Cosa cambia con la legge 107?

Egidio Esposito
2025-07-14 13:12:00
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La Buona Scuola stabilisce una maggiore autonomia scolastica, in modo che le scuole possano gestirsi in maniera autonoma, con gli strumenti finanziari e operativi necessari, sotto la guida del Dirigente Scolastico. L’autonomia scolastica è sicuramente il principio fondamentale della legge 107 Buona Scuola. Le responsabilità e la libertà della figura del capo d’istituto – il Dirigente Scolastico – aumenta notevolmente grazie alla normativa.
I Presidi possono scegliere i neoassunti attingendo dagli albi territoriali, formare la propria squadra di collaboratori, valutare l’anno di prova dei neoassunti e premiare i docenti migliori.
La normativa prevede un aumento di circa 7 docenti in più per ogni scuola, con un piano di 100 mila assunzioni pensato per porre fine al precariato scolastico e poter soddisfare le esigenze della scuola del futuro.
Un altro vantaggio per gli insegnanti è rappresentato dalla Carta del Docente, un bonus di 500 euro annuali a disposizione degli insegnanti da destinare alle spese relative all’aggiornamento professionale, alla formazione e a quanto può essere considerato spunto di cultura.
La riforma ha introdotto il PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa) che va a sostituire il POF come documento di progettazione curricolare, extracurricolare, educativo e organizzativo delle singole scuole.
La definizione del PTOF è nell’articolo 3 della Legge 107, di cui il testo riporta “…il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia…”.
Prevede una maggiore flessibilità negli insegnamenti, per cui negli ultimi tre anni di superiori possono essere attivati percorsi specifici autonomi curriculari.
Sempre per agevolare il passaggio tra l’ambiente scolastico e il lavoro, questa legge introduce la molto dibattuta alternanza tra scuola e lavoro.
Nella normativa viene anche affrontato il problema della messa in sicurezza degli edifici scolastici, con uno stanziamento di 4.000.000.000 euro destinato a 36.000 scuole italiane.
Dato che la maggior parte delle scuole sono state edificate oltre trent’anni fa, sono state previste anche attività diagnostiche per prevenire, evitare o ridurre i rischi di problematiche strutturali.
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