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Quanto tempo si ha per fare l'accettazione dell'eredità?

Baldassarre Leone
Baldassarre Leone
2025-10-16 18:18:02
Numero di risposte : 21
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La legge stabilisce il termine massimo entro il quale accettare l'eredità in 10 anni. È raro ma comunque possibile, che il testamento, se esistente, preveda un termine più breve per accettare. Il termine per accettare inizia a decorrere al momento dell'apertura della successione, a prescindere se il chiamato all'eredità ne sia a conoscenza. La legge prevede un'apposita azione giudiziaria volta ad abbreviare il termine per l'accettazione. Il tribunale fissa un termine entro il quale il chiamato deve dichiarare se intente accettare o rinunciare all'eredità. Se allo spirare del termine il soggetto non rende alcuna dichiarazione, il chiamato perde il diritto di accettare. La domanda giudiziale volta alla fissazione del termine può essere proposta da chiunque vi abbia interesse. Il Giudice che stabilisce il termine, inoltre, può essere chiesta una proroga dello stesso.
Nunzia Ferrari
Nunzia Ferrari
2025-10-04 13:04:14
Numero di risposte : 25
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Il diritto di accettazione non può essere ceduto ad altri ma è trasmissibile per causa di morte. Il diritto di accettare l’eredità si prescrive in dieci anni dal giorno di apertura della successione. Il termine per effettuare l’accettazione con beneficio è di tre mesi dal decesso del defunto per l’erede che sia in possesso dei beni ereditari. E’ pure erede puro e semplice il chiamato che dopo aver compiuto l’inventario non dichiari di accettare l’eredità con beneficio di inventario nel termine di quaranta giorni. Accettazione presunta (o accettazione ex lege): è un’accettazione (pura e semplice) prevista dalla legge nel caso in cui il chiamato sia nel possesso dei beni ereditari e non provveda a redigere l’inventario nel termine di tre mesi dal giorno dell’apertura della successione o dalla notizia della devoluta eredità.
Ubaldo Lombardo
Ubaldo Lombardo
2025-10-04 12:07:05
Numero di risposte : 22
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La regola generale stabilisce che l’accettazione deve avvenire entro 10 anni dall’apertura della successione. Per l’accettazione tacita di eredità deve essere consegnato al notaio un certificato di morte del defunto. Per vendere un immobile ereditato è necessario aver presentato all’agenzia delle entrate la successione. Sarà il notaio a registrare l’accettazione tacita dell’eredità contestualmente all’atto di rogito. I costi dell’accettazione dell’eredità variano da notaio a notaio: i prezzi si aggirano tra i 400 e i 600 euro. In questo caso parliamo di un’accettazione dell’eredità semplice. I costi fissi nel dettaglio sono: euro 200,00 di imposta ipotecaria; euro 59,00 di imposta di bollo euro 35,00 di tassa ipotecaria. Quindi gli oneri professionali variano da 100 e 300 euro per ciascuna formalità dell’accettazione eredità obbligatoria.
Shaira Mariani
Shaira Mariani
2025-10-04 11:30:33
Numero di risposte : 23
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L’inventario deve essere fatto nei tre mesi dall’apertura della successione. Il chiamato all’eredità ha 40 giorni di tempo dal compimento dell’inventario per accettare o rinunziare. In mancanza si considera erede puro e semplice. Il chiamato all’eredità che non è nel possesso dei beni ereditari, può fare la dichiarazione di accettazione nel termine di prescrizione del diritto di accettare. Fatta la dichiarazione, l’inventario va fatto entro tre mesi altrimenti il chiamato viene considerato erede puro e semplice. Se, invece, viene fatto prima l’inventario, la dichiarazione di accettazione con beneficio di inventario va fatta entro 40 giorni dal compimento dell’inventario. In mancanza il chiamato perde il diritto di accettare l’eredità. La dichiarazione di accettazione con beneficio di inventario fatta da un chiamato giova a tutti gli altri. L’erede che ha accettato con beneficio di inventario non può alienare, sottoporre a pegno o ipoteca beni ereditari senza l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria, a pena di decadenza dal beneficio. Per i beni mobili, l’autorizzazione è necessaria per cinque anni.
Mariano Gatti
Mariano Gatti
2025-10-04 10:35:16
Numero di risposte : 22
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Dall'apertura della successione, i soggetti chiamati per legge o testamento ad acquistarla hanno dieci anni di tempo per accettarla o rinunciarvi. In tutti gli altri casi, tuttavia, il termine decennale è decisamente lungo e per evitare situazioni di stallo e incertezza sulla titolarità dei beni facenti parte dell'asse ereditario il legislatore italiano ha previsto un istituto, l'actio interrogatoria, che consente a chiunque vi abbia interesse, prima del decorso del termine decennale, di chiedere al tribunale la fissazione di un termine al chiamato, termine entro il quale egli deve dichiarare se accetta o rinuncia all'eredità. Il chiamato non sia in possesso di alcun bene ereditario, perché in tal caso deve fare l'inventario entro tre mesi dal giorno dell'apertura della successione e se non lo fa viene considerato, una volta decorso il termine, erede puro e semplice. La maggior parte delle volte l'accettazione dell'eredità risulterà da una dichiarazione apposita del chiamato in un atto pubblico o una scrittura privata - accettazione espressa oppure, indirettamente, dal compimento di un atto che presupponga necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella sua qualità di erede - accettazione tacita.