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Qual è la differenza tra una startup e una start-up innovativa?

Quirino D'amico
Quirino D'amico
2025-07-20 08:20:03
Numero di risposte : 9
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Una start up è un’impresa appena costituita, ancora nella sua fase embrionale o semplicemente un’azienda dalle piccole dimensioni. Ha un carattere temporaneo, in quanto punta a diventare un’impresa, mette al centro del proprio modello di business l’innovazione ed è progettata per ideare un business model ripetibile e scalabile. Le start up innovative sono società di capitali, con caratteristiche simili alle classiche startup, e che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente: lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. In questo caso il fattore di maggior rilievo è l’innovazione. Il MISE definisce una start up innovativa: “un’impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita e rappresenta per questo uno dei punti chiave della politica industriale italiana.”
Artemide Caputo
Artemide Caputo
2025-07-20 06:45:08
Numero di risposte : 7
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Una startup è tale non per la sua tecnologia, ma per l’innovazione, nel modo nel suo modello di business e in ciò che offre. La startup è innovativa nel modo di porsi nei confronti dei clienti. Ciò che importa quindi non è l’innovazione tecnologica, bensì la capacità di porsi nel mercato in modo nuovo e differente. Il significato di startup è molto più ampio rispetto a quello inteso dalla legge italiana. Una startup è un’organizzazione temporanea in cerca di un business model replicabile e scalabile. Una startup offre nuovi prodotti o servizi in condizioni di estrema incertezza. È concepita per crescere velocemente. La legge italiana definisce startup le startup innovative, che essenzialmente: sono costituite da zero, oppure non hanno più di 5 anni, offrono un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico, hanno un contenuto fortemente innovativo. In realtà il termine “startup” può identificare 2 situazioni: una particolare tipologia di azienda caratterizzata da un modello di business scalabile, ripetibile e inedito e dotata di una forte propensione all’innovazione; nella sua accezione di “fase di startup”, l’avvio e la fase embrionale di una qualsiasi nuova attività.
Sandra Damico
Sandra Damico
2025-07-20 05:53:45
Numero di risposte : 6
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Le startup innovative, la cui definizione è stata introdotta in Italia con il Decreto Legge n.179/2012, sono imprese di nuova costituzione che operano nell’ambito dell’innovazione tecnologica. Le PMI innovative non hanno vincoli anagrafici, a differenza delle startup che non devono essere costituite da più di cinque anni. L’ordine di dimensione: il valore di produzione annuo delle startup innovative deve essere inferiore ai € 5 milioni. Le PMI innovative, invece, devono essere imprese di piccola e media dimensione ai sensi della Raccomandazione 2003/361/CE, quindi attività il cui fatturato annuo non superi i € 50 milioni o il cui bilancio totale non superi i € 43 milioni, e il cui numero di dipendenti risulti inferiore a 250 persone. I requisiti di innovatività: startup e PMI innovative hanno l’obbligo di rispettare alcuni requisiti specifici di innovatività riguardanti brevetti specifici, titolarità del personale e volume degli investimenti in ricerca e sviluppo. Per le startup è richiesto il possesso di almeno uno dei tre requisiti prestabiliti, le PMI devono invece presentarne almeno due. In conclusione, benché le due tipologie di imprese siano molto simili tra di loro, presentano quattro differenze sostanziali: la data di costituzione, l’oggetto sociale, l’ordine di dimensione e i requisiti di innovatività.