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Come funziona un contratto di collaborazione a partita IVA?

Teresa Longo
Teresa Longo
2025-10-21 10:48:58
Numero di risposte : 28
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Lavorare con un contratto a Partita IVA significa operare da lavoratore autonomo, e dunque svolgere un servizio dietro corrispettivo economico e senza vincolo di subordinazione. Il contratto di collaborazione professionale con Partita IVA è un contratto di prestazione d’opera: il lavoratore, dietro il pagamento di un corrispettivo, si impegna a realizzare un’opera o a prestare un servizio attraverso il suo lavoro, senza vincoli di subordinazione con il committente. Le caratteristiche di un contratto con Partita IVA sono dunque: l’assenza di vincoli d’orario; la libertà nella scelta delle modalità esecutive; la presenza di un risultato da raggiungere e di un compenso; l'assunzione del rischio economico da parte del lavoratore autonomo; l’unicità della prestazione e la sua saltuarietà. Il lavoratore con Partita IVA è dunque tenuto a versare da sé contributi ed imposte e deve adempiere ad una serie di obblighi: emettere fattura per i lavori svolti; compilare e inviare la dichiarazione dei redditi; compilare e presentare il modello Intrastat, se dovuto. È bene poi sottolineare che redigere in forma scritta il contratto di collaborazione professionale con Partita IVA non è obbligatorio. Spesso le parti producono un ordine di lavoro o un contratto di prestazione d’opera, con una descrizione dettagliata del lavoro e del compenso.
Angelo Battaglia
Angelo Battaglia
2025-10-07 19:59:20
Numero di risposte : 27
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Il Decreto legislativo n.81/2015 ha previsto, dal 1° gennaio 2016, l'applicazione della disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazioneovesi concretizzassero in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative ed organizzate dal committente rispetto al luogo e all'orario di lavoro. Il successivo Decreto-legge n.101/2019, (convertito con modificazioni in L. n. 128/2019) ha esteso il campo di applicazione della disposizione contenuta nel d.lgs. n. 81/2015: è ora previsto che la disciplina del rapporto di lavoro subordinato si applichi anche ai rapporti che si concretano in prestazioni di lavoro "prevalentemente" personali (e non più, quindi, "esclusivamente" personali); è, inoltre, venuto meno il riferimento "ai tempi e ai luoghi di lavoro", relativo al modo in cui il committente può organizzare le modalità di esecuzione della prestazione. I suddetti tre requisiti (personalità, continuità ed etero-organizzazione) devono essere contemporaneamente presenti (circolare INL n. 7 del 30/10/2020). Ciò vale anche qualora le modalità di esecuzione della prestazione siano organizzate mediante piattaforme, comprese quelle digitali (art. 2, comma 1). Le parti possono richiedere alle commissioni di certificazione di attestare l'assenza dei requisiti ostativi suddetti. Il lavoratore, in questa fase, può farsi assistere da un rappresentante dell'associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato o da un avvocato o da un consulente del lavoro (art. 2, comma 3).
Genziana Bianchi
Genziana Bianchi
2025-10-07 16:18:42
Numero di risposte : 21
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Un contratto di collaborazione a partita IVA non è obbligatorio ma può essere utile per definire i termini del tuo accordo con il cliente. Con un contratto firmato da entrambi stabilite nero su bianco gli obblighi e i diritti di ognuno ed è molto utile perchè, in caso ci siano dei problemi durante lo svolgimento del lavoro, avere un documento accettato da entrambi a cui fare riferimento. Nel contratto puoi inserire ad esempio i termini di pagamento e le modalità di svolgimento del lavoro. Dovrai inserire i tuoi dati e quelli del cliente e poi puoi inserire tutte le informazioni relative alla prestazione come informazioni sul progetto, cosa andrai a fare e entro quali tempi consegnerai il lavoro finito. Devi anche inserire un’ informativa sulla privacy, per indicare come verranno trattati i dati personali che il tuo cliente condividerà con te.