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Cosa succede se uno dei due non vuole separarsi?

Ercole Guerra
Ercole Guerra
2025-10-25 20:49:39
Numero di risposte : 28
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Dopo la riforma del diritto di famiglia del 1975, il coniuge che intende ottenere la separazione non deve più dimostrare che l'altro ha tenuto comportamenti contrari ai doveri che derivano dal matrimonio. Basta la prova della impossibilità della convivenza, anche se questa non dipende da colpe del coniuge nei cui confronti la separazione è chiesta. I nostri tribunali hanno interpretato questa norma seguendo un principio ispirato al buon senso: la convivenza è impossibile anche se uno solo dei coniugi non la sopporta più. Per ottenere la separazione basta affermare di non voler più convivere. Il medesimo schema si ripropone al momento del divorzio. Per ottenerlo è sufficiente affermare di non avere intenzione di ricostituire la convivenza: se sono passati i sei mesi o l'anno dalla separazione, il tribunale pronuncia il divorzio anche se l'altro coniuge si oppone e non ha alcuna colpa.
Elsa Conte
Elsa Conte
2025-10-25 19:59:30
Numero di risposte : 28
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Se i coniugi non trovano un accordo sulla separazione, il coniuge che intende separarsi può agire con l’assistenza di un legale e avviare un procedimento di separazione giudiziale. Sarà compito dell’avvocato predisporre il ricorso, depositarlo in Tribunale e poi notificare alla controparte la richiesta di separazione giudiziale con la relativa convocazione dal giudice. All’udienza l’altro coniuge potrebbe comparire e difendersi o anche non comparire: in tutti i casi il giudice procederà adottando i provvedimenti provvisori necessari su figli, diritto di visita, mantenimento al coniuge o per i figli, assegnazione della casa coniugale. La separazione si può ottenere anche nel caso in cui vi sia un coniuge che non intende separarsi e, più semplicemente, si disinteressi della cosa non partecipando alla procedura e alle udienze. La procedura giudiziale, a differenza di quella consensuale, prosegue però oltre andando la causa istruita con le richieste di prove, le prove, e poi la sentenza definitiva. La durata media della separazione giudiziale potrebbe essere di circa due anni.
Maika Santoro
Maika Santoro
2025-10-25 19:10:25
Numero di risposte : 29
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Qualora uno dei coniugi non voglia procedere alla separazione, l’altro coniuge ha comunque la possibilità di avviare un procedimento giudiziale unilaterale per ottenere la separazione. La separazione giudiziale è un procedimento legale attraverso il quale ciascun coniuge, non riuscendo a trovare un accordo sulla cessazione della vita in comune mediante una separazione consensuale, si rivolge al giudice per risolvere le questioni relative alla separazione. Il coniuge che desidera separarsi senza il consenso dell’altro coniuge potrà quindi presentare un ricorso al Tribunale competente, che dovrà poi essere notificato all’altro coniuge. I coniugi verranno ascoltati dal Giudice competente, che esperirà un tentativo di conciliazione, ovvero cercherà di favorire un accordo tra i coniugi su tutte le questioni rilevanti della separazione. Se il tentativo di conciliazione fallisce e non si raggiunge alcun accordo, il Giudice può emettere provvedimenti temporanei e urgenti nell’interesse delle parti e dei figli. La causa di separazione proseguirà, in mancanza di un accordo, sino a quando il Giudice, dopo aver esaminato le prove e ascoltato le parti, emetterà una sentenza che stabilirà le condizioni della separazione.
Stella Conti
Stella Conti
2025-10-25 18:55:06
Numero di risposte : 25
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Per avere la separazione coniugale non occorre il consenso dell’altro coniuge. L’art. 151 c.c. prevede che la separazione possa essere richiesta qualora, anche indipendentemente dalla volontà di uno o entrambi i coniugi, si verifichino fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza. A tal fine, secondo la giurisprudenza, rileva anche la mera disaffezione al matrimonio da parte di un solo coniuge tale da rendere incompatibile la convivenza. In altri termini, per avere la separazione basta volerla, anche perché il rapporto coniugale è incoercibile e collegato al perdurante consenso di ciascun coniuge. Non potrò ricorrere alla negoziazione assistita né procedere con un ricorso per separazione consensuale ma dovrò depositare in Tribunale un ricorso per separazione giudiziale, incardinando un procedimento che si concluderà con una sentenza, che dichiarerà la separazione.
