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Cosa succede se non si fa accettazione tacita eredità?

Shaira Farina
Shaira Farina
2025-10-12 02:10:08
Numero di risposte : 30
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Se entro il lasso di tempo di 10 anni non si manifesta l’accettazione si perde ogni diritto sull’asse ereditario. L’omissione della stessa comporta conseguenze molto gravi, tra le quali il fatto che non producono effetto le successive trascrizioni o iscrizioni a carico dell’acquirente, quindi chi acquista da un erede che non ha trascritto la propria accettazione stipula un atto la cui trascrizione non è efficace. In mancanza il notaio che riceve un atto che comporta accettazione dell’eredità risponde nei confronti dell’acquirente, ove non lo avesse informato delle conseguenze della mancata trascrizione e non avesse ricevuto espresso consenso a non effettuare la trascrizione.
Moreno Donati
Moreno Donati
2025-10-04 13:19:54
Numero di risposte : 21
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Se hai ricevuto una proprietà immobiliare, una casa, una villa in eredità quando deciderai di vendere uno di questi immobili sarà necessario il notaio che è tenuto a trascrivere l’accettazione tacita di eredità. L’articolo che regolamenta la formalità della trascrizione dell’accettazione tacita non ritenendo, a tutela dell’acquirente, sufficiente l’accettazione tacita, pur prevista dall’art. 476 del Codice Civile che dichiara che “L’accettazione è tacita quando il chiamato all’eredità compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede”. Per vendere un immobile ereditato è necessario aver presentato all’agenzia delle entrate la successione. La regola generale stabilisce che l’accettazione deve avvenire entro 10 anni dall’apertura della successione.
Sara Rinaldi
Sara Rinaldi
2025-10-04 09:58:43
Numero di risposte : 23
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Chiunque desideri vendere un immobile di cui sia entrato in possesso per successione, se non ha mai accettato espressamente l’eredità, deve trascrivere l’accettazione tacita dell’eredità per garantire al suo acquirente che il suo acquisto non possa mai essere messo in discussione. Se il notaio non esegue la trascrizione dell’accettazione tacita di eredità, l’acquisto potrebbe essere messo in discussione. L’acquirente potrebbe subire l’azione di petizione di eredità da parte dell’erede vero ed essere tenuto, così, a restituirgli il bene. La trascrizione dell’accettazione tacita di eredità si rende opportuna anche per il rispetto del principio di continuità delle trascrizioni. In assenza della trascrizione dell’accettazione tacita di eredità, le successive trascrizioni o iscrizioni a carico dell’acquirente non producono effetto e, quindi, quest’ultimo non può far valere il proprio acquisto davanti ai terzi e l’eventuale ipoteca iscritta sul bene a favore di una banca mutuante non si costituisce, cioè non ha valore.
Tosca Ferri
Tosca Ferri
2025-10-04 09:08:26
Numero di risposte : 15
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Se il chiamato all’eredità, quando a qualsiasi titolo è nel possesso di beni ereditari, non fa l'inventario entro tre mesi dal giorno dell'apertura della successione o da quando ha avuto notizia della devoluta eredità, è considerato erede puro e semplice. Trascorso il termine di quaranta giorni dal compimento dell'inventario senza che il chiamato abbia deliberato, è considerato erede puro e semplice. Il chiamato all’eredità che è nel possesso dei beni ereditari deve necessariamente fare l’inventario anche se intende rinunciare all’eredità prima del decorso dei tre mesi dall’apertura della successione. Il chiamato all’eredità che è a qualunque titolo nel possesso di beni ereditari, anche se ha già deciso di rinunciare all’eredità, dovrebbe prima fare l’inventario e poi formalizzare la rinuncia, il tutto entro tre mesi dall’apertura della successione. La mancanza dell'inventario, nei termini prescritti dalla legge, comporta che il chiamato vada considerato erede puro e semplice e che lo stesso, quindi, perda non solo la facoltà di accettare l’eredità con beneficio dell'inventario, ma anche quella di rinunciare alla stessa. Chi è in possesso dei beni ereditari, dunque, deve prima fare l’inventario, e poi manifestare la volontà di rinunciare all’eredità, il tutto entro i tre mesi dalla morte.
Gian Ferrara
Gian Ferrara
2025-10-04 08:40:56
Numero di risposte : 19
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Se il chiamato all’eredità non provvede a redigere l’inventario nel termine di tre mesi dal giorno dell’apertura della successione o dalla notizia della devoluta eredità, si verifica l’accettazione presunta. Il chiamato che dopo aver compiuto l’inventario non dichiari di accettare l’eredità con beneficio di inventario nel termine di quaranta giorni è considerato erede puro e semplice. L’accettazione pura e semplice significa che l’erede potrà essere tenuto a pagare i debiti del defunto anche ricorrendo alle proprie disponibilità personali, ove l’attivo della massa ereditaria non fosse sufficiente. Il diritto di accettazione non può essere ceduto ad altri ma è trasmissibile per causa di morte. Il diritto di accettare l’eredità si prescrive in dieci anni dal giorno di apertura della successione.