Erede in casa: cosa fare?

Teresa Bianchi
2025-06-07 11:13:07
Numero di risposte
: 8
La soluzione migliore è cercare di raggiungere un accordo che soddisfi tutti.
Una soluzione bonaria per uscire da queste situazioni potrebbe essere quella di lasciare l’erede ad abitare nell’immobile, in questa ipotesi gli altri eredi non dovrebbero avere interesse ad utilizzare o vendere.
Il pagamento di un affitto risulterebbe un giusto accordo.
Altra soluzione è quella in cui l’erede che occupa, sulla scorta di una soddisfacente valutazione, acquisti le quote degli altri eredi aventi diritto diventando unico proprietario.
La soluzione di ricorrere ad una procedura giudiziaria, al posto di trovare un’intesa tra le parti in causa, comporterebbe tempi molto lunghi, con un elevato costo a causa delle questioni burocratiche e legali.
Per tale ragione si consiglia sempre di cercare un accordo prima di ricorrere a procedure di mediazione giuridica.
La divisione ereditaria di una casa occupata da un erede costituisce uno dei casi più intricati di comproprietà e di eredità in comunione.
Quando ogni tentativo di arrivare ad un accordo si rivela inefficace, l’unica soluzione resta quella di rivolgersi ad un giudice per chiedere lo scioglimento della comunione.
Prima di arrivare a questa soluzione e ricorrere alla procedura giudiziaria, è obbligatorio procedere con un tentativo di mediazione tramite un ufficio legale.
Se l’erede che occupa la casa non accetta, o comunque non è possibile trovare un accordo, la soluzione sarà quella di rivolgersi al giudice per procedere con lo scioglimento dell’eredità in comunione ed eventualmente anche con la vendita dell’immobile tramite asta.

Bibiana Pellegrino
2025-06-07 10:41:04
Numero di risposte
: 5
Non esiste un divieto assoluto di occupare l’immobile caduto in successione. L’articolo 1102 del codice civile stabilisce che, in caso di comunione, ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. Innanzitutto, se il coerede occupa l’abitazione ereditata anche da altri soggetti, questi ultimi possono pretendere il pagamento di un’indennità mensile equiparabile, quanto a importo, a un normale canone di locazione. Se un erede occupa una casa ereditata, i fratelli possono chiedergli il pagamento di una somma di denaro corrispondente al canone di locazione utilizzato nella medesima zona e per appartamenti simili, eventualmente ridotto in maniera proporzionale alla quota di proprietà dell’occupante. Non è possibile sfrattare il coerede che occupa l’immobile caduto in successione, in quanto egli ne è in parte proprietario. Il coerede che occupa la casa entrata in successione può però essere mandato via a seguito di scioglimento della comunione ereditaria e conseguente divisione dell’immobile. In assenza di accordo, ciascun erede può rivolgersi al giudice per chiedere l’attribuzione materiale di una parte dell’eredità. Anche in sede di divisione è possibile richiedere l’indennità di occupazione se il coerede occupa l’immobile.

Michele Rizzo
2025-06-07 08:23:47
Numero di risposte
: 3
Se un solo erede occupa la casa, deve pagare l'affitto agli altri. Salvo diversi accordi tra gli eredi, quello che da solo gode del bene ereditario, escludendo gli altri, compie un abuso del proprio diritto, con danno verso gli altri eredi.
In entrambi i casi analizzati, ove non vi sia un consenso esplicito o tacito degli altri eredi, quello che occupa la casa commette un illecito risarcibile, poiché impedisce agli altri di farne pari uso.
Il godimento esclusivo, senza titolo giustificativo, provoca un danno agli altri eredi, sotto l’aspetto del lucro cessante, per mancata percezione dei frutti civili ritraibili dall’immobile, commisurati al valore figurativo di un ipotetico canone locativo di mercato.
Dunque se un solo erede occupa la casa, paga l’affitto agli altri.
Per l’esattezza deve pagare la loro proporzionale quota parte di un ipotetico canone di locazione a titolo di risarcimento danni per mancata percezione dei frutti civili, normalmente prodotti da un immobile.
Ricordiamo che agli eredi esclusi dal godimento, oltre alla tutela risarcitoria appena vista, spettano anche quelle volte a recuperare il possesso del bene contro l’erede che ha trasformato l’originario compossesso in possesso esclusivo.