Maria Colombo
Maria Colombo
2025-10-25 18:14:47
Numero di risposte : 26
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Pertanto, il coniuge che intende separarsi, può superare il diniego dell’altro, depositando in Tribunale un ricorso per la separazione giudiziale, con l’assistenza di un Avvocato esperto in diritto di famiglia. Questa è quindi la procedura che si deve incardinare davanti al competente Tribunale, se uno dei due coniugi non vuole la separazione o quando le parti non riescono a raggiungere un accordo in merito. In questo caso, le parti rimetteranno al giudice la decisione in merito ai temi principali, ovvero: l’affido dei figli, il loro collocamento, l’assegnazione della casa famigliare, il mantenimento ordinario e straordinario dei figli e, laddove dovuto, quello del coniuge più debole. La tempistica varia in base al livello di conflittualità dei coniugi, all’eventuale coinvolgimento di assistenti sociali ed all’esperimento di consulenze tecniche. Normalmente, nel corso di una separazione giudiziale, le parti possono, in qualsiasi momento, concludere la procedura con un accordo. In questo caso, gli avvocati richiedono una conversione del rito, da giudiziale a consensuale, ed il Giudice emetterà la sentenza recepente l’accordo raggiunto.
Roberto Gentile
Roberto Gentile
2025-10-25 16:41:43
Numero di risposte : 20
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Se il coniuge non è d’accordo sulla separazione consensuale, la prima cosa da fare è cercare di parlare e negoziare per trovare un accordo. Se ciò non funziona, si può considerare la possibilità di un aiuto professionale, come ad esempio un avvocato specializzato in diritto matrimoniale. Questi professionisti possono aiutare a facilitare una discussione costruttiva e trovare soluzioni amichevoli che soddisfino entrambe le parti. Ovviamente, se il coniuge rifiuta ancora di concedere la separazione consensuale, si può presentare una richiesta di separazione giudiziale al tribunale. Tuttavia, questo processo può essere lungo e costoso e può portare a una situazione legale ed emotiva difficile. La separazione giudiziale richiede l’intervento di un giudice e può essere richiesta da uno dei coniugi qualora il matrimonio sia compromesso. Il procedimento prevede la nomina di un avvocato da parte di ciascun coniuge. Una volta presentata la domanda, il giudice convocherà entrambi i coniugi per una prima udienza in cui cercherà di conciliare le parti e arrivare a un accordo amichevole. Se ciò non fosse possibile, il procedimento proseguirà e sfocerà con l’emissione di una sentenza che determinerà la divisione dei beni e l’affidamento dei figli.
Antimo Messina
Antimo Messina
2025-10-25 16:33:24
Numero di risposte : 21
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Se un coniuge non vuole concedere il divorzio, la procedura da seguire è quella del divorzio giudiziale, che implica un processo in tribunale. Il giudice, dopo aver esaminato il caso e verificato che ci siano i presupposti per il divorzio, può comunque concederlo, indipendentemente dalla volontà dell’altro coniuge. Il coniuge che si oppone al divorzio non può quindi bloccare la procedura per sempre; può al massimo rallentarla. La decisione finale spetta comunque al giudice, che valuta se il matrimonio è definitivamente compromesso. Il divorzio può essere concesso anche se uno dei due coniugi si oppone. La legge italiana garantisce il diritto al divorzio anche contro la volontà dell’altro coniuge. Il tempo necessario per ottenere il divorzio in caso di opposizione dell’altro coniuge dipende dalla complessità del caso e dal carico di lavoro dei tribunali. L’opposizione del coniuge non può fermare la procedura per sempre.