Riduzione: passa agli eredi?

Vito Sanna
2025-06-25 00:41:24
Numero di risposte
: 5
L’azione di riduzione è un procedimento giuridico che ha lo scopo di ridurre la quota di eredità spettante a un erede legittimo o legittimario.
Questa azione può essere esperita da altri eredi o da chiunque abbia un interesse legittimo a far valere il proprio diritto.
Infatti, se un erede riceve una quota di eredità superiore a quella che gli spetta, potrebbe accadere che i creditori dell’eredità non riescano a soddisfare i propri crediti, in quanto il patrimonio ereditario risulterebbe insufficiente a coprire tutte le passività.
Inoltre, l’azione di riduzione mira a prevenire eventuali abusi da parte degli eredi che potrebbero cercare di ottenere una quota di eredità maggiore di quella che spetta loro di diritto.
È importante sottolineare che l’azione di riduzione può essere proposta solo da chi abbia un interesse legittimo a far valere il proprio diritto.
Infine, è importante evidenziare che l’azione di riduzione può avere effetti anche sulle disposizioni testamentarie del de cuius.
In conclusione, possiamo quindi dire che l’azione di riduzione ha come finalità principale la tutela dell’eguaglianza tra gli eredi e la salvaguardia dei diritti dei creditori dell’eredità.
Attraverso questo strumento giuridico, si cerca di garantire una corretta ripartizione del patrimonio ereditario e di prevenire eventuali abusi da parte degli eredi.

Benedetta Amato
2025-06-15 11:30:39
Numero di risposte
: 10
L’azione di riduzione dell’eredità è una tipologia di azione legale riservata agli eredi legittimari, che hanno richiesto di ottenere la quota intera riservata loro dal Codice civile che è stata, appunto ridotta, dal testamento oppure dalle donazioni effettuate dal defunto.
L’azione di riduzione può quindi essere esercitata da questi eredi, nell’ipotesi in cui ricevano meno della quota loro garantita.
Questo può avvenire quando il testamento lascia loro una quota inferiore oppure quando le donazioni effettuate in vita dal defunto hanno sconfinato dalla quota disponibile.
Il coniuge e i figli del defunto hanno diritto a una certa quota dell’eredità, la legittima, che non può esser loro negata nemmeno dal testamento.
Si tratta sostanzialmente di un rimedio, posto a tutelare alcuni diritti successori e volto alla reintegrazione delle quote di legittima.

Teresa Longo
2025-06-04 04:34:51
Numero di risposte
: 3
L’azione di riduzione tutela i diritti degli eredi legittimari, garantendo loro la quota di riserva qualora sia stata lesa da disposizioni testamentarie o donazioni.
La quota di riserva spettante ai legittimari è determinata dall’Art. 553 c.c.
L’azione di riduzione si esercita contro i beneficiari delle disposizioni lesive e si prescrive in dieci anni dall’apertura della successione.
La prescrizione dell’azione di riduzione decorre dall’accettazione del chiamato solo in relazione alle disposizioni testamentarie lesive della legittima, mentre decorre dalla data della morte per le donazioni.
L’azione di riduzione non può essere proposta nel caso in cui l’inventario sia stato redatto allorché sia già decorso il termine di tre mesi dalla dichiarazione di accettazione dell’eredità con beneficio di inventario.
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