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Come eludere la legittima: è possibile?

Giuseppa Fabbri
Giuseppa Fabbri
2025-06-26 15:36:04
Numero di risposte : 7
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La quota di legittima viene garantita per legge agli eredi legittimari. Pertanto, il testatore non ha alcun potere di evitare di lasciare tale quota ai suoi famigliari. Dall’altra parte, però, il legittimario può rifiutare la quota di legittima attraverso la rinuncia all’eredità. Accettare le disposizioni del testamento anche se a lui sfavorevoli. In questo secondo caso, quindi, le disposizioni contenute nel testamento fatto dal defunto resterebbero valide. Tuttavia, non è così semplice come sembra. I creditori possono sostituirsi a lui e contestare la divisione effettuata dal padre Mario. In questo modo, dunque, potrebbero pignorare i beni che Nicola riceve dalla successione. E questo, che piaccia o meno, i creditori sono nella posizione di poterlo fare. Allo stesso modo, anche se Nicola decidesse di rinunciare all’eredità, i creditori potrebbero comunque tutelarsi attraverso l’impugnazione per rinuncia all’eredità. L’erede indebitato, infatti, non può rinunciare all’eredità se questa decisione va a ledere i suoi creditori.
Giorgio De rosa
Giorgio De rosa
2025-06-18 23:47:21
Numero di risposte : 3
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Dunque se un cittadino italiano vuole evitare, per qualche suo motivo, di lasciare la legittima ai suoi familiari più stretti, può trasferire la sua residenza abituale in un paese che non prevede la legittima. In questo caso sarà libero di disporre del suo intero patrimonio. Il regolamento Ue 650/2012 stabilisce che la legge successoria applicabile è in generale quella del luogo di residenza abituale del defunto al momento del decesso, e questo luogo potrebbe essere un Paese il cui ordinamento consente di devolvere liberamente il proprio patrimonio. Una persona può, tuttavia, optare espressamente per l’applicazione della legge dello Stato di cui possiede la cittadinanza, al momento della scelta o al momento della morte. La residenza abituale, sulla base del diritto comunitario, è costituita dal luogo in cui l’interessato ha fissato, con voluto carattere di stabilità, il centro permanente o abituale dei propri interessi, e al fine della sua determinazione si deve tenere conto di tutti gli elementi di fatto che contribuiscono alla sua costituzione. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, come abbiamo anticipato, si è espressa con la sentenza del 15 febbraio 2024 e ha ribadito che "pur riconoscendo il posto assegnato alla quota di riserva di un’eredità nell’ordinamento interno della maggior parte degli Stati contraenti, non esiste un diritto generale e incondizionato dei figli a ereditare una parte dei beni dei genitori". La CEDU sostanzialmente conferma quanto già detto nel 1979 con sentenza analoga: il diritto alla quota di legittima non è un diritto internazionalmente tutelato.
Angelo Ruggiero
Angelo Ruggiero
2025-06-06 19:03:31
Numero di risposte : 6
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Per quanto dispone la legge no, perchè lede la quota di legittima riservata al figlio. L’art. 554 c.c. attribuisce al legittimario il diritto di proporre azione di riduzione ogni qual volta in cui le disposizioni testamentarie eccedenti la quota disponibile ledano i propri diritti nei limiti della propria quota di spettanza. Il figlio potrebbe agire in giudizio allo scopo di ridurre il lascito del padre e vedersi riconosciuta la quota legittima, ma potrebbe anche decidere di non agire in riduzione e lasciare intatta la disposizione testamentaria del padre. La diseredazione punitiva si verifica anche quando l'erede viola in modo grave, illecito e colposo un obbligo giuridico risultante dal diritto di famiglia. La soluzione più efficace è affidarsi ad un Consulente Patrimoniale Attraverso la conoscenza del nucleo familiare, le reali volontà del testatore ed i motivi che legano quest'ultimo ai propri congiunti, è possibile per il Consulente Patrimoniale verificare le possibilità di agire in favore delle reali intenzioni del dominus, perseguendo l'obiettivo di privilegiare alcuni eredi a scapito di altri, ad esempio attraverso la scelta del regime dei beni fra i coniugi, del momento e della forma per la cessione di beni immobili, della richiesta di prestiti, anticipi sull'eredità o donazioni.