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Cosa prevede il decreto scuola?

Rosita Ferrari
Rosita Ferrari
2025-07-19 18:07:42
Numero di risposte : 11
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Il decreto prevede nuove modalità di reclutamento del personale docente, riforma degli istituti tecnici, nuovi criteri e modalità di assegnazione della Carta Docente. Riordino degli istituti tecnici – Nuovi indirizzi e quadri orari per gli istituti tecnici a partire dall’anno scolastico 2026/2027. Sistema di reclutamento dei docenti – Integrazione delle graduatorie con il 30% di idonei per i concorsi banditi a partire dal 2023. Assunzioni da concorso PNRR – Assunzioni per vincitori di concorsi PNRR pubblicati dopo il 31 agosto e entro il 10 dicembre 2025. Dirigenti scolastici – Incremento di 6 milioni di euro per il Fondo unico nazionale per la retribuzione dei dirigenti nel 2025 e 2026. Fondo unico per l’edilizia scolastica Incremento di 10 milioni di euro per interventi urgenti di messa in sicurezza degli edifici scolastici nel 2025 e 2026. Sviluppo di competenze informatiche Estensione dell’insegnamento del coding per includere competenze informatiche più ampie e applicazioni pratiche. Parità scolastica Regole per gli esami di idoneità e modalità di svolgimento definiti entro sessanta giorni dalla legge. Welfare studentesco Aumento dei fondi per il welfare studentesco di 1 milione di euro nel 2025 e 3 milioni negli anni successivi. Carta Docente Nuovi criteri e modalità di assegnazione della Carta Docente a partire dall’anno scolastico 2025/26, anche per i docenti a tempo determinato al 31/8, fino a un massimo di 500 euro.
Piero Pellegrino
Piero Pellegrino
2025-07-09 14:34:44
Numero di risposte : 12
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Il nuovo provvedimento prevede lo stop a tre, quattro o cinque anni in uno per recuperare le bocciature. Nello stesso anno scolastico, presso una scuola paritaria appartenente al sistema nazionale di istruzione, uno studente potrà sostenere gli esami di idoneità al massimo per i due anni di corso successivi a quello per il quale ha conseguito l’ammissione per effetto dello scrutinio finale. Detto in altri termini, gli studenti potranno sostenere esami di idoneità per un massimo di due anni scolastici consecutivi. Il Decreto Scuola prevede anche l’introduzione obbligatoria nelle scuole paritarie della pagella elettronica, del registro online e del protocollo informatico. Inoltre, gli istituti privati saranno autorizzati ad attivare solo una classe terminale collaterale per ciascun indirizzo di studio. È prevista l’integrazione delle graduatorie con i candidati idonei non vincitori dei concorsi Pnrr1 e Pnrr2, ovvero che hanno raggiunto il punteggio minimo ma non sono rientrati tra i vincitori di una cattedra. Gli elenchi verranno usati per coprire i posti rimasti vacanti dopo le immissioni in ruolo ordinarie, nel rispetto dei limiti annuali di assunzione. Sarà istituito un elenco regionale per i docenti idonei nei concorsi banditi dal 2020, valido a partire dall’anno scolastico 2026/2027, da usare solo in caso di esaurimento delle graduatorie ordinarie. Il nuovo provvedimento, in discussione al Consiglio dei ministri, prevede lo stop a tre, quattro o cinque anni in uno per recuperare le bocciature. Se l’esame di idoneità si riferisce a due anni di corso, la commissione di esame deve essere presieduta da un presidente esterno all’istituzione scolastica, nominato dall’Ufficio scolastico regionale.