Michele Grasso
2025-06-07 08:16:37
Numero di risposte
: 8
Il primo passo da compiere, è quello di inviare al coerede occupante una lettera di diffida dove manifesti espressamente la tua volontà di utilizzare e disporre dell’immobile. Deve essere una lettera di diffida formale. Fallito questo primo tentativo, tocca procedere con l’invito a comparire davanti a un organismo di mediazione: se il coerede occupate si presenta, si cercherà di definire il contenzioso con un accordo bonario. Se fallisce anche il tentativo di mediazione, si deve procedere con la causa davanti al Tribunale. In questo caso, consiglio di premunirsi di una perizia redatta da un tecnico con la quale si quantifichi il valore locativo del bene occupato e l’entità del canone dovuto. Il mio consiglio, come sempre, anche nei casi più complessi, è quello di evitare quanto più possibile di ricorrere al Tribunale e, con l’aiuto di consulenti esperti, cercare di raggiungere un accordo bonario tra coeredi.

Marina Bellini
2025-06-07 08:10:34
Numero di risposte
: 7
Un coerede occupa l’immobile ereditato e si chiede se sia legittimo un comportamento del genere.
Ciascun erede deve tollerare l’utilizzo dell’immobile da parte degli altri.
Il semplice fatto che un coerede occupi in modo esclusivo un immobile non costituisce, di per sé, un reato, un illecito civile o un danno per gli altri coeredi.
Egli infatti non fa che esercitare il suo diritto di proprietà sull’intero bene, attribuitogli in forza della quota ereditaria.
L’illecito scatta invece solo nel momento in cui vengono violati i limiti dell’articolo 1102 del Codice civile.
Se l’erede occupa la casa impedendo agli altri di farne pari utilizzo, questi ultimi possono agire contro di lui per ottenere la liberazione dell’immobile o quantomeno una condanna a consentire l’utilizzo condiviso.
Per vendere casa è necessario il consenso di tutti i coeredi.
Quindi se il possessore si rifiuta, gli altri non possono obbligarlo.
Hanno tuttavia la possibilità di ricorrere al giudice per ottenere la cosiddetta divisione giudiziale del bene.

Carmelo Testa
2025-06-07 07:44:12
Numero di risposte
: 6
Quando uno dei fratelli che hanno ereditato un immobile decide di utilizzarlo come abitazione, ci sono tre possibili soluzioni: Pagare l’affitto agli altri eredi, utilizzare a turno l’immobile, acquisire le quote dei fratelli.
Pagare l’affitto, è necessario individuare un canone di locazione che tenga conto dell’andamento del mercato locale e di immobili con le stesse caratteristiche, dividere per l’importo per il numero di quote e corrispondere a ciascuno l’importo mensile relativo a ciascuna quota.
Una seconda ipotesi, è individuare periodi di godimento della casa uguali per tutti.
La terza soluzione consiste nell’acquisire le quote degli altri eredi.
Nel caso non si riuscisse a trovare nessun accordo, la soluzione definitiva è quella di mettere in vendita l’immobile.
Vendita quote: ogni erede può decidere di vendere a terzi la propria quota dell’immobile. In questo caso deve dare comunicazione agli altri coeredi, indicando il prezzo di vendita, perché possano esercitare il diritto di prelazione nel termine di due mesi dalla notifica.
Divisione ereditaria: si tratta di dividere in parti uguali o comunque di comune accordo il patrimonio.
Divisione giudiziale: L’ultima opzione nel caso non si trovasse nessun accordo e quella di rivolgersi al Giudice per ottenere la divisione o la vendita dei beni ereditati.

Marieva D'angelo
2025-06-07 07:24:44
Numero di risposte
: 7
Un caso che si verifica molto di frequente è quando, alla morte di un soggetto, uno soltanto degli eredi – subentrati nella proprietà di un immobile indiviso – occupi l’appartamento, impedendo di fatto agli altri di disporne o, in ogni caso, escludendo loro dal pari godimento del bene.
In questi casi è importante capire come gestire al meglio la situazione e valutare se è necessario coinvolgere un legale per vedere tutelati i propri interessi.
Qualora la parte non voglia o non possa liberare l’appartamento indiviso, al coerede che occupa l’immobile ereditato può essere pertanto richiesto il pagamento di un’indennità di occupazione.
La legge prevede tre possibilità:
l’occupante liquida le rispettive quote agli altri divenendo l’unico proprietario del bene;
l’occupante corrisponde agli altri coeredi una somma chiamata indennità di occupazione;
se fattibile, il bene si fraziona materialmente e ciascun comproprietario disporrà del 100% del nuovo immobile originato, in caso contrario, attraverso un giudizio di divisione, l’immobile verrà messo in vendita ed il ricavato distribuito tra tutti i comproprietari in base alle quote loro spettanti.
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