Quali sono le novità per le associazioni nel 2025?

Enrica Gatti
2025-07-11 23:13:29
Numero di risposte
: 10
Le novità Iva maggiormente impattanti riguardano principalmente il trattamento Iva dei corrispettivi specifici, peraltro riferibili alle associazioni di promozione sociale e alle associazioni sportive dilettantistiche.
Sotto l’aspetto dell’entrata in vigore, la L. 23.02.2024, n. 18 ha rinviato l’applicazione dell’esenzione Iva su tali operazioni al 1.01.2025.
Le novità riguardano quasi esclusivamente le associazioni di promozione sociale che, oltre a incassare le quote associative ed altre entrate istituzionali, incassano corrispettivi specifici dai soci, e che ad oggi sono sprovviste di partita Iva.
Le novità riguardano anche le associazioni sportive dilettantistiche che effettuano prestazioni di servizi strettamente connesse con la pratica dello sport o dell’educazione fisica, e che a oggi sono sprovviste di partita Iva.
Sotto l’aspetto degli adempimenti Iva, appare chiaro che per coloro che si troveranno costretti ad aprire la partita Iva per la presenza di corrispettivi specifici in esenzione a partire dal 2025, sarà possibile optare per la dispensa per operazioni esenti, il che renderà di fatto la partita Iva priva di significativi adempimenti connessi.

Stella Conti
2025-07-11 20:13:18
Numero di risposte
: 9
Il 1 gennaio 2025 entrerà in vigore per tutti gli enti no profit la nuova normativa riguardante il regime IVA. In particolare si passerà dal regime di esclusione IVA a quello di esenzione. Con il nuovo regime, per queste attività sarà invece necessaria l’emissione di una fattura, anche se con IVA esente. Quindi si dovrà emettere fattura elettronica per: tutta l’attività statutaria svolta a pagamento a favore dei soci delle associazioni culturali, ricreative, sindacali, di categoria, assistenziali, di promozione sociale ecc….
Diversamente, il pagamento delle quote associative, le donazioni\contributi liberali e i contributi pubblici, restano escluse dal campo IVA, ed in questo caso si continua ad emettere semplice ricevuta.
Le associazioni che non hanno P Iva perché svolgevano esclusivamente la propria attività statutaria con i soci, dovranno ora aprire P Iva ed emettere fattura elettronica nei casi sopra indicati.
Passa invece dal regime di esclusione a quello di imponibilità IVA, la somministrazione di alimenti e bevande svolta dalle Associazioni di Promozione Sociale a favore dei propri soci.
Non cambiano invece i criteri di individuazione dell’attività commerciale svolta dagli enti no profit, cioè: tutta l’attività a pagamento che non rientra nell’ambito degli scopi statutari o nell’ambito della attività di interesse generale degli ETS, tutta l’attività a pagamento svolta con terzi non soci, la vendita di beni, i ricavi da sponsor e pubblicità ecc….
Il Decreto Legge Milleproroghe, approvato il 9 dicembre 2024 dal Consiglio dei Ministri, prevede lo slittamento al 2026 dell'entrata in vigore del nuovo regime IVA per gli enti associativi. Conseguentemente, la disciplina descritta di seguito, entrerà in vigore non il 1 gennaio 2025, ma il 1 gennaio 2026.

Omar Verdi
2025-07-11 18:01:36
Numero di risposte
: 5
Le novità Iva maggiormente impattanti riguardano principalmente il trattamento Iva dei corrispettivi specifici, peraltro riferibili alle associazioni di promozione sociale e alle associazioni sportive dilettantistiche.
Le norme Iva attuali consentono all’APS di escludere i proventi del corso di arte, dall’area impositiva Iva.
L’apertura di un procedimento di infrazione dell’Unione Europea su questo tema ha spinto il legislatore, con il D.L. 146/2021, a “spostare” alcune operazioni attualmente considerate fuori campo Iva, dall’art. 4 all’art. 10 D.P.R. 633/1972.
Ciò significa che tali operazioni non saranno più fuori campo, ma saranno considerate esenti.
Sotto l’aspetto dell’entrata in vigore, la L. 23.02.2024, n. 18 ha rinviato l’applicazione dell’esenzione Iva su tali operazioni al 1.01.2025.
In sintesi, le novità riguardano quasi esclusivamente le associazioni di promozione sociale che, oltre a incassare le quote associative ed altre entrate istituzionali, incassano corrispettivi specifici dai soci, e che ad oggi sono sprovviste di partita Iva.
Le associazioni sportive dilettantistiche che effettuano prestazioni di servizi strettamente connesse con la pratica dello sport o dell’educazione fisica, e che a oggi sono sprovviste di partita Iva.
È quindi errato asserire che la partita Iva è obbligatoria per tutte le associazioni.
Sotto l’aspetto degli adempimenti Iva, appare chiaro che per coloro che si troveranno costretti ad aprire la partita Iva per la presenza di corrispettivi specifici in esenzione a partire dal 2025, sarà possibile optare per la dispensa per operazioni esenti.
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