Veronica Rinaldi
Veronica Rinaldi
2025-06-30 09:18:33
Numero di risposte : 20
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Il decreto legge n. 45 del 7 aprile 2025, cosiddetto decreto scuola, con disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e per l'avvio dell'anno scolastico 2025/2026, contiene misure per il riordino dell'istruzione tecnica, con l'introduzione di nuovi indirizzi e quadri orari a partire dall'anno scolastico 2026/2027. La riforma troverà attuazione a partire dalle classi prime nell’anno scolastico 2026/2027, con sviluppo progressivo negli anni scolastici successivi. Le graduatorie dei concorsi banditi dal 2023 saranno integrate per un triennio con i candidati che hanno superato la prova orale con il punteggio minimo. L’integrazione potrà avvenire entro il limite del 30% dei posti messi a concorso. I docenti che hanno superato la prova orale nei concorsi ordinari per posti comuni e di sostegno banditi a partire dal 2020 saranno inseriti, a richiesta, in un apposito elenco regionale aggiornabile annualmente, da cui si attingerà, a partire dall’anno scolastico 2026/2027, in caso di esaurimento delle graduatorie concorsuali. I docenti destinatari di nomina a tempo indeterminato o determinato devono accettare o rinunciare alla sede entro 5 giorni dalla sua assegnazione, e comunque entro il 1° settembre se l’assegnazione avviene dopo il 28 agosto. La mancata accettazione della sede scolastica è considerata come rinuncia alla nomina e determina la decadenza dalla graduatoria. L’accettazione della sede comporta l’impossibilità di partecipare a procedure per incarichi a tempo determinato o per ottenere supplenze per l’anno scolastico di riferimento. Nel calcolo dei punteggi nei concorsi, le votazioni che contengono una parte decimale pari o superiore a 0,5 saranno arrotondate per eccesso all’unità intera superiore. Per raggiungere gli obiettivi del PNRR, limitatamente all’anno scolastico 2025/2026 le assunzioni del personale docente saranno completate entro il 31 dicembre 2025, utilizzando anche graduatorie pubblicate dopo il 31 agosto 2025, ma non oltre il 10 dicembre 2025. Gli assunti sceglieranno la sede tra i posti rimasti vacanti dopo le assunzioni effettuate entro il 31 agosto 2025. Fino alla nomina definitiva, i posti vacanti saranno coperti con contratti a tempo determinato.
Enzo Conti
Enzo Conti
2025-06-22 14:32:36
Numero di risposte : 11
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Il Decreto scuola 2024, approvato il 24 maggio dal Consiglio dei Ministri, su proposta della Presidente Giorgia Meloni e dei Ministri Andrea Abodi per lo Sport e i Giovani, Giuseppe Valditara per l’Istruzione e il Merito, Anna Maria Bernini per l’Università e la Ricerca, e Alessandra Locatelli per le Disabilità, e ancora in attesa di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è composto da 14 articoli e riguarda disposizioni urgenti per lo sport, il sostegno didattico agli alunni con disabilità e l’avvio regolare dell’anno scolastico 2024/2025. Le disposizioni per favorire l’integrazione degli studenti stranieri prevede che le scuole possano accedere a specifici progetti PON per l’anno scolastico 2024-2025 che consentiranno di avviare percorsi volti all’introduzione di un docente con formazione specializzata per le classi che accolgono studenti stranieri recentemente arrivati in Italia e che presentino un deficit linguistico pari o superiore al 20%. Il Decreto scuola 2024 include misure chiave per potenziare il sostegno didattico agli alunni con disabilità. In quest’ottica, una delle principali novità è rappresentata dall’introduzione di nuovi percorsi di specializzazione sul sostegno destinati ai circa 85.000 docenti “precari” che attualmente operano nel sostegno senza la specifica formazione. Infine, per assicurare la continuità nell’assistenza educativa agli alunni con disabilità, il decreto introduce la possibilità per le famiglie di richiedere la conferma del docente già in servizio nell’anno scolastico precedente. La valutazione dei dirigenti scolastici prevede di misurare l’attività dei dirigenti sulla base di specifici criteri di merito e i dettagli dello stesso saranno definiti in un decreto ministeriale che sarà elaborato con il coinvolgimento dei sindacati del settore. Tra le novità del Decreto scuola 2024 c’è anche una disposizione transitoria per regolare la mobilità dei dirigenti scolastici, valida solo per l’anno scolastico 2024-2025. Questa norma prevede di aumentare al massimo – ovvero al 100% – la percentuale di posti disponibili per favorire la mobilità dei dirigenti attualmente in carica.
