissa 10% o 21%.
Il risparmio medio annuo può superare i 1.000 euro per singolo immobile.
Esempio pratico: quanto si risparmia, 🔹 Caso 1 – Contratto libero 4+4, €900/mese, Reddito annuo: €10.800, IRPEF stimata: €3.300, Cedolare 21%: €2.268, → Risparmio: €1.032/anno.
La cedolare secca è la scelta migliore quando: Hai un’aliquota IRPEF alta, Vuoi semplificare la fiscalità, Affitti in zone ad alta tensione abitativa.
Inserisci l’apposita clausola nel contratto di locazione.
Reddito soggetto a cedolare non fa cumulo ai fini IRPEF.
Eliziario Vitali
2025-09-29 06:47:19
Numero di risposte
: 19
La tassazione per un affitto a canone libero, come ad esempio il 4+4, può avvenire attraverso due modalità:
la tassazione ordinaria, con l'IRPEF, che prevede aliquote progressive che aumentano in base al reddito complessivo,
oppure la cedolare secca, che sostituisce l'IRPEF e prevede un'imposta forfettaria del 21% sul canone.
In caso di scelta per l’IRPEF, i proprietari possono dedurre le spese documentate per la manutenzione ordinaria e straordinaria fino a un massimo del 5% del canone annuo.
Inoltre, per l’affitto a canone libero, esistono delle differenze significative per gli immobili di interesse storico o artistico e per gli immobili nei centri storici.
Il proprietario dell’immobile dovrà pagare un’imposta forfettaria, che corrisponde ad una percentuale dell’importo del canone.
Il calcolo delle tasse viene fatto sul 100% del canone percepito.
La scelta tra tassazione ordinaria e cedolare secca richiede una buona conoscenza delle normative fiscali e delle agevolazioni disponibili.
La Cedolare Secca è applicabile solo per le locazioni a fini abitativi, non dà diritto a deduzioni o detrazioni a differenza del sistema IRPEF.
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