Rosalba Moretti
Rosalba Moretti
2025-06-22 13:19:28
Numero di risposte : 16
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Il decreto contiene la cornice normativa per lo svolgimento degli Esami di Stato conclusivi del I e II ciclo e per la valutazione finale delle studentesse e degli studenti. A seguito dell’emergenza coronavirus sono state infatti previste misure specifiche e semplificate per questo anno scolastico. In particolare, l’Esame di Stato del I ciclo coincide con la valutazione finale da parte del Consiglio di classe, che terrà conto anche di un elaborato consegnato e discusso online dagli studenti. Mentre per il II ciclo è prevista la sola prova orale in presenza. Tornano i giudizi descrittivi, alla scuola primaria, al posto dei voti in decimi. La novità sarà reintrodotta dal prossimo anno scolastico. I dirigenti scolastici, sulla base di specifiche e motivate richieste da parte delle famiglie degli alunni con disabilità, tenuto conto della particolarità di questo anno scolastico, dopo aver sentito i Consigli di classe e acquisito il parere del Gruppo di lavoro per l'inclusione della loro scuola, potranno consentire la reiscrizione dell'alunno al medesimo anno di corso frequentato nell'anno scolastico 2019/2020. Cambia il concorso straordinario per l’ingresso nella Scuola secondaria di I e II grado. I docenti che hanno i requisiti per partecipare non sosterranno più una prova a crocette, ma una prova con quesiti a risposta aperta, sempre al computer. Le graduatorie dei supplenti saranno aggiornate, ma anche provincializzate e digitalizzate. La presentazione delle domande sarà, poi, informatizzata per tagliare i tempi e rendere il processo più efficiente anche a vantaggio degli insegnanti e degli studenti. Con il nuovo modello le supplenze saranno assegnate più rapidamente. È prevista l’istituzione di un apposito Tavolo di confronto per avviare “con periodicità percorsi abilitanti” e fare chiarezza sul percorso per diventare insegnanti, consentendo così anche ai giovani neo-laureati un percorso di accesso all’insegnamento “caratterizzato da una formazione adeguata”. Velocizzata l’esecuzione degli interventi di edilizia scolastica: fino al 31 dicembre 2020 i Sindaci e i Presidenti delle Province e delle Città metropolitane potranno operare con poteri commissariali.
Michele Palmieri
Michele Palmieri
2025-06-22 12:39:51
Numero di risposte : 18
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Il Decreto Scuola 2025 dedica una sezione specifica all’istruzione tecnica, nell’articolo 1 del Testo. Il provvedimento si inserisce all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e introduce un quadro normativo volto a modernizzare, innovare e rendere più funzionale il percorso di formazione degli istituti tecnici. La riforma prevede l’adozione, entro 180 giorni, di un apposito regolamento governativo che definirà in maniera dettagliata il nuovo ordinamento scolastico. Il regolamento si baserà su un documento guida, il Profilo Educativo, Culturale e Professionale – P.E.Cu.P. – che ha la funzione di orientare l’intero processo di rinnovamento. Le innovazioni previste puntano a fornire agli studenti una formazione più pratica e aderente alle nuove esigenze produttive. In particolare, i percorsi tecnici saranno strutturati per sviluppare competenze non solo tecniche ma anche trasversali, integrando saperi linguistici, matematico-scientifici e conoscenze storico-sociali. Il nuovo profilo mira a garantire che ogni diplomato sia in grado di inserirsi nel mercato del lavoro con una formazione solida e multidisciplinare. Tra le novità principali, il decreto introduce criteri di valutazione che integrano abilità tecnico-professionali con competenze linguistiche e culturali. Gli studenti saranno formati attraverso metodologie didattiche per competenze, attività laboratoriali e progetti interdisciplinari che promuovono l’innovazione e la sperimentazione. L’enfasi sulla flessibilità curricolare, che consente alle scuole di dedicare fino al 25% dell’orario a insegnamenti autonomi, offre ulteriore spazio per personalizzare i percorsi di apprendimento in base alle esigenze locali e alle specificità dei settori produttivi. Inoltre, le misure adottate si collegano agli obiettivi del PNRR, garantendo un adeguamento alle nuove tecnologie e una maggiore integrazione tra il sistema scolastico e il mondo del lavoro. La riforma si propone così di valorizzare il ruolo degli istituti tecnici come centri di eccellenza formativa, capaci di generare professionisti pronti a contribuire allo sviluppo economico e sociale del Paese.